La Doria, attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della GDO, controllata dal fondo Investindustrial e partecipata da alcuni membri della famiglia Ferraioli, ha ottenuto per la linea pomodoro, la certificazione Social Footprint. Ad assegnarla è stato l’ente certificatore Bureau Veritas attribuendo il livello AAA.
La Social Footprint rappresenta una misurazione dell’impronta sociale di un prodotto, attraverso l’analisi dell’organizzazione, delle persone e della filiera. La certificazione riguarda la valutazione sociale della supply chain alla base di prodotti e di servizi, tra cui le condizioni etico sociali dei diversi anelli della filiera di produzione.
L’obiettivo è quello di garantire al consumatore trasparenza relativamente alla filiera da cui un prodotto proviene, la localizzazione dei fornitori e degli attori coinvolti nel processo di realizzazione finale del prodotto e le relative informazioni.
La Doria ha ottenuto la certificazione AAA in quanto garantisce il rispetto dei diritti di chi lavora al proprio interno e un’attività costante di monitoraggio volta a stimolare il miglioramento delle condizioni e il rispetto dei diritti di chi lavora nella propria filiera: nei campi di pomodoro, nelle aziende di imballaggi, degli ingredienti e del trasporto. Assenza di pratiche di lavoro illegale, rispetto delle corrette condizioni di lavoro, assenza di discriminazione razziale e di gender, salari equi sono solo alcuni degli aspetti che La Doria garantisce e si impegna a sostenere.
Nello specifico, per ottenere la social footprint, il gruppo ha mappato tutti i suoi fornitori di pomodoro fresco, di ingredientistica, tutte le aziende coinvolte nel trasporto della materia prima, fino alle aziende per il packaging.
Le verifiche che hanno portato all’assegnazione di questa certificazione hanno visto il monitoraggio di tutta la filiera del pomodoro La Doria rappresentata da quasi 4500 lavoratori (tra dipendenti diretti e stagionali impegnati nella lavorazione del pomodoro fresco e nelle attività in campo, lavoratori nella logistica e del packaging), 350 aziende agricole distribuite in 5 regioni (Puglia 42%, Campania 30%, Basilicata 12%, Lazio 13%, Molise 3%), 20 associazioni di produttori e 40 aziende divise tra trasporti, ingredienti e packaging. Una filiera che lavora tra le 250.000 e le 300.000 tonnellate di pomodoro fresco (32% pomodoro lungo, 66% pomodoro tondo e 2% pomodorini) proveniente da circa 3000 ettari di terreni italiani.
“Le grandi catene distributive nazionali ed internazionali nostre clienti sono sempre più attente a tali tematiche e cresce a livello globale, da parte dei consumatori, la domanda di cibo sicuro, di alta qualità e rispettoso dei diritti delle persone. Siamo quindi molto contenti di poter soddisfare tali aspettative” ha dichiarato Antonio Ferraioli, CEO del Gruppo La Doria.