Wilson Otto Fidelity | ESG News

Intervista

Wilson-Otto (Fidelity): “Un approccio su misura per l’engagement con le aziende”

Per essere davvero efficace, l’integrazione delle pratiche ESG nelle strategie aziendali deve essere completo e trasversale e impone un totale cambiamento culturale. Una sfida che, unitamente alla crescente attenzione per la sostenibilità da parte degli investitori, richiede alle società di asset management di adottare un approccio di engagement sempre più attento. A spiegarlo è Gabriel Wilson-Otto, Director Sustainable Investing di Fidelity International, che in un’intervista a ESGnews, a margine della Sustainability week di Borsa Italiana, descrive l’impegno della società di asset management in tema di sostenibilità e il modello di engagement adottato con le aziende, che impone sempre una forte conoscenza delle operazioni dell’azienda e del contesto locale.

Quali sono i temi ESG più rilevanti nei prossimi anni per gli investitori?

La limitazione e l’adattamento agli impatti pervasivi del cambiamento climatico rimangono una questione centrale per gli investitori e le autorità di regolamentazione. Nei prossimi anni, prevedo una crescente attenzione agli impatti della perdita di biodiversità e della dipendenza economica dalla natura, alla disuguaglianza, alla crescita inclusiva e all’impatto della rapida evoluzione delle normative e delle aspettative dei clienti. 

Quali sono le variabili ESG che prendete maggiormente in considerazione come Fidelity nella valutazione di un’azienda e come le integrate nelle decisioni di investimento?

In Fidelity riteniamo che ciò che conta dipenda dal singolo settore e debba essere integrato e valutato in base al contesto locale. Di conseguenza, adottiamo un approccio settoriale mirato alla materialità delle questioni ESG, con diverse variabili selezionate in base all’impatto che avranno sulla performance di un’azienda o sull’impatto dell’azienda sull’ambiente e sulla società.

Uno strumento chiave che favorisce l’integrazione degli elementi ESG nelle decisioni di investimento è rappresentato dai nostri rating ESG proprietari, che mirano a fornire una visione più ampia dei rischi e delle opportunità materiali e ad aiutare i nostri gestori di portafoglio a prendere decisioni. I rating ESG di Fidelity si avvalgono del nostro team globale di analisti d’investimento, costituito da circa 180 persone, e combinano serie di dati quantitativi con elementi qualitativi facilitati dalla profonda conoscenza del settore e delle società e dall’impegno diretto con gli emittenti.

Da Parigi a Hong Kong, come cambia la prospettiva per la tematica della sostenibilità?

Storicamente, ci sono state differenze significative nella percezione delle questioni legate alla sostenibilità da parte degli investitori in Asia e in Europa. Una differenza fondamentale deriva dalla storica mentalità degli investitori asiatici, secondo cui le considerazioni sulla sostenibilità dovrebbero essere riservate alle attività filantropiche e separate dagli investimenti orientati al profitto. Tuttavia, questa mentalità sta cambiando a seguito del cambiamento delle preferenze degli investitori e della crescente rilevanza finanziaria delle questioni ESG, che vanno dall’impatto della spinta verso la “prosperità comune” sul settore internet e tecnologico in Cina, agli obiettivi di emissioni nette di carbonio pari a zero delle principali economie e a una maggiore attenzione alle problematiche ambientali più ampie.

Qual è il vostro approccio di engagement con le aziende in materia di ESG? Può indicarci qualche case history di successo su questo fronte?

In genere ci impegniamo con le aziende direttamente o attraverso iniziative di collaborazione con altri player per comprendere meglio il loro approccio strategico alle questioni ESG rilevanti o per collaborare insieme in un percorso di miglioramento dell’attenzione e della performance.  Una filosofia chiave, che sta alla base del nostro approccio all’impegno aziendale, è che la comprensione del contesto locale e delle operazioni di un’azienda sono fattori critici per un engagement significativo.

Un esempio di collaborazione che abbiamo avviato ha riguardato la crisi umanitaria che ha visto coinvolte circa 400.000 persone bloccate in mare nel 2020. A seguito della crisi innescata dalla pandemia di Covid19, molti Paesi avevano vietato lo sbarco degli operatori marittimi nei porti, mentre alcuni lavoravano ininterrottamente per oltre 17 mesi. 

Fidelity ha avviato attività di engagement con oltre 30 società quotate operanti nella catena di approvvigionamento marittimo per sensibilizzare le aziende presenti in portafoglio e incoraggiarle a fare la loro parte per migliorare la situazione. Abbiamo anche guidato un consorzio di investitori da 2.000 miliardi di dollari nella stesura di una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite per chiedere ai leader mondiali di affrontare la crisi del cambio di equipaggio e nel maggio 2021 l’ONU ha lanciato lo Human Right Due Diligence Tool, che documenta una serie di linee guida per aiutare le imprese a proteggere i diritti umani dei naviganti, che rispecchia e riecheggia molti dei punti sollevati da Fidelity nella nostra lettera iniziale alle Nazioni Unite.

Quali sono le principali sfide che devono affrontare le aziende nell’integrazione delle pratiche ESG?

L’integrazione delle pratiche ESG da parte delle aziende può essere caratterizzata da un ampio spettro di crescita.  Le sfide comuni per le aziende che hanno appena iniziato questo percorso includono un cambiamento di mentalità, di cultura organizzativa, di creazione di capacità e di raccolta dei dati.  Per essere efficaci, le pratiche ESG devono essere integrate strategicamente in tutte le funzioni pertinenti e sostenute dalla supervisione e dalla responsabilità del consiglio di amministrazione. 

Oltre a un evidente rafforzamento della regolamentazione ESG, avete notato anche un decisivo aumento nell’interesse dei vostri clienti verso queste tematiche?

L’interesse dei clienti per i fondi che integrano le tematiche ESG è aumentato in modo significativo e persistente. Ciò comprende l’integrazione dei criteri ESG esclusivamente per attenuare il rischio e aumentare l’alfa, e il crescente interesse per i fondi allineati con i valori personali dei clienti, come la riduzione del cambiamento climatico. I dati sui flussi dei prodotti ESG confermano che si tratta di una tendenza diffusa in tutto il settore.

Dal punto di vista ambientale i dati e gli indicatori a disposizione sono numerosi, mentre per quanto riguarda la sfera sociale è ancora difficile misurare gli impatti delle aziende. Come si regola Fidelity per far fronte a questa carenza?

Le valutazioni ESG proprietarie di Fidelity combinano gli elementi quantitativi e qualitativi dei nostri analisti d’investimento. In caso di carenza di dati quantitativi, di solito avviamo attività di engagement direttamente con l’azienda e sfruttiamo le conoscenze aziendali e settoriali dei nostri analisti d’investimento per fornire una valutazione della performance della società. Grazie alle dimensioni e all’approccio di Fidelity alla ricerca, la mancanza di dati non impedisce l’analisi e la valutazione delle principali questioni ESG.