investimenti sostenibili

Osservatorio Monetario 1/2022

UniCatt, 35mila mld di dollari gli investimenti sostenibili mondiali

Negli ultimi cinque anni, la dimensione degli investimenti classificati come “sostenibili” è passata da meno di 23 mila miliardi di dollari ad oltre 35 mila miliardi a livello mondiale. È quanto emerge dal primo Osservatorio Monetario del 2022, pubblicazione quadrimestrale in cui vengono divulgati i principali risultati delle ricerche effettuate all’interno del Laboratorio di Analisi Monetaria (LAM) promosso dall’Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa (ASSBB) e a cui partecipano numerosi docenti e ricercatori dell’Università Cattolica oltre che numerosi funzionari delle banche dell’Associazione.

Il documento, dal titolo Il sistema finanziario quale motore della sostenibilità sarà presentato domani, giovedì 24 marzo, alle 16.30 presso l’Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano da alcuni docenti e ricercatori della Cattolica, Angelo Baglioni, Alfonso Del Giudice, Alberto Floreani, Milena Migliavacca, Samir Trainiche, i quali hanno contribuito a redigerlo.

Dallo studio l’Europa risulta leader nel settore degli investimenti ESG sia per i volumi trattati che per le regole sviluppate dalle autorità. In particolare, il mercato dei green bond si è sviluppato grazie al beneficio reputazionale che essi arrecano agli emittenti e al minore costo del finanziamento tramite questi strumenti rispetto alle altre obbligazioni (greenium). Per gli emittenti privati, la certificazione da parte di un ente terzo e indipendente è cruciale per ottenere questi vantaggi, sfruttando così le preferenze degli investitori verso attività finanziarie “verdi”.

L’analisi evidenza che i fondi di investimento ESG rappresentano la componente più rilevante della finanza sostenibile. Rispetto agli altri fondi, il loro vantaggio, secondo le parole introduttive al documento di Angelo Baglioni, coordinatore del rapporto, “consiste non tanto nella performance di rendimento quanto nella minore volatilità, ottenuta anche grazie alla maggiore stabilità dei flussi, soprattutto nei momenti di crisi (come quella dovuta al Covid-19). Il loro impatto ambientale sembra limitato ai fondi tematici focalizzati sul clima e sull’energia pulita.”