Amazon è di nuovo sotto il mirino per le politiche adottate nei confronti dei suoi dipendenti. Questa volta, il gigante del commercio elettronico statunitense, secondo quanto riportato dal Financial Times, sta espandendo il programma Amazon Community Together, che permette ai lavoratori statunitensi che si feriscono lavorando nei magazzini di offrire servizio per lavori leggeri presso organizzazioni no profit e associazioni di beneficenza mantenendo il proprio stipendio intero.
Questo schema, che a detta dei rappresentanti Amazon è una opportunità per i dipendenti di continuare a essere pienamente retribuiti mentre si adoperano per la società, potrebbe nascondere, secondo il Financial Times, l’intenzione della società di nascondere il vero costo degli infortuni. Questa pratica permette infatti di ridurre il Lost Time Incident Rate (LTIR), una misura che evidenzia il numero di incidenti più gravi nelle strutture.
I dipendenti quindi, in caso delle lesioni riscontrate sul posto di lavoro non restano a casa per una completa guarigione, bensì sono incentivati a continuare a lavorare facendo mansioni in cui è richiesto meno sforzo, ricevendo lo stipendio intero.
Non a caso i dati riportati dalla multinazionale, e analizzati dalla coalizione sindacale Strategic Organizing Center, mostrano un aumento degli infortuni “light duty” negli ultimi anni. Le lesioni più comuni sono disturbi muscoloscheletrici, come la sindrome del tunnel carpale, tendiniti, stiramenti muscolari e lesioni alla schiena.
Tuttavia, Amazon Community Together permette anche all’azienda da 1,6 miliardi di dollari di ridurre il suo tasso di lesioni gravi, elemento che, come evidenziato dalla testata inglese, può aiutare la società a scagionarsi dalle accuse che ha ricevuto nel corso del tempo riguardanti le condizioni di lavoro nei magazzini, non ultima quella concerne i ritmi di lavoro a cui sono sottoposti i dipendenti per far fronte alle richieste di consegna record e che, oltre a non essere sane per i lavoratori, attirano l’attenzione di regolatori e legislatori negli USA.