Roma è pronta ad accogliere un nuovo lavoro dell’urban art internazionale grazie a Street Art For Rights, il festival che dal 2020 vuole raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la street art. Dopo le opere di Attorep, Natalia Rak, Barbara Oizmud, Manuela Merlo in arte HUMAN, NSN997, Davide Toffolo e Marqus, è stato svelato in anteprima il muro finito di Etnik realizzato nel quartiere Settecamini.
Al centro del progetto i 17 Sustainable Development Goals (SDGs) dell’agenda 2030 ONU: l’idea è quella di filtrare i 17 goals con l’occhio dell’arte contemporanea promuovendo la realizzazione di 17 opere murarie da parte di diversi street artist nell’ottica di portare questioni sociali, economiche e culturali sui muri dei quartieri periferici della capitale, in zone conosciute per situazioni di forte difficoltà.
Rispetto per l’ambiente e arte si fondono quindi nella street art, vale a dire il linguaggio figurativo nato in strada. Scopo principe di questa espressione artistica è, infatti, la riqualificazione delle periferie tramite l’abbellimento di edifici e strutture civiche già esistenti. Combattere il grigiore del cemento con la vivacità dei colori, rendendo le città più belle e vivibili e allo stesso tempo trasmettere messaggi in maniera diretta, senza filtri o censure.
Anche le strade e i muri possono diventare un mezzo per denunciare le cause del cambiamento climatico. Così writer e artisti di tutto il mondo grazie a Street Art For Rights regalano alla Capitale momenti di riflessione con opere che sensibilizzano le persone al rispetto dell’ambiente.
Street Art for Rights, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery e fa parte dei progetti speciali all’interno della #BiennaleMArteLive, appuntamento biennale multiartistico e a carattere internazionale. Il progetto prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale.
Obiettivo 12 – Consumo sostenibile
L’urban artist di fama internazionale Etnik, attivo da oltre 30 anni nella scena dell’arte urbana, per il suo murales si è ispirato al goal numero 12 (consumo e produzione responsabili) con ‘’La Casa nella Casa’’, il titolo del suo lavoro che oltre ad essere una visione sulla vera e propria architettura abitativa dedicata ai temi ecologici e di riciclo è allo stesso tempo uno spunto a lavorare su se stessi, sulle nostre abitudini quotidiane.
Con le sue illustrazioni geometriche fatte di forme, volumi e cromatiche che talvolta portano a figure astratte, Etnik vuole rappresentare l’equilibrio precario dell’essere umano e l’incessante velocità del mondo contemporaneo. L’artista, anche con questo muro, porta avanti una personale ricerca artistica capace di veicolare un forte messaggio, il punto di vista dell’artista sulla città e le parti di cui si compone, e con esso sviluppare la sua poetica.
Artista di origine svedese attualmente di stanza a Torino, è attivo nella scena graffiti writing sin dai primi anni ’90. È attualmente uno degli street artist più affermati al mondo grazie al suo inconfondibile stile. Durante la sua carriera ha ricercato sempre una nuova strada per superare i limiti classici della disciplina portando la pittura murale ad alti livelli, ideando e organizzando anche eventi che hanno messo in contatto i migliori artisti del panorama europeo. Dal 2001 il suo modo di dipingere comincia ad evolversi verso forme geometriche e architettoniche, partendo dal lettering che diviene la base su cui Etnik imposta l’intero impianto concettuale e compositivo della sua ricerca artistica. Oggi lavora nel suo studio a Torino, viaggiando molto per realizzare wall painting di grandi dimensioni e partecipare ad esposizioni in gallerie di tutto il mondo.