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Energia pulita

Apple, il 95% della supply chain userà solo energia rinnovabile entro il 2030

Apple ha annunciato progressi significativi verso l’obiettivo di decarbonizzare la propria supply chain (catena di approvvigionamento), sottolineando che oltre 320 fornitori – ovvero il 95% della spesa produttiva diretta dell’azienda – si sono ora impegnati a utilizzare il 100% di energia rinnovabile per la produzione Apple entro il 2030, rispetto ai 250 fornitori dello scorso anno.

Le emissioni derivanti dall’attività dei fornitori rappresentano quasi due terzi dell’impronta di carbonio di Apple, con l’uso di elettricità come principale contributore. Affrontare queste emissioni costituisce una parte importante della strategia dell’azienda per raggiungere l’ambizione di diventare carbon neutral in tutta la sua attività, catena di fornitura produttiva e ciclo di vita del prodotto entro il 2030, un obiettivo fissato dall’azienda nel 2020.

Nell’ottobre 2022, Apple ha esortato la sua catena di fornitura a decarbonizzare l’intera impronta di emissioni Scope 1 e 2 legata ad Apple e ha informato i fornitori che i progressi verso questi obiettivi sarebbero stati uno dei criteri chiave considerati nella scelta di alcuni produttori rispetto ad altri. Da allora, l’uso di energia pulita nella catena di fornitura di Apple è cresciuto rapidamente, raggiungendo attualmente i 16,5 GW, in crescita del 20% rispetto allo scorso anno e di oltre il 55% in più se confrontato con il 2022.

Apple ha anche affermato che lo scorso anno la sua catena di fornitura ha generato più di 25,5 milioni di MW di energia pulita, evitando oltre 18,5 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio.

Oltre quelle relative alla catena di fornitura, Apple ha annunciato iniziative per raggiungere l’obiettivo di gestire le emissioni di gas serra associate all’utilizzo dei propri dispositivi da parte dei clienti, prevedendo di produrre un quantitativo di elettricità pulita entro il 2030 equiparabile alla quantità di elettricità utilizzata dai clienti per caricare i propri dispositivi. Il consumo dei clienti finali rappresenta il 24% della carbon footprint totale di Apple. Per contribuire ad affrontare le emissioni derivanti dall’uso dei prodotti, il colosso ha affermato che sta attualmente investendo in un portafoglio di progetti solari in tutto il Michigan, dove prevede di produrre 132 MW di energia pulita entro la fine dell’anno, e che ha collaborato con lo sviluppatore solare ib vogt in Spagna su un investimento che genererà 105 megawatt di energia solare entro fine 2024. La società ha precedentemente annunciato investimenti nell’energia pulita in Australia e Texas volti ad affrontare il consumo di elettricità da parte dei clienti.

Apple ha inoltre affermato di aver raggiunto importanti traguardi verso il suo obiettivo del 2030 di ricostituire il 100% dell’acqua dolce utilizzata nelle operazioni aziendali in luoghi ad alto stress. La società, infatti, ha lanciato nuove partnership per fornire quasi 7 miliardi di galloni di benefici idrici nei prossimi 20 anni, compreso il ripristino dei fiumi e delle falde acquifere e il finanziamento dell’accesso all’acqua potabile. In questo ambito, il colosso statunitense ha lanciato il programma Supplier Clean Water nel 2013, che secondo l’azienda ha consentito di risparmiare ad oggi 76 miliardi di litri d’acqua nella sua catena di approvvigionamento, di cui 12 miliardi di litri nel 2023.

“L’energia pulita e l’acqua sono fondamentali per la salute delle comunità e costituiscono elementi essenziali per un business responsabile. Stiamo correndo verso il nostro ambizioso obiettivo climatico per il 2030, intraprendendo al contempo il lavoro a lungo termine necessario per trasformare le reti elettriche e ripristinare i bacini idrografici per costruire un futuro più pulito per tutti”, ha dichiarato Lisa Jackson, vicepresidente per l’ambiente, le politiche e le iniziative sociali di Apple.