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Salute e sicurezza sul lavoro

Global Compact e ILO: la salute dei lavoratori non è solo fisica ma anche mentale

Il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è ancora centrale e, oltre agli infortuni e alle malattie fisiche, include anche il benessere mentale dei dipendenti. Lo hanno ricordato, in occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro di venerdì scorso, il Global Compact delle Nazioni Unite e l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) che insieme hanno identificato nove buone pratiche per migliorare la sicurezza e la salute nella supply chain e creare una cultura della prevenzione e della protezione.  

Secondo le stime dell’ILO ogni anno 2,78 milioni di lavoratori muoiono a causa di infortuni e malattie correlate alle attività lavorative. Ciò corrisponde a circa 7.500 morti al giorno, di cui 6.500 possono essere attribuite a malattie professionali e 1.000 a infortuni sul lavoro.

“Da rilevare che il benessere dei lavoratori non è più limitato soltanto alla sfera fisica, ma si riferisce sempre di più anche a quella mentale” ha sottolineato Daniela Bernacchi, Executive Director di UN Global Compact Network Italia. Problemi come stress o depressione causati dalle attività lavorative impattano in prima istanza sull’individuo e, in aggiunta, sulla produttività dell’azienda”.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno l’economia globale soffre infatti di una perdita di produttività per un ammontare di oltre un trilione di dollari, in conseguenza a problemi di salute mentale dei lavoratori.

Anche alla luce di tali dati, oggigiorno, sebbene in alcuni Paesi le questioni legate a questi temi siano ancora considerate tabù o controverse, molte aziende stanno iniziando ad attivarsi proattivamente per affrontare i problemi legati alla salute e al benessere mentale dei propri dipendenti. Questo è vero soprattutto per le aziende più evolute, come rilevato dal CEO Study 2022 del Global Compact delle Nazioni Unite e Accenture. Lo studio raccoglie informazioni da più di 2.600 amministratori delegati di 18 settori industriali in 128 paesi. Il 58% dei CEO ha dichiarato di offrire risorse per la salute fisica e/o psichica alla propria forza lavoro in risposta alle sfide globali, con una percentuale che raggiunge il 71% per i CEO di grandi aziende.

Le nove buone pratiche per salute e sicurezza del Global Compact e ILO

Le nove pratiche hanno l’obiettivo di ispirare la creazione di politiche aziendali che favoriscano la tutela della sicurezza e della salute in tutta la catena di fornitura, indipendentemente dalla collocazione geografica dei partner. Queste sono:

  1. Mappare le catene di fornitura per capire meglio le criticità esistenti in materia di sicurezza sul lavoro.
  2. Includere la sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli infortuni nelle policy con i fornitori.
  3. Migliorare il monitoraggio sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, anche attraverso un maggiore coinvolgimento dei fornitori.
  4. Promuovere la condivisione sia a livello verticale che orizzontale delle conoscenze e delle competenze in materia di sicurezza.
  5. Allinearsi al quadro normativo nazionale e svolgere una funzione di stimolo per il suo miglioramento.
  6. Promuovere la partecipazione dei lavoratori e il dialogo sociale.
  7. Sostenere gli sforzi per migliorare la segnalazione, la registrazione e la denuncia degli infortuni e delle malattie professionali per migliorare la raccolta dei dati.
  8. Impegnarsi con i partner per condividere la conoscenza delle buone pratiche e approcci innovativi per costruire nuove collaborazioni e competenze.
  9. Partecipare a iniziative internazionali per sostenere lo sviluppo di politiche nazionali e rafforzare le istituzioni nei Paesi di fornitura in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione degli infortuni.