Analisi di MSCI ESG Research

Diritti umani: le aziende devono colmare il gap per adeguarsi alla CSDDD dell’UE

Molte delle aziende che rientrano nell’ambito di applicazione della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) dell’UE, la direttiva per prevenire e mitigare gli impatti delle società lungo la catena di fornitura, non rispettano a pieno le pratiche di base per prevenire gli abusi dei diritti umani. È quanto emerge da un’analisi di MSCI ESG Research, fornitore leader di strumenti e servizi di supporto decisionale critico per la comunità degli investitori globale. Tra le aziende coperte dalla CSDD rientrano anche gli istituti finanziari, come previsto dall’approvazione del Parlamento europeo che a giugno ha votato a favore dell’inclusione del settore finanziario. Sebbene sia ancora passibile di modifiche, questa disposizione implica che gli investitori potrebbero essere tenuti a svolgere una due diligence sui diritti umani sulle loro società partecipate.

Come sottolineano nell’analisi i ricercatori di MSCI, la CSDD potrebbe alzare in modo decisivo la posta in gioco nella legislazione sui diritti umani per aziende e investitori. La direttiva, infatti, impone la due diligence (ovvero una verifica), anziché la semplice divulgazione, con sanzioni per non conformità fino al 5% del fatturato annuo totale di un’azienda. Ma le violazioni dei diritti umani non hanno un impatto negativo solo in termini economici, esse, infatti, possono danneggiare anche la reputazione e l’immagine pubblica delle società. 

Come funziona la CSDDD

La CSDDD, oltre a rappresentare un obbligo di rendicontazione, impone alle aziende di intraprendere la due diligence in materia di diritti umani e ambiente in linea con standard internazionali consolidati come i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e le Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali. Tali standard raccomandano lo sviluppo di una politica sui diritti umani, valutazioni di impatto, coinvolgimento degli stakeholder, meccanismi per monitorare l’efficacia dei programmi, processi di reclamo e riparazione nelle operazioni e nelle catene del valore delle aziende. Oltre a questi requisiti intersettoriali, la CSDDD ha identificato come prioritari settori ad alto impatto come quello minerario e agricolo, cui sono riservate delle linee guida sulla due diligence specifiche.

Altra caratteristica importante della legislazione europea riguarda sia le imprese dell’UE che quelle extra-UE attive nella regione, come nel caso della CSRD. Il mancato rispetto delle regole previste dalla CSDDD potrebbe portare a responsabilità civili e multe salate fino al 5% del fatturato annuo totale di un’azienda. Secondo MSCI, la CSDDD potrebbe influenzare fino al 26% dei componenti dell’indice MSCI ACWI Investable Market (IMI) (2.309 su 9.051) e un terzo dei componenti dell’indice MSCI ACWI (931 su 2.837).

Necessario colmare il gap verso la CSDDD

Adeguarsi alla CSDDD può rivelarsi impegnativo per le aziende, soprattutto nella situazione attuale. Valutando i componenti potenzialmente inclusi nell’MSCI ACWI IMI, MSCI ha scoperto che solo la metà disponeva di meccanismi di reclamo in atto in caso di violazioni e solo il 14% aveva monitorato l’efficacia delle proprie politiche sui diritti umani e fissato i relativi obiettivi in materia di diritti umani. Allo stesso tempo, un quarto delle aziende coperte dalla direttiva è stato oggetto di accuse di violazioni dei diritti umani negli ultimi tre anni, il 4% delle quali valutate come gravi o molto gravi dall’MSCI ESG Research.

 Aziende coperte dalla CSDDD: valutazione settoriale della performance in materia di diritti umani

Fonte: MSCI ESG Research, informative societarie. Universo: componenti dell’MSCI ACWI IMI stimati nell’ambito della CSDDD (n=2.309) al 31 agosto 2023.

Per quanto riguarda le società operanti in settori ad alto rischio, MSCI ha riscontrato che solo il 13% disponeva di strumenti adeguati a monitorare l’efficacia della propria politica sui diritti umani e meno della metà (45%) era dotato di solide pratiche di mitigazione settoriale, che probabilmente saranno richieste dalla CSDDD. 

Nei due grafici di seguito gli analisti di MSCI indicano come i settori agricolo e minerario, entrambi ad alto impatto, rispondono alle pratiche di due diligence sui diritti umani, mostrando come sia importante per gli investitori monitorare le performance aziendali in materia per valutare l’allineamento delle società ai requisiti normativi internazionali e identificare le questioni più significative sui diritti umani delle aziende esaminate.

Settore agricolo

Fonte: MSCI ESG Research.

Settore minerario

Fonte: MSCI ESG Research.