Il consiglio di amministrazione di Apple ha raccomandato agli azionisti di votare contro la proposta di porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) dell’azienda, dopo che il centro nazionale per la ricerca sulle politiche pubbliche (National Center for Public Policy Research) ha proposto la sua abolizione. La proposta del centro di eliminare i programmi DEI all’interno di Apple si appoggia anche sulle recenti decisioni di altre aziende tech di cancellare programmi simili, tra cui Meta e Amazon. I team dedicati alla diversità sono stati anche eliminati da Microsoft e Zoom, da John Deere e Harley Davidson.
Secondo il National Center for Public Policy Research i programmi dedicati alla diversità e all’inclusione potrebbero indebolire il colosso tecnologico e renderlo vulnerabile a eventuali cause legali, considerando la Equal Protection Clause, ovvero la clausola di pari protezione che è stata introdotta nel 1868 perché tutti i cittadini siano trattati nello stesso modo davanti alla legge. Secondo gli azionisti le politiche DEI favorirebbero le minoranze e se una parte di dipendenti non favoriti intentasse una causa di successo “il costo per Apple potrebbe raggiungere le decine di miliardi di dollari” scrive il centro nel documento pubblicato dalla SEC.
In risposta, il consiglio di amministrazione di Apple ha raccomandato un voto contrario alla proposta, che sarà sottoposta al voto degli azionisti durante l’assemblea generale annuale di Apple il 25 febbraio 2025, poiché “la proposta non è necessaria”, in quanto “Apple dispone già di un programma di conformità ben consolidato e (quindi la proposta) tenta inopportunamente di limitare la capacità di Apple di gestire le proprie operazioni commerciali ordinarie, le persone, i team e le strategie aziendali”.