Salone del Risparmio

Allfunds: digitale e ESG essenziali nella nuova era di distribuzione dei fondi

La diffusione di prodotti sostenibili negli ultimi anni ha reso più complessa la distribuzione di fondi in Europa. Pertanto, un mix efficiente di dati e tecnologia ESG è importante oggi più che mai. La domanda e l’offerta di prodotti di investimento ESG sono cresciute in modo significativo, creando nuove sfide ed opportunità. I distributori di fondi hanno la necessità di impegnarsi nell’identificare le preferenze dei loro clienti in tema di sostenibilità mentre le Fund House quella di offrire i prodotti più giusti per soddisfare queste preferenze. Come sottolineato da Stefano Catanzaro, Country Head di Allfunds nel corso dell’evento “Come affrontare la transizione digitale e ESG nella nuova era della distribuzione dei fondi” al Salone del Risparmio 2023, i modelli di distribuzione sono influenzati da due driver legati alle preferenze di consumatori. 

Il primo driver è legato alle modalità tramite le quali gli investitori vogliono essere ingaggiati quando comprano e vendono fondi, ed è quindi particolarmente importante per le Fund House. “Gli investitori ora cercano un’esperienza digitale”, afferma Catanzaro, “La vera sfida per i distributori del risparmio gestito è trasformare digitalmente il processo distributivo. Si tratta di una grande sfida perché necessita di ingenti capitali da investire per essere affrontata”. 

Il secondo driver cui fa riferimento il Country Head di Allfunds sono le preferenze di sostenibilità degli investitori, più rilevanti per i distributori che per le Fund House. “È un trend molto importante che non dipende dalla regolamentazione. Sono le nuove generazioni a chiedere che le questioni della sostenibilità siano prese in considerazione”. 

Queste sfide impongono l’esigenza di gestire una grossa mole di dati, necessità a cui Allfunds ha risposto con l’ingresso nel capitale di due società in grado di completare la gamma di competenze necessarie. La prima, Wheb Financial Group (acquisita al 100%), oggi rinominata Allfunds Tech Solution, che abilita la trasformazione digitale per i clienti. La seconda, MainStreet Partners (acquisita al 65%), eccellenza nel mondo delle valutazioni dei fondi ESG. “L’ecosistema è ora completo, con competenze tecnologiche e quanti-qualitative sulle valutazioni ESG”, spiega Catanzaro.

La trasformazione digitale, secondo Julio Bueso, Head di Allfunds Tech Solutions, è “una priorità assoluta”. “Lo sconvolgimento portato dalla digitalizzazione ha cambiato per sempre il modo di fare business nel mondo. Il settore dei fondi è però ancora caratterizzato da processi di gestione interni piuttosto obsoleti. Modalità di gestione e di distribuzione più tecnologiche e digitali rendono il sistema più efficiente e veloce nell’adattamento”, aggiunge Bueso. 

Questo processo di innovazione, prosegue l’esperto, va attuato con un’urgenza ancora maggiore in un momento in cui il segmento di popolazione di riferimento sono i millennials e il WealthTech, branca del fintech che prevede l’utilizzo di soluzioni digitali innovative per la gestione dei risparmi e dei patrimoni, è sempre più diffuso. Tuttavia, sebbene la digitalizzazione sia la chiave per rendere il sistema più efficiente, conclude Bueso, è bene che essa coesista con un servizio clienti efficace e con un adeguamento all’evoluzione normativa.

Accanto alla digitalizzazione, anche la sostenibilità è una priorità. E lo dimostrano i dati Morningstar sui flussi di investimenti ESG che sono stati positivi nel 2022. Questa tendenza, secondo Rodolfo Fracassi, amministratore delegato e co-fondatore di MainStreet Partners, è destinata a durare nei prossimi anni. “Se si guarda all’economia reale, si nota che gli investimenti in petrolio continuano, ma non aumentano. Al contrario, quelli in rinnovabili sono in continua crescita. Il futuro del mondo è lì”, commenta Fracassi. 

Le sfide più importanti legate alla finanza sostenibile riguardano la regolamentazione. Ma tali minacce possono essere affrontate con il ricorso a dati ESG migliori e con l’implementazione della tecnologia. La confusione normativa ha portato al declassamento da inizio anno di 300 fondi da articolo 9 SFDR ad articolo 8. “Eppure, nonostante ancora non si abbia una chiara definizione di investimento sostenibile”, prosegue Fracassi, “la situazione è in miglioramento. La svolta del 2023, in particolare, sono i PAI (Principal Adverse Impact, ndr), un cambio epocale che integra i rating. Per calcolare questi dati sugli impatti in modo preciso la tecnologia è fondamentale, in particolare il machine learning”. 

La mancanza di standard normativi chiari rende più complesso anche il lavoro di Banca Aletti, banca private e centro di investimento di Banco BPM. “Per Banca Aletti è diventato sempre più difficile comparare e omogeneizzare. Tuttavia, l’obiettivo è quello di seguire il solco tracciato dai regolatori e di creare una due diligence interna in attesa di una maggiore uniformità”, spiega Roberto Arosio, Head of Investiments & Wealth Management di Banca Aletti

Infine, per Giovanni Sandri, Country Head di BlackRock Italia, oltre alla normativa, il tema più rilevante è l’attuale scarsità di dati ESG solidi. “La mancanza di accuratezza dei dati e dei rating ESG per noi gestori è una delle più grandi sfide. Inoltre, è una delle principali cause di greenwashing”, conclude Sandri.