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Supervisory Review and Evaluation Process

BCE: banche europee solide, ma necessari progressi su governance e gestione dei rischi

Banche europee promosse per redditività e solidità, ma rinviate a settembre sull’ESG. La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale noto come SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) per il 2022. Nonostante le diverse sfide geopolitiche gli istituti di credito si sono presentati all’appello in buona salute, macinando utili record, con buoni livelli di solidità e liquidità, nonché livelli di crediti deteriorati ai minimi. La BCE invita alla prudenza e a mantenere fieno in cascina diluendo la distribuzione degli utili (pianificata nel complesso al 51%) e a tenere sempre d’occhio gli Npl che in alcuni segmenti che iniziano a mostrare segni di incremento. Ma gli aspetti su cui devono focalizzare maggiormente la propria attenzione sono governance e gestione dei rischi in particolare quelli ambientali.

Lo SREP fornisce una valutazione complessiva delle sfide per gli enti significativi unitamente ai requisiti patrimoniali corrispondenti e alle altre misure di vigilanza cui le banche dovrebbero conformarsi nell’anno a venire per meglio affrontale tali sfide. Il risultato dello SREP di quest’anno, nonostante il contesto economico e dei mercati finanziari particolarmente ostico, ha rilevato che l’aumento dei tassi di interesse ha comportato il miglioramento della redditività e della generazione di capitale.

“Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi”, ha dichiarato Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE. “Tuttavia, le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà, e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio. Le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e i meccanismi di governance e valutare gli andamenti futuri in maniera prudente”.

Secondo i risultati dell’esame di vigilanza della BCE, la media ponderata dei requisiti di Pillar 2 fissati per il capitale complessivo (Cet1) è rimasta in linea con quelli stabiliti negli anni precedenti, al 2% delle attività di rischio ponderate (risk weighted assets, RWA) dopo l’1,9% del 2022. Quindi, il punteggio SREP complessivo nel 2022 (che va da 1 – punteggio migliore – a 4 – punteggio peggiore) è rimasto in media sostanzialmente immutato: il 92% delle banche incluse nell’esercizio ha ricevuto lo stesso punteggio SREP complessivo del 2021, e con la metà del restante 8% che l’ha visto peggiorare.

Malgrado le banche abbiano dimostrato, quindi, di resistere anche in contesti macroeconomici difficili, la via per raggiungere una piena stabilità è ancora tortuosa: le banche europee, comprese quelle italiane, sono ancora carenti infatti sul fronte della gestione dei rischi, della governance, della digitalizzazione, del business model e dell’amministrazione delle questioni ambientali.

Le principali preoccupazioni nell’ambito della gestione dei rischi sono legate alla mancanza di chiarezza da parte delle banche rispetto alla loro propensione al rischio e all’adozione di prassi inadeguate per la valutazione e la gestione dei rischi climatici e ambientali

Anche sul fronte dei crediti deteriorati (Npl), 24 banche sotto la vigilanza della BCE non hanno soddisfatto le aspettative di copertura relativa a crediti deteriorati concessi prima del 26 aprile 2019, rendendo necessaria l’introduzione di miglioramenti dei requisiti patrimoniali per esposizioni deteriorate nello SREP del 2022 riferito alle banche in questione.

Per sostenere le banche a migliorare nella gestione della governance e dei rischi e nella divulgazione dei propri progressi in questo ambito, nel 2022 la BCE ha introdotto una serie di iniziative volte a promuovere la risposta delle banche alle trasformazioni strutturali a medio termine, quali la digitalizzazione del sistema finanziario e la transizione verso un’economia verde. Tali attività sono state concepite per integrare nello SREP l’analisi tematica sui rischi climatici e ambientali e i risultati della prova di stress sul rischio climatico. La BCE ha inoltre avviato un progetto di raccolta di conoscenze in tutto il settore bancario per monitorare l’avanzamento della trasformazione digitale e l’adeguamento dei modelli di business.

Le banche italiane

Le banche italiane, come le europee, hanno mostrato una buona solidità. Al primo posto Credem, che ha un Cet1 ratio al 15,5% e il requisito Pillar 2 (che copre i rischi prevedibili) pari all’1%, posizionandosi come prima banca in Italia e prima banca commerciale in Europa. Tra le migliori anche Unicredit, con un Pillar 2 allo 0,98% e un Cet1 ratio pari al 9,03%, Banca Mediolanum con un requisito Pillar 2 all’1,5% e Mediobanca con un Pillar 2 all’1,68% e un Cet1 ratio al 14,51%.

Come migliorare la governance

I rilievi sulla governance interna hanno evidenziato criticità in merito all’efficacia e alla composizione degli organi di amministrazione, alla loro idoneità complessiva e al loro ruolo di presidio sui rischi. I principali timori nell’ambito della gestione dei rischi sono connessi alla mancanza di chiarezza da parte delle banche circa la loro propensione al rischio e all’adozione di prassi inadeguate per la valutazione e la gestione dei rischi climatici e ambientali.

cMolte banche, sottolinea la BCE, presentano una composizione non ottimale dell’organo di gestione (anche in termini di esperienza informatica tra i membri del consiglio e mancanza di membri del consiglio formalmente indipendenti) e ripartizione delle responsabilità, compromettendo la supervisione dell’organo di gestione e sfidando la capacità, in particolare nella sua funzione di supervisione.

Manca inoltre una pianificazione successoria inadeguata e la sua attuazione pratica.

All’inizio del 2022 la vigilanza bancaria della BCE si è concentrata sugli istituti che non disponevano di politiche sulla diversità o obiettivi interni per la diversità di genere a livello di consiglio di amministrazione. Da allora, sono stati compiuti progressi in questo senso, con le istituzioni che hanno sviluppato e approvato politiche e obiettivi specifici. Tuttavia, gli enti più significativi presentano ancora debolezze per quanto riguarda la diversità a livello di consiglio di amministrazione, principalmente in termini di aspetti diversi dal genere, come l’età e la provenienza geografica. Inoltre, la rappresentanza effettiva del genere sottorappresentato è rimasta generalmente al di sotto degli obiettivi.

Nel ciclo SREP 2022, il gruppo più numeroso di misure qualitative relative alla governance interna e alla gestione dei rischi si concentra sulla necessità di migliorare l’organo di gestione (32%), seguito dalle misure relative al quadro di gestione dei rischi (17%), all’audit interno ( 12%), la funzione di compliance (11%) e l’aggregazione e reportistica dei dati di rischio (9%).

La BCE ha inoltre rilevato che molte banche non dispongono di risorse adeguate per tutte le funzioni di controllo (gestione dei rischi, conformità alle norme e revisione interna). Al tempo stesso, molti enti non sono riusciti a migliorare sufficientemente le proprie capacità di aggregazione e segnalazione dei dati di rischio, con effetti negativi per la qualità dei dati e la capacità delle banche di produrre reportistica non standardizzata. Molti ambienti informatici si presentano ancora frammentati e non armonizzati, agendo da ostacolo all’aggregazione e alla segnalazione dei dati.