- Nel 2023, i decessi in Italia sono stati 660.600, circa 53 mila in meno del 2022. Il numero di deceduti torna ai livelli precedenti alla pandemia.
- La speranza di vita alla nascita in Italia, nel 2023, si attesta a 83,1 anni, con un incremento di circa 6 mesi rispetto al 2022 (era 82,6 anni), recuperando quasi del tutto la perdita degli anni di vita attesa dovuta alla pandemia.
- La speranza di vita in buona salute alla nascita nel 2023 si stima a 60,5 anni per gli uomini e 57,9 per le donne, con una diminuzione rispetto al 2022.
- Nel 2023, è in sovrappeso o obeso il 44,6% della popolazione dai 18 anni. Il dato è stabile rispetto al 2021. Tra le persone di 14 anni e più, 15,6 su 100 hanno abusato di alcol nel 2023. Il valore è stabile rispetto al 2022. In calo, rispetto all’anno precedente, le persone di 14 anni e più che fumano abitualmente (19,9%).
- Nella stagione invernale 2022/2023 diminuisce ancora la copertura vaccinale antinfluenzale: si è vaccinato il 56,7% degli anziani, una percentuale molto distante dal valore target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (75%).
Le misure statistiche diffuse dall’Istat per il Goal 3 sono trentasette, riferite a diciotto indicatori UN-IAEG-SDGs. Nel confronto fra i valori dell’ultimo anno disponibile e quelli dell’anno precedente, le misure che segnano un progresso sono meno della metà: diminuisce la probabilità di morire tra i 30 ed i 69 anni per tumori, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie, aumentano le vaccinazioni pediatriche per la poliomielite, aumenta la quota di operatori sanitari (medici, infermieri, dentisti e farmacisti) in rapporto alla popolazione. I segnali negativi riguardano la diminuzione della speranza di vita in buona salute, il calo nelle vaccinazioni antinfluenzali per la popolazione di 65 anni e più e l’incremento dell’incidentalità stradale. Nel confronto su base decennale, aumenta il numero di misure statistiche in miglioramento, che vanno ad includere anche il numero di suicidi, le nuove infezioni da HIV e l’incidentalità stradale.
Indice
- 1 Nel 2023 il numero totale dei decessi ritorna ai valori precedenti alla pandemia
- 2 Nel 2023 la speranza di vita alla nascita torna a crescere, ma aumentano anche gli anni vissuti non in buona salute; le differenze territoriali e di genere rimangono elevate
- 3 Nel 2023 è stabile la quota di persone in eccesso di peso e delle persone che abusano di alcol, ma diminuisce l’abitudine al fumo
- 4 Nella stagione invernale 2022/2023, diminuisce ancora la copertura vaccinale antinfluenzale
Nel 2023 il numero totale dei decessi ritorna ai valori precedenti alla pandemia
Nel 2023, in totale, i decessi in Italia sono stati 660.600, circa 53 mila in meno del 2022, in calo anche rispetto al 2020 e 2021, segnati da una più marcata mortalità dovuta alla pandemia. Il numero di deceduti torna ai livelli registrati prima della pandemia (645.620 in media ogni anno, tra il 2015 e il 2019). Soltanto nei mesi di novembre e dicembre i decessi nel 2023 superano significativamente la media calcolata per il 2015-2019. Oltre 506 mila deceduti, pari al 76,7% del totale, hanno un’età pari o superiore ai 70 anni.
Decessi totali, per mese. Anni 2020-2023 e media 2015-2019 (valori assoluti)
Nel 2023 la speranza di vita alla nascita torna a crescere, ma aumentano anche gli anni vissuti non in buona salute; le differenze territoriali e di genere rimangono elevate
Nel 2023, la speranza di vita alla nascita si attesta in Italia a 83,1 anni, con un incremento stimato di circa 6 mesi rispetto al 2022 (82,6 anni), recuperando quasi del tutto la perdita di mesi di vita attesa dovuta alla pandemia. Gli uomini raggiungono gli 81,1 anni di vita media attesa, tornando al livello del 2019, le donne gli 85,2 (0,2 anni in meno rispetto al 2019). È ancora di 1,8 anni la differenza tra la speranza di vita nel Nord-est (83,8, il valore più alto tra le ripartizioni) e le Isole (82, quello più basso). La speranza di vita in buona salute alla nascita, nel 2023, si stima in 60,5 anni per gli uomini e 57,9 per le donne, con una diminuzione rispetto al 2022 di 0,7 anni di vita in buona salute per i primi e 1,2 per le seconde. Aumentano, quindi, per entrambi i generi, gli anni di vita attesa non in buona salute, 27,3 per le donne e 20,6 per gli uomini, riapprossimandosi ai livelli del 2019 (27,8 anni e 21,3 rispettivamente). Per le persone che vivono nel Sud e nelle Isole, sono 25 gli anni da vivere non in buona salute, contro i circa 56 in buona salute; nel Nord e nel Centro gli anni da vivere non in buona salute sono circa 23, e quelli in buona salute tra 60 e 61. Tenuto conto del complessivo aumento della vita media attesa, la flessione della speranza di vita in buona salute, che si stima in base alla quota di individui che dichiarano di “stare bene o molto bene”, è effetto della percezione soggettiva dello stato di salute che, dopo il picco elevato del 2020, è in costante diminuzione.
Nel 2023 è stabile la quota di persone in eccesso di peso e delle persone che abusano di alcol, ma diminuisce l’abitudine al fumo
Nel 2023, è in sovrappeso o obeso il 44,6% della popolazione di 18 anni e più. Il valore stabile è rispetto al 2021, sia per gli uomini (53,5%) sia per le donne (36,1%). Nel confronto con il 2020, la quota scende di 1,3 p.p. Tra le persone di 14 anni e più, 15,6 su 100 hanno abusato di alcol nel 2023, un dato stabile rispetto al 2022, ma in leggero calo rispetto al 2020 (16,7%). Si tratta del 21,8% dei maschi e del 9,8% delle femmine. Diminuisce per gli uomini rispetto all’anno precedente l’incidenza di persone che fumano abitualmente tra i residenti di 14 anni e più: sono il 23,6% dei maschi (24,2% nel 2022) e il 16,4% delle femmine (16,3%). I valori rimangono ancora più elevati di quelli del 2020.
Nella stagione invernale 2022/2023, diminuisce ancora la copertura vaccinale antinfluenzale
Nella stagione invernale 2022/2023, la percentuale di anziani che si sono vaccinati contro l’influenza è ulteriormente scesa al 56,7%, dopo il picco del 65,3% raggiunto nella stagione invernale 2020/2021 e il 58,1% del 2021/2022. Nessuna regione raggiunge la quota del 75%, valore raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Superano il 65% l’Umbria e la Basilicata. Al di sotto del 50% della popolazione anziana vaccinata la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen e la Sardegna.