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Approfondimento

Le conseguenze del cambiamento climatico

Le ondate di calore, l’assenza di precipitazioni, la conseguente siccità e le relative difficoltà per l’agricoltura. O, al contrario, le alluvioni accompagnate spesso da esondazioni, i cicloni tropicali e la scomparsa dei ghiacciai sono alcuni fenomeni estremi, ma ormai all’ordine del giorno. E rappresentano solo alcuni degli impatti del cambiamento climatico che hanno colpito, e stanno colpendo, l’Italia negli ultimi mesi e che in prospettiva si intensificheranno sempre di più. D’altro canto, questo vale per lo Stivale, come per la maggior parte degli Stati europei messi sempre più alle strette dalle conseguenze del surriscaldamento del Pianeta.

E se gli impatti sono primo luogo fisici o naturali, questi hanno forti ricadute economiche e sociali. Per esempio, la prolungata siccità che ha colpito quest’anno Francia e Spagna ha spinto le autorità francesi a studiare politiche di razionamento e i produttori di acqua in bottiglia a ridurre la produzione, mentre l’assenza di precipitazioni ha messo alle strette il settore agroalimentare nella penisola iberica per il quale il governo ha provato a correre ai ripari con aiuti da oltre un miliardo.

L’aumento degli eventi estremi e la modifica delle condizioni ambientali portano quindi con sé una serie di effetti a catena connessi tra loro. Pertanto, le conseguenze del cambiamento climatico possono essere distinte in dirette, ossia impatti fisici o naturali, e indirette, quindi impatti economici e sociali.

Conseguenze Naturali

Tra i principali impatti fisici o naturali del cambiamento climatico vi sono l’innalzamento del livello e della temperatura del mare, l’acidificazione degli oceani (dovuta alle maggiori concentrazioni di acido carbonico, HCO3, nell’acqua come conseguenza delle aumentate concentrazioni di CO2), l’aumento di cicloni tropicali violenti e delle ondate di calore, l’incremento dell’aridità e della siccità che porta, prima, a prolungati periodi di assenza di precipitazioni e, poi, a pioggia intensa e grandine, alluvioni ed esondazioni.

L’aumento della temperatura terrestre, inoltre, implica il declino, ossia la riduzione, del ghiaccio marino artico e della copertura nevosa e la fusione (“scioglimento” nel linguaggio comune) e il ritiro dei ghiacciai montani. In particolare, queste conseguenze determinano una riduzione dell’effetto albedo, ossia la capacità del nostro Pianeta di riflettere la radiazione elettromagnetica, quindi la luce, cosa che comporta più calore nel sistema Terra e amplifica il surriscaldamento.

Secondo l’analisi del rischio climatico del Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), in uno scenario (non auspicabile) di continuo aumento delle emissioni e di assenza di iniziative di mitigazione, l’Italia subirebbe un incremento di 5°C della temperatura. Quindi il conseguente acuirsi delle ondate di calore (soprattutto in città), della fusione dei ghiacciai alpini e del dissesto geo-idrogeologico, la riduzione della qualità e quantità di acqua disponibile (fino al -40% di portata di acqua nei corsi d’acqua/fiumi nel 2080 e ulteriore -10/15%  per prelievi d’acqua, con aggravamento della competizione dell’uso della risorsa nei diversi settori), l’aumento del rischio incendi (+20%) e del numero di giorni (fino a un massimo di 40 giorni in più) della stagione degli incendi.

Conseguenze Economiche

Tali impatti hanno conseguenze economiche sia nel breve che nel lungo periodo sia in quanto toccano nell’immediato differenti settori (industriale, energetico, agricolo, turistico, civile, infrastrutture) sia perché direzionano e implicano investimenti in politiche di adattamento e mitigazione.

Il CMCC, per esempio, stima che in Italia il decremento del valore dei terreni agricoli connesso agli impatti del climate change potrebbe valer tra gli 87 e i 162 miliardi di euro, mentre fino a 52 miliardi di euro potrebbe essere il danno per il turismo a causa della contrazione della domanda. O ancora, il rischio alluvionale determinerebbe un costo economico fino a 15,3 miliardi l’anno mentre l’innalzamento del mare fino a 5,7 miliardi di euro.

Conseguenze Sociali

Numerose sono le conseguenze sociali che il cambiamento climatico determina. A partire dalla minaccia ai mezzi di sussistenza a causa della siccità, delle inondazioni e degli incendi boschivi che impattano sulla capacità produttiva dell’agricoltura, sulle infrastrutture in città (ma non solo) e sulla perdita di biodiversità. Soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo ciò provoca già carestie sia alimentari che idriche.

Inoltre, l’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo incrementa i rischi per la salute, tra cui una maggiore mortalità dovuta a malattie cardiovascolari e respiratorie (soprattutto nei soggetti come anziani, donne e bambini) e una maggiore diffusione di parassiti e agenti patogeni.

Le conseguenze saranno tanto più gravose per un determinato Paese quanto più è alto il suo livello di vulnerabilità, intesa come maggiore probabilità di subire gli impatti del cambiamento climatico.

La vulnerabilità deriva, per esempio, da un’alta concentrazione della popolazione e delle attività economiche in zone soggette a inondazioni e/o in zone di scarsità di risorse, da un numero elevato di persone che vivono sulle coste e sulle isole basse (per esempio in Cina, in Vietnam o nelle isole indonesiane), dalla presenza di infrastrutture inadeguate e dalla dipendenza dell’economia dall’agricoltura (come nel caso dell’Africa Subsahariana) o dalle risorse marine (come in Asia orientale e gli Stati del Pacifico).