Dati Inail

Nel 2020 sono aumentati i morti sul lavoro, nonostante il calo degli incidenti

Christian Martinelli, 49 anni, operaio, padre di due bambine è morto schiacciato da un tornio meccanico. Luana D’Orazio, 22 anni, operaia in un’azienda tessile, è deceduta pochi giorni fa stritolata da un orditoio. Di fronte a questi gravi incidenti sul lavoro torna l’imperativo di sottolineare come la dedizione alla sicurezza rimanga un tema prioritario anche in ambito di una valutazione sotto il profilo ESG delle aziende. Nel 2020, nonostante il calo degli incidenti sul lavoro pari al 13,6%, quelli mortali sono stati 1.270, ben 181 in più rispetto ai 1.089 del 2019.

L’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail sugli Open data rilevati al 31 dicembre conferma l’impatto dell’emergenza Coronavirus sull’andamento infortunistico in Italia nel 2020 che ha comportato un calo delle denunce di infortuni sul lavoro, scesi a 554.340, ma un incremento dei casi mortali del 16,6% anche proprio per l’impatto del virus. I decessi legati al virus rappresentano circa un terzo del totale e quasi un quarto del totale delle denunce di infortunio. L’Istituto, infatti inquadra il Covid-19, per l’aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro, equiparandone la causa virulenta a quella violenta tipica proprio degli eventi infortunistici, come avviene anche per altre affezioni morbose (Aids, malaria, tubercolosi, tetano, epatiti virali).

Nella Sanità e assistenza sociale i casi si sono triplicati. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2020 è diminuito del 2,8% nella gestione Industria e servizi, del 19,6% in Agricoltura e del 62,1% nel conto Stato. Nella Sanità e assistenza sociale l’aumento è del +206% su base annua con quasi i tre quarti dei casi che hanno riguardato il contagio da Coronavirus.

La riduzione è legata solo alla componente maschile (-22,1%), per le lavoratrici +1,7%. La flessione degli incidenti che emerge dal confronto del 2019 e del 2020 è legata esclusivamente alla componente maschile, che registra un calo del 22,1% (da 411.773 a 320.609 denunce), mentre quella femminile presenta un +1,7% (da 229.865 a 233.731).

A livello territoriale incrementi in Valle d’Aosta, Piemonte e Provincia autonoma di Trento. Dall’analisi territoriale emerge, invece, un calo degli infortuni denunciati in tutte le aree del Paese. Questa flessione risulta, però, decisamente più contenuta nel Nord-Ovest (-4,1%) e più accentuata al Centro (-19,3%), nelle Isole (-18,8%), al Sud (-17,3%) e nel Nord-Est (-16,5%). Le Regioni con il minor decremento annuale sono la Lombardia (-6,3%), la Campania (-6,8%) e la Liguria (-8,2%). Gli unici incrementi rispetto al 2019 sono quelli rilevati in Valle d’Aosta (+16,7%), Piemonte (+2,9%) e Provincia autonoma di Trento (+0,9%).