L'insegna di Aviva

Net zero

Aviva lancia un ultimatum alle società dell’oil &gas che non hanno solidi piani di decarbonizzazione

Aviva Investors, uno tra i più grandi asset manager britannici, con un patrimonio gestito di circa 402 miliardi di euro, ha dichiarato di voler mantenere le proprie posizioni nelle compagnie dell’oil, del gas e minerarie ma solo a determinate condizioni.

Nella missiva spedita alle società, di cui Aviva non ha voluto rivelare i nomi, secondo quanto riferito dal Financial Times, l’asset manager ha chiesto con forza che nel corso dei prossimi 1-3 anni vengano impostati obiettivi di emissioni zero e integrati i rischi climatici pena il disinvestimento delle ingenti posizioni detenute delle società stesse.

Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico David Cumming, CIO di Aviva, avrebbe dichiarato in modo netto che per il gruppo di asset management UK il cambiamento climatico è un fattore molto impattante e che il disinvestimento è l’ultima tattica a cui ricorrere fare ma, se necessario, il gruppo procederà con le vendite.

Spesso però avvertimenti di questo tipo non si sono tradotti in azioni concrete perché molte società di asset management hanno preferito rimanere investite nelle società climaticamente impattanti cercando invece influenzare il processo decisionale societario introducendo best practice attraverso la strategia di engagement.

Tuttavia, secondo quanto riportato dal Ft, Mirza Baig, responsabile globale ESG di Aviva, avrebbe lanciato l’allarme che non c’è più tempo per aspettare decenni che le società migliorino lentamente i propri processi, perché gli aset manager hanno un obbligo verso i propri clienti di non finanziare qualcosa che si ritiene catastrofico per i mercati finanziari e per il mondo intero.

Secondo il gruppo britannico le aziende dovrebbero fissare obiettivi di decarbonizzazione a breve-medio termine, legare i bonus a obiettivi climatici e essere coerenti nelle diverse pratiche sul clima a ogni livello.