MIA PHOTO FAIR Davide Bramante 2022

Fotografia e architettura

Il cambiamento al centro di MIA Photo Fair e ospita anche il Manifesto dell’Abitare

Rispetto dell’ambiente, valorizzazione del femminile, centralità della persona, identità e forza della comunità. Sono solo alcune delle proposte che le gallerie presentano alla tredicesima edizione di MIA Photo Fair, l’appuntamento internazionale d’arte dedicato alla fotografia in Italia che si terrà dall’11 al 14 aprile all’Allianz MiCo di Milano e organizzato da Fiere di Parma.

Il tema centrale scelto per il 2024 è “Changing”, ossia il cambiamento. “Il cambiamento, suggerisce l’assoluta potenza del mezzo artistico e di informazione che la fotografia rappresenta, capace di essere testimone e ispirare riflessioni sulle mutazioni del tempo, siano esse sociali, ambientali o culturali. Grazie all’esposizione di grandi artisti e reporter, alla presenza di gallerie provenienti da tutto il mondo, ai momenti di incontro e dibattito, MIA Photo Fair saprà avvicinare alla fotografia un pubblico sempre più ampio e diversificato”, dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi.

Complessivamente la nuova edizione, guidata dalla direttrice artistica Francesca Malgara, annovera 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 premi e 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero. “Le fiere sono meta-storiche”, afferma Ilaria Dazzi, Exhibition Director Manager di MIA Photo Fair, “figlie del proprio tempo. Stanno e servono nel mondo, in mezzo alle persone. Non è possibile pensare di poter rimanere in una sorta di bolla. C’è una tendenza da parte di fotografi di tutto il mondo a utilizzare la macchina fotografica come strumento di documentazione e di denuncia. È giusto che il pubblico, attraverso progetti fotografici di grande qualità, possa trovare, insieme alla possibilità di acquisto, anche l’occasione di approfondire i grandi temi della contemporaneità. In questo senso credo che una fiera come MIA possa essere non solo luogo di business, ma anche occasione per incontrare prospettive diverse dalle nostre”.

Lori Nix, 2007-2024, Library, Color photograph, ed. 5. Courtesy: Galleria Paci contemporary & Lori Nix

Quest’anno la fiera ospiterà inoltre, in una lounge dedicata, il contributo degli studi di architettura parte del Think Tank del Manifesto dell’Abitare, di cui ESGnews è partner.

Il connubio Fotografia – Architettura nasce dalla volontà di Mia Photo Fair e Manifesto dell’Abitare di promuovere una contaminazione culturale affiancando diverse forme di espressione artistica. Il fil rouge dell’edizione del MIA Fair, quindi il tema del cambiamento, è visto dagli ideatori del Manifesto, Blend In – It’s time for good business e Strategy Innovation, come la ricerca di un’alternativa alla situazione presente. Il cambiamento passa attraverso la presa di coscienza della circolarità della vita, la rivalutazione dell’ambiente, i rapporti basati sull’aiuto reciproco, la solidarietà, i nuovi assetti sociali e tutto ciò che ci tocca da vicino.

“Abbiamo scelto l’acqua come l’elemento della natura che con la sua fluidità meglio rappresenta il cambiamento” dichiarano Alessia Crivelli e Monica Cuzzaniti fondatrici della boutique di consulenza di comunicazione focalizzata sulle strategie di sostenibilità Blend In, “La salvaguardia e l’utilizzo sostenibile e resiliente dell’acqua definiranno il futuro del nostro ecosistema a diversi livelli: ambientale, sociale, estetico ed economico. Questo è il perimetro entro il quale abbiamo chiesto agli studi di architettura di circoscrivere i propri progetti”.

Quindi “acqua, trasformazione e cambiamento” sono le parole che ispirano il progetto di allestimento della lounge, curato dal set designer Biagio Luca Intorrella. In linea con i valori del manifesto, la lounge si farà portatrice di messaggi di sostenibilità. Il Manifesto dell’Abitare è infatti un progetto di sostenibilità ambientale e sociale legato al mondo dell’architettura e del design. ‘Abitare’ etimologicamente significa ‘continuare ad avere’, pertanto il quesito che il progetto pone alla propria community è: ‘come possiamo continuare ad avere un futuro su questo pianeta che è la casa di tutti?’ E i progettisti del think tank che operano in diversi ambiti (urbanistica, retail, interior design, light design, abitazioni, uffici, ospedali, giardini) rispondono al quesito a partire dalla propria sfera di intervento.

La lounge del Manifesto dell’Abitare al MIA Photo Fair

Airlite, Lena Custom Kitchen e Misha saranno i partner dell’iniziativa. Airlite dipingerà la lounge con la sua pittura, una tecnologia brevettata che utilizza lo stesso principio fisico usato dalla natura e trasforma le pareti di un edificio in un purificatore d’aria naturale. I 255 metri quadrati della lounge dipinti con Airlite equivalgono a 10 alberi che impediscono l’emissione di 133 kg di CO2 rispetto ad una pittura tradizionale.

Lena Custom Kitchen omaggerà invece la lounge di un oggetto di design che avrà anche una sua funzionalità, una cucina che non possa definirsi propriamente cucina, un prodotto minimale ma d’impatto, artigianale e su misura, creato ad hoc per un luogo in cui si respira arte e cultura. Mentre Misha arricchirà la lounge con delle carte da parati dipinte a mano a sottolineare ancora di più il messaggio di un’artigianalità dove tradizione e innovazione riescono a creare delle vere e proprie forme d’arte.

La lounge sarà inoltre allestita con pezzi di design dalla Galleria Rossana Orlandi selezionati appositamente per il Manifesto. Tra questi un’opera dell’artista Moon Seop Seo, Passage to the lake 2, una fontana a rappresentare il tema dell’acqua.

La lounge non sarà solo il luogo di esposizione dei progetti degli Studi ma anche un hub, un laboratorio di pensiero e cultura, un luogo di incontro, dialogo, scambio e approfondimento.

I progetti della Collettiva saranno oggetto di un premio del pubblico che verrà consegnato durante l’evento di finissage domenica 14 aprile ai primi tre studi più votati. Il premio, sponsorizzato da Airlite, è stato ideato in collaborazione con la Fondazione Franco Albini, partner del Manifesto, e sarà un workshop residenziale a Casa Albini in Gallura, un contesto dove architettura, design, natura e formazione si fondono.