Moody’s ESG Solutions ha presentato il suo nuovo dataset Temperature Alignment Data con cui valuta se gli obiettivi di emissione attuali delle aziende sono allineati con i benchmark di temperatura globali dell’ Accordo di Parigi e che permette inoltre di monitorare i progressi nel raggiungimento di tali obiettivi.
“La crescente preoccupazione per gli effetti del cambiamento climatico ha aumentato la pressione su investitori, aziende e governi di contribuire alla transizione energetica e dimostrare azioni misurabili verso il raggiungimento degli obiettivi di emissione,” ha dichiarato Andrew Grant, vicepresidente – Climate Solutions in Moody’s ESG Solutions Group. “Il Temperature Alignment Data di Moody’s ESG Solutions permette di valutare con maggiore trasparenza se gli impegni net zero delle aziende sono in linea con ciò che è richiesto per mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5 °C”
La metodologia applicata dalla società americana incorpora solo gli obiettivi di riduzione delle emissioni che possono essere quantificati in modo affidabile e i dati riguardano attualmente 4.400 tra le maggiori aziende a livello globale con l’intento di ampliare nel tempo la copertura.
Le banche e gli asset manager possono utilizzare i dati per quantificare e monitorare gli obiettivi delle emissioni aziendali ed effettuare valutazioni sui loro portafogli, mentre le aziende possono confrontare i loro obiettivi di emissione e gli sforzi di decarbonizzazione con quelli dei loro competitors.
L’8 dicembre Moody’s ha rilasciato i risultati della prima analisi di tali dati; gli esiti principali rivelano che sebbene il 42% delle (4.400) aziende abbia fissato obiettivi di emissione, solo il 17% fa riferimento esplicito al net zero ed esclusivamente il 3% di queste ha obiettivi allineati con il raggiungimento di 1,5 C entro il 2050. Inoltre, stando ai dati attuali, l’aumento di temperatura medio implicito tra le società valutate è di 2,9 °C.
La propensione a stabilire e comunicare target di emissioni dipende tra le altre cose dalla grandezza dell’azienda e dall’intensità delle emissioni e i risultati variano ampiamente tra i settori. Quello dell’energia elettrica ha uno dei migliori livelli di allineamento medio, a 2,1 °C. Il settore del petrolio invece è quello che registra le performance peggiori, con un aumento medio di 3°C e solo il 6% delle aziende che ne fanno parte ha fissato obiettivi che includo le emissioni Scope 3, che rappresentano la maggior parte delle emissioni del ciclo di vita del prodotto completo.