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Politiche ambientali

Banca d’Italia, il Rapporto ambientale 2022

Nel 2021 le emissioni di gas serra di Banca d’Italia sono rimaste stabili rispetto all’anno precedente, confermandosi dunque su livelli inferiori di circa il 20 per cento rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico. I consumi di carta per le pubblicazioni e degli acquisti di carta a uso ufficio sono calati, rispettivamente, del 25% e del 59% rispetto al 2019 e il 63% della carta per ufficio acquistata è riciclata. È invece aumentato del 33% il ricorso agli strumenti di comunicazione a distanza e si è assistito a una riduzione del 19% dei consumi di acqua potabile e del 2% di energia elettrica (proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili certificate). È quanto emerge dal Rapporto ambientale 2022 pubblicato da Banca d’Italia.

Il documento, elaborato per la prima volta nel 2010 e aggiornato annualmente, illustra i principali indicatori relativi agli impatti ambientali della banca e le iniziative realizzate in linea con gli obiettivi della propria politica ambientale che prevede un uso sostenibile delle risorse energetiche e naturali, la gestione ottimale dei rifiuti, l’incremento della mobilità sostenibile, acquisti “verdi”, e la promozione di una cultura ambientale.

L’impronta carbonica

Nel 2021 le emissioni totali di gas serra sono rimaste in linea con quelle del 2020 e dunque inferiori del 20% rispetto al 2019. Nella base più ridotta considerata in passato, il calo osservato tra il 2010 e il 2019 è stato pari al 61 per cento, principalmente grazie all’acquisto dal 2013 di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Energia

La banca opera in circa 60 edifici su tutto il territorio nazionale. I quattro complessi immobiliari principali a Roma (il Centro Donato Menichella di Frascati, Palazzo Koch, lo stabilimento di produzione delle banconote e l’edificio di Largo Bastia) consumano oltre il 60 per cento del fabbisogno complessivo di energia elettrica e termica.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Banca d’Italia acquista dal 2013 esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate. Circa il 60 per cento circa dell’energia rinnovabile acquistata nel 2021 ha origine eolica, il 25 per cento proviene da fonte solare mentre la restante quota ha origine idroelettrica.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Gli impianti fotovoltaici di proprietà della banca, installati presso lo stabilimento di produzione delle banconote e sugli edifici che ospitano le filiali di Catania e di Catanzaro, hanno consentito nell’anno la produzione di energia elettrica in autonomia di oltre 61.000 kWh, pari allo 0,1 per cento del consumo annuo complessivo di energia elettrica, registrando una flessione produttiva dell’8,3% rispetto al 2020.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Acqua

I tre edifici con il maggior numero di persone (Centro Donato Menichella, Palazzo Koch e lo stabilimento di produzione delle banconote) consumano circa la metà del fabbisogno complessivo di acqua potabile.

Nel 2021 il consumo complessivo è stato pari a circa 239.000 metri cubi, un aumento del 2,2% rispetto al 2020, ma al di sotto dei livelli del 2019 (-14%). La riduzione osservata rispetto al periodo prepandemico è in gran parte dovuta al minore numero di persone presenti nei luoghi di lavoro.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Carta

Nel 2021 oltre l’82% delle comunicazioni di Banca d’Italia con soggetti esterni è avvenuto in forma digitale; le comunicazioni interne avvengono esclusivamente per via telematica.

Attualmente la quasi totalità dei processi di lavoro non prevede la stampa di documenti. Fanno eccezione a questa prassi alcune procedure di tesoreria statale, che saranno a breve digitalizzate, e quelle per la gestione operativa e contabile delle filiali (per queste ultime nell’ottobre 2022 entrerà in funzione un applicativo che consentirà uno snellimento dei processi e la quasi completa eliminazione della modulistica ora stampata su carta, con un risparmio stimato di circa 5 milioni di fogli all’anno).

Nel biennio 2020-21, a causa del massivo ricorso al lavoro da remoto, gli acquisti di carta per ufficio sono risultati più che dimezzati rispetto al periodo pre-pandemico. La quota di carta riciclata acquistata è ulteriormente aumentata rispetto all’anno precedente, passando dal 60% al 63% (27% nel 2012).

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Lo scorso anno i consumi complessivi di carta per la stampa di pubblicazioni e di altri prodotti editoriali, come materiali per convegni, calendari, sono aumentati di quasi il 5% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa di un incremento della produzione dei “quaderni didattici per l’educazione finanziaria” (123.000 copie rispetto alle 63.000 del 2020); nel confronto con il 2019 si è invece registrata una flessione del 25%.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Banconote

Dal 2020 l’istituto partecipa a un gruppo di lavoro sull’impronta ambientale di prodotto delle banconote (product environment footprint, PEF), istituito dalla BCE per valutare, secondo metodologie standard, gli impatti ambientali del contante e per consentire la comparazione delle prestazioni ambientali delle banconote rispetto ad altri mezzi di pagamento.

Durante l’anno sono state avviate alcune iniziative volte a ridurre sia i consumi energetici sia gli impatti sull’ambiente del processo produttivo dello stabilimento in cui avviene la produzione di banconote. Nel 2021 in particolare sono stati conclusi gli interventi di miglioramento dell’impianto di depurazione dei reflui industriali dell’impianto: in particolare, oltre all’ampliamento delle funzionalità di supervisione e controllo nel suo complesso, è stato installato un sistema per la misurazione nel continuo degli inquinanti, le cui rilevazioni saranno integrate nella stazione di supervisione.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti costituiti dalle banconote logore, di recente la BCE ha rivisto i criteri chiedendo alle banche centrali di abbandonare lo smaltimento in discarica entro il 2022. Attualmente la quota inviata a impianti di termovalorizzazione o a impianti per la produzione di combustibile solido secondario è stata pari all’88%, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Entro la fine del 2022 la banca si adeguerà alle indicazioni della BCE inviando a impianti di termovalorizzazione anche la quota residuale di banconote logore attualmente smaltita in discarica o inviate a impianti di incenerimento.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Mobilità sostenibile

Nel 2021 Banca d’Italia ha fatto ricorso al lavoro da remoto e le prestazioni svolte a distanza sono state in media circa il 59% sul totale (dato invariato rispetto al 2020, a fronte del 4% del 2019).

Nel confronto con il 2020 sono diminuiti i chilometri percorsi in aereo per viaggi di lavoro (-57%), mentre sono cresciuti quelli in treno (44%): per la prima volta le distanze percorse in treno sono risultate maggiori di quelle in aereo. I chilometri percorsi con autovetture private o a noleggio sono risultati invece in linea con l’anno precedente.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Gli investimenti sostenibili

Dal 2019 l’istituto coniuga le proprie decisioni di investimento i tradizionali obiettivi finanziari di rendimento, rischio e liquidità con valutazioni sui profili di sostenibilità ambientale, sociale e di governo societario (environmental, social and governance, ESG). Negli ultimi anni la banca ha compiuto alcuni progressi: L’intensità carbonica del portafoglio azionario in euro gestito internamente, del valore di circa 16,1 miliardi di euro e corrispondente a oltre il 90% degli investimenti in titoli privati di Banca d’Italia, per esempio, è diminuita del 37% rispetto al 2018, anno precedente l’avvio della strategia di investimento sostenibile.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia

Nel 2021 inoltre la banca ha pubblicato la Carta degli investimenti sostenibili, che contiene i principi e i criteri di riferimento per la gestione sostenibile dei propri investimenti finanziari. In particolare la Carta individua tre obiettivi da perseguire, ossia incoraggiare la diffusione di informazioni sui profili ESG da parte degli operatori del sistema finanziario; integrare i principi ESG nelle politiche di gestione dei propri investimenti finanziari; comunicare periodicamente i risultati conseguiti. In linea con quest’ultimo obiettivo, nel maggio 2022 la Banca ha pubblicato il suo primo Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, che descrive il modo in cui i profili di sostenibilità sono stati integrati nel processo decisionale, nelle strategie e nella gestione dei rischi relativi agli investimenti, le metriche per la misurazione di tali profili e i risultati conseguiti.

Cultura ambientale

Banca d’Italia collabora con le altre istituzioni sui temi della finanza sostenibile e si impegna a dare il proprio contributo alla definizione delle posizioni internazionali e nazionali in materia. In particolare a livello internazionale, a gennaio 2022 è entrata a far parte dell’organo di indirizzo strategico del Network for Greening the Financial System (NGFS), costituito da oltre 116 organismi quali banche centrali e autorità di supervisione. Il network coordina lavori di studio e scambi di esperienze sulla gestione del rischio ambientale e climatico nel settore finanziario. Nel giugno 2022 inoltre Banca d’Italia ha assunto, insieme alla Banca centrale della Nuova Zelanda, il coordinamento del gruppo di lavoro Net Zero for Central Banks, che condurrà approfondimenti sui temi relativi agli investimenti sostenibili, alla rendicontazione delle banche centrali sui rischi climatici e in materia ambientale, alle azioni per ridurre l’impronta carbonica delle operazioni interne.

Le modifiche organizzative in materia di ambiente e sostenibilità

Nel 2022 è stato infine costituito il Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, presieduto da un membro del Direttorio, che contribuisce a definire la strategia in materia e ad assicurare il coordinamento dei diversi fronti di attività. Il Comitato si avvale del neocostituito Nucleo Cambiamenti climatici e sostenibilità, che coordina le attività sul versante istituzionale e interagisce con le analoghe unità create da altre banche centrali e istituzioni nazionali e internazionali. Il Nucleo, collocato all’interno del Servizio Segreteria particolare del Direttorio, collabora con gli specialisti in materia presenti nelle funzioni di ricerca economica, stabilità finanziaria, mercati e vigilanza, riuniti in un gruppo di contatto permanente sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità.

Fonte: Rapporto ambientale 2022, Banca d’Italia