Regolamentazione ESG

Candriam: gli effetti della nuova posizione politica USA su ESG e climate change

L’elezione di Joe Biden ha inaugurato un cambiamento di tendenza nella posizione politica degli Stati Uniti su ESG e cambiamenti climatici. Il rientro degli USA negli Accordi di Parigi sul clima e i numerosi nuovi piani e iniziative di finanziamento a tema sostenibilità sono un chiaro esempio di questa svolta. Una nuova sensibilità importante per riportare gli Usa in prima linea nella lotta al cambiamento climatico.

Ma ce la farà l’America a recuperare i passi perduti e a farsi motore di un cambiamento significativo verso un modello economico più sostenibile? ESG in the US: Make America Green Again, il Talk organizzato da Candriam, ha riunito alcuni esperti in questioni regolamentari statunitensi e insider di Capitol Hill tra cui Alison O’Donnell, Vice Presidente dell’Ufficio degli affari governativi New York Life, John Hodges, Vice Presidente, BSR (Business for Social Responsibility) Infrastrutture e Finanza, Jimmy Jan, Special Counsel to the Chief Investment Officer, Office of the New York City Comptroller e Collin O’Mara, Presidente e Amministratore Delegato della National Wildlife Federation. per discutere i dettagli di questa nuova posizione politica, nonché delle sfide affrontate dalla nuova amministrazione a Washington e da alcuni grandi stati USA.

Per gli Stati Uniti il propulsore del nuovo corso saranno gli ingenti investimenti messi in campo dall’amministrazione Biden per la transizione ecologica, ben 2.000 miliardi di dollari, che però dovranno essere indirizzati da un nuovo set normativo. Le nuove regole, infatti, avranno un’importanza decisiva per radicare il cambiamento auspicato anche nei piani di sviluppo delle imprese e nelle scelte degli investitori.

L’avanzamento dell’iter regolamentare, collocato nel più ampio immaginario di una adozione sempre maggiore delle tematiche ESG, sarà quindi fondamentale e la mancanza di tempestività nella redazione e attuazione delle norme potrà rappresentare un ostacolo alla transizione verso una economia a basse emissioni ed alla costruzione di un sistema integrato sostenibile. Le iniziative principali in atto riguardano gli aspetti della disclosure e dei big data tuttavia molte di queste sono ad uno stadio embrionale e quindi necessiteranno di tempo per essere completate ed implementate.

Gli esperti sottolineano come l’amministrazione Biden abbia posto l’ambiente al centro dei propri interventi e riponga una grande fiducia sull’influenza che i mercati finanziari possano avere nell’indirizzare gli investimenti per prevenire i cambiamenti climatici.

“Una delle prime authority a intervenire è stata la SEC (Securities and Exchange Commission) ovvero l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza sui mercati finanziari, asset manager e società pubbliche. Attualmente questo istituto è concentrato nella redazione di un regolamento sulla climate disclosure per le società pubbliche ma prossimamente ci aspettiamo che questa norma sarà estesa anche ai fondi e alle agenzie di rating creditizio. Allo stesso modo, anche il Dipartimento del Lavoro, che garantisce le pensioni e le assicurazioni lavorative, sarà convolto in questo processo di cambiamento e potrà integrare metriche ESG da implementare nel suo processo di investimento” afferma O’Donnell. Un cambio netto di prospettiva visto che alcuni dei passati interventi del DoL erano stati pesantemente contestati dagli asset manager più attenti alle tematiche ESG poiché l’ente aveva ribadito che il solo rendimento economico doveva essere il criterio per le scelte di asset allocation.

“Ovviamente, ci deve essere uno sforzo congiunto sia nella realizzazione di un corpo normativo che nell’adozione dello stesso“, ha precisato O’Mara, “l’amministrazione Biden, dal canto suo, ha attuato una strategia aggressiva su rinnovabili e la sostenibilità. Grazie all’impegno promosso, l’utilizzo di fonti rinnovabili segnerà una forte crescita sostenuta dagli incentivi su solare, eolico, geotermico e stoccaggio batterie”.

Questa tesi però non trova totalmente allineato Hodges che ritiene il piano infrastrutturale emanato da Biden già anacronistico e antiquato in quanto ci sono pochi progetti ESG, a fronte della maggior parte degli stanziamenti che verranno utilizzati in progetti di recupero e sistemazione delle tubazione, rifacimento della sede stradale e ristrutturazione grandi opere, iniziative indubbiamente importanti ma che non apportano al sistema innovazione. Nel piano infrastrutturale ci sono molti investimenti nei trasporti soprattutto in quello su rotaia ma sono solamente degli aggiornamenti, degli ammodernamenti non sostanziali. Secondo, Hodges, invece, si dovrebbe investire nello sviluppo di tecnologie disruptive affinché siano più efficienti dal punto di vista energetico e progettate per essere alimentate e costruite per mezzo di fonti rinnovabili.

Se dal lato del governo centrale la direzione intrapresa sembra univoca, per quanto riguarda invece i singoli stati americani la situazione è parecchio disomogenea e rimarca quanto sia necessario un framework di standard federalmente accettati; paesi come la California tipicamente progressisti sono leader in ambito sostenibilità mentre il Texas, all’opposto, tende a limitare il cambiamento. 

“La transizione coinvolge obbligatoriamente anche le imprese“, afferma O’Mara, “anche e soprattutto quelle appartenenti ai settori più inquinanti come quello dei trasporti ed dell’energia, che talvolta si dimostrano reticenti ad affrontare seriamente la questione dei cambiamenti climatici ed ad adottare modelli di business sostenibili”.

A dimostrazione di ciò è l’iconico caso Exxon che, in contrasto con le indicazioni del vertice, ha dovuto cedere di fronte alle pressioni esercitate da BlackRock, Vanguard e State Street, che insieme detengono oltre il 20% della compagnia petrolifera statunitense, per eleggere nel consiglio di amministrazione dei candidati proposti dall’hedge fund “attivista” Engine N. 1, che, insieme ad una nutrita parte di azionisti, chiedevano da tempo un impegno più significativo della società nella transizione energetica.