The Heat Garden Iren | ESG news

The Heat Garden

Iren: progetto architettonico green per il nuovo impianto di accumulo del calore a Torino

Nasce nel quartiere San Salvario di Torino The Heat Garden, un progetto architettonico green, pensato per il nuovo sistema di accumulo del calore a servizio della rete metropolitana di teleriscaldamento.

La struttura consta di tre accumulatori da circa 2.500 metri cubi, capaci di servire circa 2,2 milioni di metri cubi di nuova utenza, una stazione di pompaggio e ripompaggio, oltre ai servizi ausiliari. Collegata alle dorsali della rete metropolitana di teleriscaldamento, contribuirà ad alimentare una significativa area del quartiere, migliorando l’efficienza e la resilienza della rete.

L’impianto, per la sua collocazione in un’area centrale della città, unisce innovazione, design e urbanistica, grazie al progetto dell’ architetto Luciano Pia, che accosta attenzione alla sostenibilità e al territorio con soluzioni tecnologiche di avanguardia.

Nell’ottica di una piena integrazione nel tessuto urbano, infatti, l’impianto ospita terrazzi e giardini pensili, che occupano una superficie di oltre 2500 metri quadrati: sono presenti quasi 11 mila tra piante e alberi, oltre a una serra di coltivazione, che creano un tutt’uno con il sistema di accumulo vero e proprio, rappresentando efficacemente il binomio “tecnologia + verde”. La presenza delle piante, unita all’integrazione di storage termico e fonti rinnovabili, consente inoltre di assorbire 25 tonnellate di CO2 all’anno.

The Heat Garden è stato concepito per essere un luogo aperto, grazie alla presenza di un’aula didattica che consente di accogliere scuole e cittadini, ma anche di ospitare eventi, concerti e meeting, in un ideale connubio tra arte e industria. Il sito è inoltre interamente visitabile con un percorso immerso nel verde, che si snoda dal livello stradale sino alla sommità della struttura posta a 23 metri d’altezza.

L’impianto è stato realizzato grazie a un investimento complessivo di circa 13 milioni di euro, con un cantiere che ha impiegato fino a 80 persone e che è rimasto attivo anche durante il periodo della pandemia da Covid-19, nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza allora vigenti.