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Salone del Risparmio

Candriam: portafogli tematici ESG per vincere la tentazione dei BTP

Un approccio agli investimenti tematico, allineato ai principi ESG e di lungo termine può essere la strada giusta da seguire per vincere la tentazione dei BTP diventati più popolari nell’ultimo periodo, grazie all’aumento dei tassi di interesse. Recenti analisi demografiche e ambientali indirizzano un interesse crescente verso i portafogli ESG, che sono in grado di mitigare i rischi del presente e cogliere le opportunità del futuro, rappresentando quindi una valida alternativa ai titoli di stato in termini di prospettive rischio-rendimento. E’ questo il messaggio che emerge dall’intervento di Matthieu David, responsabile della divisione italiana di Candriam, alla conferenza dal titolo “Il risparmio alla prova dei nuovi rischi geopolitici. Vincere la tentazione dei BTP con investimenti ESG e tematici” tenutasi in occasione del Salone del Risparmio 2023. Tra i relatori anche Rudi Van den Eynde, head of thematic global equity di Candriam, e Filippo Fasulo, capo del centro di geoeconomia di ISPI.

Rischi e investimenti ESG non allineati

Dal Global Risks Report 2023 del World Economic Forum (WEF) risulta che i rischi globali con il potenziale d’ impatto più distruttivo per il pianeta riguardano la sfera ESG. Quest’anno, ai primi posti, emergono i rischi ambientali, come i disastri naturali nel breve termine e il cambiamento climatico nel medio termine. I pericoli categorizzati come sociali dal WEF occupano molte altre posizioni della top 10, con il carovita al primo posto nel breve termine e una nuova attenzione per i rischi pandemici.

Questi rischi possono essere intercettati da investimenti con focus ESG a favore di progetti di mitigazione, cambiamento e adattamento. Secondo il WEF, questi investimenti ora si aggirano attorno al 15% degli attivi complessivamente investiti nel mondo, una percentuale ancora troppo bassa rispetto alla preponderanza dei pericoli ambientali e sociali analizzati.

In Italia, in particolare, l’attuale situazione rivela un paradosso tra l’importanza di temi di lungo periodo come la transizione green e una tendenza agli investimenti a brevissimo termine, complici un grande interesse per i BTP e un’incentivazione del Ministero del tesoro italiano a questo tipo di scelta.

Tre punti a favore degli investimenti ESG

Per Candriam, quindi, la costruzione di un portafoglio focalizzato su selezionate strategie tematiche ESG può essere la soluzione che permette di unire un profilo di solidità e rendimento che tiene testa alla scelta dei titoli di stato e al contempo permette di affrontare le sfide dell’umanità. Una scelta che, dopo l’andamento dei mercati dello scorso anno, che ha penalizzato alcune strategie growth, risulta interessante in questo momento anche come timing di ingresso. L’asset manager individua in particolare tre temi che evidenziano il valore di un focus su ESG e innovazione.

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Matthieu David, responsabile della divisione italiana di Candriam

Il primo tema caldo riguarda la robotica e l’innovazione tecnologica. Una delle sfide demografiche del giorno d’oggi concerne la riduzione della forza lavoro nei paesi industrializzati, attualmente senza prospettive di crescita nel breve e medio termine. Come sottolineato dagli interventi di Van den Eynde e Fasulo, innovazione e automatizzazione sono una necessità, perché seguendo questo trend demografico tra un decennio la forza lavoro sarà insufficiente a coprire tutte le necessità della popolazione. Alcune mansioni di oggi, in maniera differenziata attraverso tutti i settori, saranno automatizzate e la risposta tecnologica è l’unica che potrà permettere di mantenere l’offerta a livello della domanda. 

Il secondo punto di riferimento per gli investimenti è l’economia circolare. Pochi giorni fa l’Italia ha raggiunto il suo overshooting day 2023. Vivere a credito prendendo delle risorse che saranno necessarie in futuro fa ben capire la situazione di insostenibilità degli attuali sistemi di produzione e consumo. Secondo le stime di Candriam più recenti, le opportunità legate al mondo dell’economia circolare possano valere più di quattro trilioni di dollari di investimenti.

Il terzo ambito che spicca per potenziale di rendimento, su cui anche Van den Eynde ha dato un riscontro positivo visti i driver visibili e convincenti, è quello della salute, in particolare nelle aree di ricerca oncologica e biotecnologie. “Nessun fattore esterno è riuscito a interrompere il percorso di ricerca biotecnologica degli ultimi anni, a comprova del fatto che ci sono delle storie a favore di investimenti sociali a lungo termine, con prospettive solide e promettenti per il futuro” ha aggiunto David.

L’impegno di Candriam

Candriam evidenzia l’importanza della coerenza in ambito governance per un approccio veramente responsabile agli investimenti. Gli stessi standard usati per analizzare le imprese in cui si investe devono essere applicati nella governance dello stesso asset manager. Questa idea, cinque anni fa, ha portato Candriam a creare l’Istituto Candriam per lo Sviluppo Sostenibile, che dona parte delle commissioni riconosciute all’azienda (quasi 10 milioni ad oggi) a enti e progetti esterni secondo temi ritenuti particolarmente importanti, tra cui il cambiamento climatico, il supporto alla lotta contro il cancro e l’inclusione sociale. 

Considerando le possibilità di investimenti nel settore della salute, Candriam cita come case study l’unico fondo al mondo sull’oncologia, che l’asset manager ha lanciato da cinque anni e in cui hanno investito investitori giapponesi, americani e europei. Questo fondo rappresenta un’opportunità per gli investitori di posizionare le loro scelte su una tendenza demografica consolidata, ma anche di investire in società impegnate in ricerca e prevenzione, con benefici sociali ampi e di lungo termine.