In UK la Advertising Standards Authority (ASA) ha deciso di integrare l’intelligenza artificiale (AI) per monitorare e regolamentare le dichiarazioni ambientali contenute nelle pubblicità, una mossa significativa contro il greenwashing. In particolare, la tecnologia dell’intelligenza artificiale migliorerà la capacità degli organi di vigilanza di identificare e affrontare le accuse disoneste, garantendo che le aziende siano ritenute responsabili delle loro dichiarazioni ambientali.
La decisione dell’autorità britannica di rivolgersi all’intelligenza artificiale (AI) per combattere il greenwashing arriva in un momento in cui gli annunci pubblicitari che vantano affermazioni “verdi” che spesso si rivelano fuorvianti o esagerate sono cresciuti notevolmente. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere utile soprattutto ad intercettare in modo tempestivo i casi di pubblicità ingannevole.
Da tempo l’Advertising Standards Authority ha intensificato i controlli sul greenwashing, tanto che a giugno 2023 aveva messo delle sentenze che vietavano diversi annunci delle principali società energetiche Shell, Petronas e Repsol relative alle iniziative di energia pulita delle aziende. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale dovrebbe potenziare il suo ruolo di supervisore e garante della correttezza delle pubblicità, tendenza, quella dell’uso dell’IA, che si sta diffondendo sempre di più tra gli organismi di regolamentazione.
Probabilmente, d’ora in poi il settore pubblicitario dovrà garantire una maggiore trasparenza e integrità nelle pratiche di marketing.