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Iniziative ESG

Open-es camp, l’iniziativa di formazione concreta per aumentare la sostenibilità delle PMI

Collaborare, innovare e formare, la ricetta per migliorare la risposta anche delle aziende più piccole ai processi di trasformazione sostenibile. È questo l’obiettivo di Open-es camp, l’iniziativa di formazione ESG sul campo rivolta alle pmi per potenziare il loro impatto in ambito ambientale e sociale di cui si è conclusa la prima edizione e della quale sarà avviata una seconda edizione nel 2024. 

“Sempre più sostenibilità fa rima con competitività. Le aziende oggi per potere avere a che fare con il mondo della finanza o semplicemente partecipare a dei bandi devono poter misurare la sostenibilità e dichiarare dei piano di miglioramento e quindi l’obiettivo dell’alleanza Open-es è far sì che nessuno rimanga indietro da questo percorso” commentato Stefano Fasani, program manager di Open-es.

La sostenibilità è una delle componenti fondamentali per la competitività aziendale. Facile a dirsi, meno facile a farsi soprattutto quando le dimensioni dell’impresa sono medio piccole. La transizione energetica, in particolare, è una sfida difficile da sostenere da soli a causa della sua continua trasformazione e della necessità di collaborazione tra le imprese che compongono le varie filiere industriali. Con queste premesse è nata nel 2021 Open-es www.openes.io/it, un’iniziativa promossa da Eni e partecipata da altre società ed istituzioni. Si tratta di una community per la sostenibilità delle filiere industriali che conta oggi sull’impegno di oltre 16.600 aziende per uno sviluppo dell’intero ecosistema. Una piattaforma unica nel suo genere che, oltre alla condivisione dei dati della sostenibilità, pone l’accento anche sul tema della crescita e collaborazione tra le aziende e dell’alleanza con le istituzioni.

Il campus in breve

Open-es camp è un’iniziativa di formazione con approccio laboratoriale che prevede attività di project work per un’applicazione immediata delle competenze acquisite in materia di sostenibilità. 

Più in dettaglio la prima edizione di Open-es camp ha coinvolto 55 imprese di piccole e medie dimensioni, selezionate su 351 candidature, e suddivise in 10 squadre con 110 partecipanti in totale a fronte di più di 60 ore di attività formativa e ha visto la premiazione del progetto relativo al “Piano di efficientamento energetico di un cantiere”.

Il sistema di alleanza tra imprese e istituzioni

All’evento conclusivo della prima edizione di Open-es camp, che si è tenuto lo scorso 22 febbraio, sono intervenuti vari esponenti di imprese ed istituzioni tra cui Liana Mazzarella (Head of Communication and Sustainability Banco BPM), Antonio Mansi (Partner, Head of Governance, Risk & Compliance KPMG); Lorenzo Solimene (Partner KPMG), Luca Ferrais (MEF), Maria Chiara Mosca (CONSOB), Matteo Farina (Director Banco BPM), Roberto Zuccaro (Group Strategy & ESG Business Management UniCredit), Chiara del Prete ed Elisa Bevilacqua (EFRAG).

Gap informativo e gap competitivo

Le buone pratiche ESG sono collegate sempre più frequentemente a buone performance. Una reportistica insufficiente dal punto di vista informativo, però, non è solo un gap informativo, ma anche competitivo, è stato sottolineato durante l’evento. Conoscere le performance di sostenibilità di un’azienda, infatti, vuol dire potere valutare la capacità di resilienza della stessa, cioè la possibilità di sopravvivenza a shock esterni nel lungo termine e può fare aumentare la produttività aziendale, indirizzando le scelte di investitori e finanziatori.

La reportistica di sostenibilità predisposta dalle piccole e medie imprese non quotate (inclusa l’educazione finanziaria alla sostenibilità) è uno dei temi prioritari del Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) alla fine de 2022 e che coinvolge anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Banca d’Italia, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) , l’Istituto per la vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) e la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP). Inoltre, lo scorso 16 febbraio il MEF ha posto in consultazione pubblica fino al 18 marzo 2024, lo schema del decreto che recepisce in Italia la Direttiva UE Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD.  

Una soluzione per le più piccole

Per le imprese che muovono i primi passi nelle misurazioni con finalità ESG Open-Es mette a disposizione Start Small, un nuovo percorso dedicato alle realtà aziendali di minori dimensioni, allineato agli standard di rendicontazione di sostenibilità per le PMI (Voluntary standards for non-listed SMEs o VSME) le cui bozze sono state poste in pubblica consultazione da EFRAG fino al 21 maggio 2024.

Con Open-es Start Small le PMI potranno partecipare al test sul campo di questi nuovi standard e contribuire alla loro evoluzione. Più in dettaglio questi standard, sviluppati nell’ambito della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sono stati creati per le aziende che, pur non sottostando a obblighi normativi di rendicontazione, hanno comunque necessità di rispondere alle richieste di dati ESG da vari stakeholder (ad es. banche, investitori o capifiliera). L’elaborazione di tali standard contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo comune di EFRAG e dell’alleanza Open-es, riducendo la frammentazione delle richieste ESG a cui le piccole e medie aziende devono rispondere.