Nucleare bond | ESG News

Transizione energetica

Belgio e Germania fanno un passo indietro sul nucleare

Il conflitto russo-ucraino mette in crisi le politiche energetiche green europee. Per aumentare la propria autonomia nella produzione di energia, Belgio e Germania pensano di fare un passo indietro sull’abbandono dell’energia nucleare.

Lo scorso 23 dicembre Bruxelles aveva annunciato l’uscita dall’energia nucleare entro il 2025, ma vista l’attuale situazione, sarà rimessa in discussione la decisione e il 18 marzo il governo sarà chiamato a decidere se mantenere quanto promesso o modificare l’accordo prorogando la chiusura dei due reattori più recenti, Tihange 3 e Doel 4.

Ancora più ambiziosi erano i piani della Germania che aveva previsto l’addio all’atomo tra un anno, entro il 2022. Il governo guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz, eletto lo scorso dicembre, ha già chiuso tre dei sei impianti nucleari attivi presenti sul territorio tedesco. Lo spegnimento, però, degli ultimi tre è stato messo in discussione la settimana scorsa dal ministro dell’Economia, leader dei Verdi, Robert Habeck.

Per far fronte alle difficoltà e controversie energetiche che la guerra ha reso ancor più evidenti, la Commissione Europea ha proposto un nuovo piano, REPowerEU, per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030 e ridurre la domanda di gas russo di due terzi entro la fine dell’anno. Le misure saranno discusse giovedì a Versailles dai leader europei.