Relazione Annuale Enasarco

Enasarco: meno investimenti sugli immobili e più sulle imprese

Ridurre gli investimenti sugli immobili e rafforzare quelli rivolti alle imprese italiane, soprattutto quelle impegnate sulla transizione ecologica. È questa la strategia che la Fondazione Enasarco (Ente nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio) intende attuare nei prossimi anni, come ha sottolineato il presidente Alfonsino Mei, in carica da gennaio, in occasione della presentazione della nuova Relazione Annuale Enasarco, Il futuro della Fondazione tra efficienza e trasparenza.

“L’obiettivo della Prima Relazione Enasarco è quello di posizionare la Fondazione nel cuore del sistema previdenziale italiano e della vita del Paese, in una costante e proficua interlocuzione con le Istituzioni. Si tratta di un nuovo corso, volto a mutare la sua reputazione, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le forze rappresentative. Tra i primi atti della mia gestione vi è l’affidamento di una due diligence riguardante il patrimonio immobiliare, per una profonda valorizzazione di questo asset. La finalità è quella di ridurre il peso del patrimonio immobiliare. Per quanto riguarda il portafoglio degli investimenti mobiliari, soprattutto verso imprese italiane, stiamo privilegiando le aziende impegnate nella transizione ecologica. La Fondazione, infine, è orientata a fornire agli iscritti servizi di welfare innovativi ed efficaci, nella consapevolezza che essi sono al centro delle attenzioni e delle scelte operative di Enasarco”, ha commentato Mei.

La Fondazione è impegnata ad efficientare la gestione del patrimonio, attraverso la riconversione, la ristrutturazione e la riqualificazione del portafoglio immobiliare diretto e indiretto. La finalità del progetto è volta ad una più proficua valorizzazione degli asset immobiliari, per scendere di peso al 20-25% sul patrimonio immobiliare che vale complessivamente 2,8 miliardi di euro.

La Relazione si concentra anche sui temi di lavoro, pensioni e situazione economica. L’obiettivo, secondo il presidente Mei, è quello di collocare nuovamente la Fondazione al centro del sistema previdenziale del nostro Paese.

Nei primi atti della gestione rientra l’affidamento dell’incarico di due diligence sul patrimonio immobiliare che ammonta a 2,8 miliardi, di cui 600 milioni sotto forma di quote di fondi immobiliari, mentre il grosso è posseduto direttamente, e si tratta di circa 5.500 appartamenti e 61 immobili a uso commerciale, tra i quali due piani della Galleria Alberto Sordi di Roma, ora in fase di ristrutturazione, che riaprirà ad aprile.

Al contempo, è in corso l’efficientamento della gestione degli asset mobiliari e tra le priorità dell’Ente vi è l’attuazione dei principi della sostenibilità, attraverso un modello di “Inclusione/Integrazione dei fattori ESG nella gestione finanziaria”. Quest’estate, è stato approvato il documento di Asset Allocation Strategica che avvia un primo investimento di circa 500 milioni di euro in BTP. In tal modo, Enasarco si impegna ad attuare una politica di risparmio e di tutela degli agenti, investendo allo stesso tempo in economia reale.

Comunque, la ristrutturazione del patrimonio non è l’unico impegno della Fondazione, che si prefigge l’obiettivo di offrire agli iscritti servizi di welfare innovativi ed efficaci, anche grazie al dialogo con il Governo. Ciò si rende ancora più necessario in un contesto socioeconomico caratterizzato da una incertezza crescente e da un accesso al credito sempre più difficoltoso.

Enasarco, dunque, svolge anche compiti di welfare integrativo, che ha come obiettivo principale quello dello sviluppo e del benessere della società moderna. In particolare, la tutela della salute è al centro della strategia di welfare della Fondazione, tanto che nel 2021 le erogazioni in tal senso hanno rappresentato il 45% della spesa complessiva. Negli ultimi mesi, infatti, Enasarco ha messo a disposizione degli iscritti nuovi strumenti assistenziali, tra i quali la polizza sanitaria stipulata con EMAPI (Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani), attiva dal 1° novembre 2022 e il “Progetto Salute Donna”, con il quale sono state stanziate risorse per rimborsare esami diagnostici. A budget per il biennio 2022-2023 sono stati stanziati 22,5 milioni di euro per ciascun anno.