Il Parlamento Europeo ha approvato il Programma di azione per l’ambiente dell’Unione Europea, che mira a ad accelerare la transizione dell’UE verso un’economia all’insegna della neutralità climatica, dell’economia circolare e del benessere. Con 553 voti a favore, 130 contrari e sette astenuti, il Parlamento ha confermato l’accordo raggiunto con il Consiglio UE lo scorso dicembre sull’ottavo General Union Environment Action Programme (EAP), che guiderà la politica ambientale dell’Unione e la allineerà con lo European Green Deal.
Il programma è basato su sei priorità tematiche, relative ad altrettanti obiettivi da raggiungere entro il 2030. In particolare, si tratta della mitigazione del cambiamento climatico per raggiungere il target 2030 di riduzione dei gas serra; l’adattamento al climate change; i progressi verso un’economia del benessere che restituisce al pianeta più di quanto prenda; il perseguimento dell‘azzeramento dell’inquinamento, incluso quello da sostanze chimiche dannose; la protezione, la preservazione e il ripristino della biodiversità; infine, la significativa riduzione delle pressioni ambientali legate ai materiali e all’impronta di consumo nell’UE, attraverso i target di riduzione al 2030.
Per rafforzare gli incentivi positivi al cambiamento e ridurre gradualmente I sussidi alle attività dannose per l’ambiente, l’UE stabilirà un quadro legislativo vincolante per monitorare i progressi degli stati membri sulla graduale uscita dai combustibili fossili. Il programma prevede anche che venga fissata una scadenza per tagliare tutti gli aiuti pubblici a queste fonti di energia dannose per l’ambiente, in linea con l’ambizione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. Entro il 2023, la Commissione presenterà una metodologia per identificare altri sussidi dannosi per l’ambiente al fine di riferire sui progressi degli Stati membri verso la loro graduale eliminazione.
La Commissione monitorerà, valuterà e riferirà annualmente sui progressi compiuti dall’UE e dagli stati membri nel raggiungimento degli obiettivi prioritari. Il testo prevede una nuova dashboard di sintesi e indicatori che misurano i progressi “al di là delle dinamiche del Pil”, per guidare l’elaborazione delle politiche. La valutazione è pubblica e sia le azioni intraprese che le misure future pianificate saranno discusse ogni anno dalle istituzioni dell’UE. Se una revisione intermedia dei progressi (entro il 31 marzo 2024) dovesse determinare che è necessario fare di più per raggiungere gli obiettivi prioritari entro il 2030, la Commissione dovrebbe presentare una proposta legislativa con iniziative aggiuntive. Anche le altre autorità dell’UE, nonché quelle nazionali, regionali e locali, dovranno applicare sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate per ridurre i rischi di non conformità con il diritto ambientale dell’UE.
Per il rapporteur Grace O’Sullivan (Verdi/EFA) il nuovo Piano UE per l’ambiente “rende quello di ‘un’economia del benessere’ un obiettivo primario per il 2030. È la prima volta che ciò avviene nella legislazione dell’UE, e questo marca un importante passo per abbandonare il focus ossessivo e insostenibile sulla crescita del Pil e muoversi verso ciò che la pandemia ha dimostrato essere la cosa più importante: il benessere del pianeta e delle persone. Si tratta di un esempio positivo del genere di cambiamento sistemico necessario per raggiungere l’obiettivo di vivere bene rispettando i limiti del pianeta”.
Una volta che sarà formalmente adottato dal Consiglio, il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE ed entrerà in vigore dopo 20 giorni.