In ambito di sostenibilità, le imprese tech pongono principale attenzione alle dimensioni ambientale, del capitale sociale e di quello umano (87,5% del campione) ma meno su governance (62,5% del campione) e modelli di business (50%). In particolare i temi materiali maggiormente presidiati sono quelli relativi alle politiche DE&I (87,5%), alla customer privacy (62,5%), alla protezione dei dati (62,5%), alla gestione delle risorse energetiche (50%) e alle azioni per la mitigazione del cambiamento climatico. È quanto emerge dalla ricerca Materialità 2024 di Omnicom PR Group Italia, società di consulenza in comunicazione parte di Omnicom. L’analisi fa riferimento alle aziende tecnologiche che operano nell’ambito dell’hardware e servizi infrastrutturali, software applicativi, supercalcolo, sicurezza informatica, cloud computing, sicurezza informatica e pagamenti digitali ed è la prima di questo genere realizzata in Italia sui temi ESG più rilevanti per il settore. Lo studio evidenzia la consapevolezza del ruolo che le imprese sono chiamate a svolgere ma al contempo anche la necessità di colmare alcuni gap, soprattutto alla luce dell’impatto travolgente che l’intelligenza artificiale sta già avendo e che ridisegnerà l’intero panorama della tecnologia nei prossimi anni da molteplici punti di vista.
La ricerca, parte di una più ampia analisi sugli 8 settori industriali più rilevanti, ha analizzato e confrontato le scelte di doppia materialità in base alle 5 dimensioni di rendicontazione SASB (Sustainability Accounting Standards Board): sociale, ambientale, capitale umano, modelli di business e innovazione, governance. L’obiettivo è comprendere lo sviluppo competitivo e sostenibile delle imprese tech e valutare la mitigazione dei rischi messa in atto e gli ESG materiali scelti con più frequenza da imprese e comparti.
“Da anni le aziende tecnologiche pongono le tematiche ESG al centro della loro attenzione, tanto da promuovere in alcuni casi best practice e rappresentare un benchmark anche per altre industry, si pensi ad esempio alle questioni ambientali e legate all’approvvigionamento energetico, alla protezione dei dati personali e alle politiche di inclusione. Di conseguenza, anche grazie alla pressione dei propri stakeholder, le imprese tech hanno elaborato precise rendicontazioni dei risultati di materialità ESG, aumentando così la trasparenza e la responsabilità a livello sistemico”, ha affermato Eros Bianchi, Vice President e Tech Industry Lead di Omnicom PR group Italy. “Oggi il travolgente impatto dell’intelligenza artificiale le pone di fronte a una sfida epocale, con una crescente pressione da parte di investitori, stakeholder e opinione pubblica per un utilizzo etico di tale tecnologia. Pertanto, la sfida sarà quella di sfruttare in modo responsabile il potere dell’IA, concentrando gli sforzi in primis sulle dimensioni meno presidiate di governance e modelli di business e collegandoli strettamente agli SDGs garantendo allo stesso tempo una rendicontazione precisa dell’impatto trasversale dell’intelligenza artificiale su tutte le dimensioni ESG”.
Issue critiche di settore e risposta delle aziende analizzate
Le issue SASB individuate come rilevanti per il Tech sono: energy management, customer privacy e data security, employment engagement, diversity e inclusion, competitive behaviour e systemic risk management.
Tra le 8 industry analizzate, quello della moda risulta essere il comparto migliore (media di risposta del 93% alle relevant issues SASB sulle 5 dimensioni), seguito dallalimentare (91%), oil&gas (87%), farmaceutico (84%), automotive (83%), tech, che si posiziona terz’ultimo (81%), cura della persona (79%) e servizi finanziari (75%).
Presidio dimensioni SABS e ESG materiali più ricorrenti
Nello specifico della risposta alle 5 dimensioni, i “tech champion” dimostrano nella stragrande maggioranza una profonda attenzione per la dimensione ambientale (87,5% di presidio), scegliendo con maggiore frequenza (50% del campione) gli ESG materiali relativi a gestione delle risorse energetiche e, sempre il 50%, azioni per la mitigazione del cambiamento climatico (SDG 13). Questo approccio pare strettamente correlato alla crescente domanda di energia, che si prevede aumenterà ulteriormente nei prossimi anni a causa della costruzione di nuovi data center e alle esigenze legate al supercomputing e all’intelligenza artificiale.
Rispetto alla dimensione capitale sociale (87,5% di presidio da parte delle aziende analizzate), il settore pone un forte accento sulla materialità legata alla sicurezza dei dati e alla privacy, entrambe scelte dal 62,5% del campione. Lo scenario attuale non può non tener conto, da un lato, della sempre più stringente legislazione a tutela dei dati degli utenti, dall’altro dell’eco mediatica suscitata dai continui cyberattacchi che prendono di mira aziende e organizzazioni. Oltre a ciò, viene riconosciuta e misurata un’importanza crescente per l’impatto sociale del settore, la tech for good, ovvero il modo in cui le soluzioni tecnologiche aiutano ad affrontare le sfide sociali e supportano lo sviluppo di comunità locali o specifici come le PMI o le organizzazioni no-profit.
La issue critica SASB della Diversity, Equity and Inclusion (DE&I), appartenente alla dimensione Capitale Umano (87,5% di presidio) e collegata all’SDG 5, è in assoluto quella su cui è posta maggiore attenzione nel Tech, dimostrandone la centralità nel settore, con player che ormai da parecchi anni si pongono all’avanguardia in questo ambito attraverso politiche aziendali dedicate che vengono successivamente prese ad esempio anche da altre industry. La profonda attenzione a questi temi appare collegata anche all’attrazione di talenti per un settore costantemente alla ricerca di competenze specifiche e alla loro fidelizzazione, come indicato dall’adozione di policy improntate al benessere aziendale, a cui il 25% delle aziende dedica una rendicontazione quale aspetto strategico di materialità ESG.
Nella dimensione relativa ai modelli di business e innovazione, il 50% del campione analizzato comunica scelte di materialità a vario titolo mentre il fattore “innovazione” risulta essere il più scelto con il 25% delle aziende che lo cita. L’innovazione in molti casi è considerata anche la chiave per adattarsi alla crescente scarsità delle risorse e viene vista come cruciale per proteggere il valore per gli azionisti. Anche le innovazioni riportate nella fase di progettazione del prodotto, volte a ridurre la dipendenza da alcuni di questi materiali (come per esempio le terre rare), sono considerati elementi volti a ridurre il rischio d’impresa complessivo (SDG 9 e 12).
Leadership e governance è la dimensione SASB relativamente presidiata (62,5%) dalle aziende del campione analizzato. In questo ambito gli ESG materiali maggiormente selezionati risultano essere etica (37,5% del campione) e compliance (25%).