Supportare le PMI nel percorso di integrazione delle tematiche di sostenibilità coinvolgendole in attività di formazione e project work per applicare fin da subito le competenze ESG acquisite. È questo l’intento di Open-es Camp, l’iniziativa aperta alle piccole e medie imprese iscritte alla piattaforma digitale pensata da Eni che connette aziende, banche, associazioni ed istituzioni in un ecosistema collaborativo, a supporto dello sviluppo e della crescita sulle dimensioni della sostenibilità.
Il camp, in collaborazione con KPMG, si è concluso a luglio con l’ultimo degli 8 moduli formativi previsti e la consegna di un project work finale e ha coinvolto 55 imprese selezionate tra le 351 che avevano proposto la propria candidatura a febbraio. A ottobre le aziende condivideranno in un evento conclusivo la propria esperienza per supportare la diffusione di pratiche virtuose.
In particolare, gli 8 moduli formativi hanno riguardato alcune delle principali tematiche ESG individuate dal Navigatore ESG di Open-es, uno strumento lanciato lo scorso dicembre per identificare le 12 priorità e le 6 azioni chiave su cui un’azienda deve concentrarsi in ambito sostenibilità. Nel dettaglio gli incontri online del Campus hanno fatto il punto sul contesto ESG, sui temi prioritari per lo sviluppo sostenibile, sul cambiamento climatico e l’efficienza energetica, la biodiversità, l’utilizzo delle risorse idriche ed economia circolare, diritti umani e supply chain, organizzazione e piano d’azione, stakeholder engagement e analisi di materialità e reporting di sostenibilità. È infatti necessario acquisire competenze su questi fronti per poter avere consapevolezza dei passi da affrontare in azienda e porre in essere un cambiamento.
Come poi nelle più tradizionali best practice internazionali in ambito formativo, la comprensione e l’assimilazione dei temi sono stati supportati da testimonianze e da applicazioni concrete in azienda.
Efficientamento energetico e empowerment femminile, settimana lavorativa di 4 giorni e connessione tra gli attori della filiera. Tutti i progetti quest’anno hanno raccontato di organizzazioni che sempre più spingono verso una nuova visione di business e di fare impresa. E di un modello economico che intravede integra visioni organizzative e pratiche più etiche, eque e inclusive.
