Per Natale 2023, ripercorriamo i messaggi di Papa Francesco durante l’anno rivolti alla promozione della pace e della giustizia, anche nell’economia, per un mondo migliore da un punto di vista del rispetto dell’ambiente, della conservazione della natura e delle persone più vulnerabili (giovani, lavoratori, donne e immigrati). Valori sostenuti dai principi ESG e dai 17 SDGs dell’Onu.
Già nel 2015, il Santo Padre aveva introdotto il concetto di “ecologia integrale” nell’enciclica Laudato Si’, ribadendo l’interdipendenza del mondo globalizzato e la connessione tra le dinamiche che acuiscono i problemi della povertà e quelle che distruggono l’ambiente.
Nel 2020, invece, nell’enciclica Fratelli Tutti il Papa aveva sottolineato la necessità di trovare un nuovo equilibrio nei rapporti economici, fondato sul concetto di “amicizia sociale” e ispirato al Cantico delle Creature di San Francesco. Un’espressione che indica un’economia attenta alla natura, all’impatto dell’attività dell’uomo sulla Terra e alle esigenze e necessità sociali. Concetti che, nel mondo finanziario, sono stati racchiusi nell’acronimo ESG (Environmental, Social e Governance), ovvero investimenti rispettosi di ambiente, relazioni sociale e governance. A proposito della finanza, il Papa ha ribadito in questa e altre occasioni che la finanza dovrebbe tornare alla sua vocazione originaria di servire il bene comune.
Lo scorso anno Papa Francesco ha manifestato nuovamente la sua posizione nella terza edizione di The Economy of Francesco, presentata ad Assisi a settembre 2022, dove sostenibilità ambientale, crescita inclusiva, sviluppo umano e rapporti produttivi e finanziari virtuosi sono stati i temi centrali.
Quella del Papa, in sostanza, è l’idea di un’economia attenta alle persone e all’ambiente, che non si concentri più solo sulla produzione e sui consumi: un modello inclusivo, che “umanizzi e tuteli la Terra”.
Le parole di Papa Francesco nel 2023
A otto anni di distanza dalla prima parte, il 4 ottobre 2023 il Papa ha pubblicato quella che è stata definita il continuo dell’enciclica Laudato Si’, ovvero l’esortazione apostolica Laudate Deum. Francesco dedica il documento interamente alla crisi climatica, sottolineando come “per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti, nonostante non siano mancate le persone che hanno cercato di minimizzare” tale fenomeno. Nell’esortazione Papa Francesco evidenzia anche l’origine “antropica” del cambiamento climatico, che “non può più essere messa in dubbio”. Ed è all’uomo che, secondo Francesco, spetta trovare delle soluzioni a riguardo tramite “organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale”. Nell’esortazione, il Santo Padre si concentra anche sull’efficacia delle COP dell’Onu, il più alto organismo decisionale sul tema del cambiamento climatico, commentando come “alcune sono state un fallimento, come quella di Copenaghen (2009), mentre altre hanno permesso di compiere passi importanti, come la COP3 di Kyoto (1997)… così come la COP21 di Parigi”.
Sulla COP28 appena conclusa, il Papa si è pronunciato non solo nel Laudate Deum, ma anche direttamente alla conferenza (seppure tramite un delegato a causa di problemi di salute). “Anche se a distanza, seguo con attenzione i lavori della COP28 a Dubai, sono vicino. Rinnovo il mio appello perché ai cambiamenti climatici si risponda con cambiamenti politici concreti”, ha ribadito nei giorni della COP di Dubai Francesco. Nel suo discorso ai delegati, il Papa rinnova anche l’invito ad uscire “dalle strettoie dei particolarismi e dei nazionalismi”, che sono “schemi del passato” e che hanno rappresentato, delle volte, un ostacolo a frenare avidità, sfruttamento e deliri di onnipotenza. “Abbracciamo una visione comune, impegnandoci tutti e ora senza rimandare per una necessaria conversione ecologica globale”, ha esortato Francesco. Nell’intervento alla COP28, il pontefice ha evidenziato pure la necessità di creare un Fondo contro fame e povertà con i soldi che attualmente vengono destinati al settore delle armi. E lancia poi un ultimo appello: “per favore: andiamo avanti, non torniamo indietro. È noto che vari accordi e impegni assunti hanno avuto un basso livello di attuazione perché non si sono stabiliti adeguati meccanismi di controllo, di verifica periodica e di sanzione delle inadempienze”. Ma tanto è cambiato in questi anni e “qui si tratta di non rimandare più, di attuare, non solo di auspicare, il bene dei vostri figli, dei vostri cittadini, dei vostri Paesi, del nostro mondo”.
Ma non è solo la tutela ambientale a stare a cuore al Santo Padre. Anche il tema della pace e della fine dei conflitti globali dilaganti è un argomento su cui nel corso del 2023 il Papa è tornato diverse volte. A maggio 2023, in vista della Giornata del Migrante e del Rifugiato che si sarebbe celebrata il 24 settembre, aveva invitato ciascun individuo a impegnarsi per “fermare razzie e guerre perché emigrare sia una scelta davvero libera. Accompagnare e governare nel miglior modo i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare”. Nella stessa occasione, per quanto riguarda i migranti il pontefice aveva sottolineato anche come “a tutti” vada assicurato innanzitutto “un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza: quello a non emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra”.
Rispetto al tema della migrazione, Francesco si è pronunciato anche a settembre ai Recnontres Méditerranéennes a Marsiglia, occasione in cui il pontefice ha chiesto di regolare il fenomeno migratorio con responsabilità europea senza “propagande allarmiste”. “C’è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il Mare Nostrum in Mare Mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità. È il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti…”, ha dichiarato il Papa a Marsiglia.
Sulla guerra, oltre ai numerosi appelli volti a fermare il conflitto tra Russia e Ucraina, da ottobre il Santo Padre ha speso numerose parole anche per Palestina e Israele e le vittime di Gaza in particolare. “Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità”, ha commentato a pochi giorni dall’inizio del conflitto il pontefice.
Tra le altre tematiche riconducibili al mondo ESG su cui Papa Francesco si è focalizzato nel 2023, la legalitàcontro la mentalità mafiosa. A settembre 2023, infatti, in un incontro a piazza San Pietro con l’Arma dei Carabinieri, li ha esortati a rendere “più giusta e umana la società” in un tempo “inquinato” da individualismo e insofferenza verso il prossimo, dall’inasprimento di tante forme di violenza e odio, in un tempo in cui c’è “bisogno di legalità”. Altra questione, estremamente attuale, su cui si è pronunciato recentemente il pontefice quello della violenza sulle donne. Nella giornata dedicata al tema, il 25 novembre, il Papa ha definito tale fenomeno “una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici”, con un appello a “non restare indifferenti” e ad “agire subito, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza e coraggio” per dare voce alle “nostre sorelle senza voce”. Secondo Francesco, in particolare è urgente “un’azione educativa che, a partire dalla famiglia, ponga al centro la persona con la sua dignità” e favorisca “relazioni giuste ed equilibrate basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci”.
Infine, tra novembre e dicembre 2023, il pontefice si è espresso su altri due temi estremamente importanti e attuali: i giovani e l’intelligenza artificiale (IA). Sul primo, Francesco no ha auspicato che ai giovani venga fornita un’educazione che consenta loro di “costruire un mondo migliore” portando “giustizia e pace”. Rispetto alle nuove tecnologie, invece, il Santo Padre ha sottolineato che “se aggravano disuguaglianze e conflitti non possono essere considerate vero progresso”. Monito contro i gravi rischi delle campagne di disinformazione che possono alimentare terrorismo o interferire nei processi elettorali. L’intervento del Papa a riguardo si è poi concluso con un monito alla comunità globale perché adotti “un trattato internazionale vincolante” che regoli uso e sviluppo dell’IA.