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Raccolta netta

Assogestioni, a marzo la raccolta si arresta, a pesare sono i mandati istituzionali

Frena la raccolta del risparmio gestito a marzo. La mappa di Assogestioni evidenzia come nel terzo mese del 2022 abbiano prevalso i riscatti, con un dato della raccolta netta negativo per 926 milioni in netto calo rispetto ai quasi 9 miliardi di raccolta del marzo 2021, portando la raccolta da inizio anno a 9,7 miliardi (a fine febbraio aveva raggiunto i 10,6 miliardi). Il dato è parzialmente compensato dal comparto dei fondi aperti che continuano a vedere, per il ventiquattresimo mese consecutivo, una crescita con 2,2 miliardi di flussi netti positivi.

A incidere negativamente è invece la componente istituzionale. Si tratta della conseguenza di operazioni infragruppo registrate nell’ambito dei mandati istituzionali, che hanno evidenziato deflussi per -4,4 miliardi nel mese scorso.

A marzo 2022 i riscatti degli istituzionali sono stati ridimensionati dalle gestioni collettive, che hanno attirato 2,5 miliardi di liquidità. Oltre si fondi aperti, anche i fondi chiusi hanno mostrato una seppur modesta crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (334 milioni contro i 276 milioni del 2021). Sul fronte delle gestioni di portafoglio il dato positivo dei mandati retail (959 milioni) non riesce a compensare i deflussi degli istituzionali, portando il totale delle gestioni di portafoglio a -3,4 miliardi.

Entrando nel dettaglio delle categorie, anche questo mese i risparmiatori hanno indirizzato le proprie preferenze sui fondi azionari (+2,4 miliardi) e sui bilanciati (+1,1 miliardi), mentre i fondi obbligazionari hanno visto deflussi per 1,7 miliardi. Anche lo scorso anno a marzo erano stati i fondi azionari e i bilanciati a ricevere più flussi (rispettivamente +3 miliardi e + 2 miliardi rispettivamente). 

Il patrimonio gestito a fine marzo si attesta a 2.5 miliardi (come nello stesso mese dell’anno precedente) per l’effetto combinato della raccolta e della flessione dei mercati che l’Ufficio studi quantifica in -0,2%. La quota prevalente degli asset, ovvero 1,3 miliardi (pari al 52% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi. Gli investimenti nelle gestioni di portafoglio, invece, ammontano a 1,2 miliardi (47,4% del totale). 

Gran parte della raccolta del mese è andata nelle mani di Amundi, a cui sono confluiti 1,2 miliardi di euro, seguito da Deutsche Bank con 733,1 milioni e Intesa Sanpaolo con 618 milioni. 

Tra i big, invece, Poste Italiane registra un deflusso di -4,2 miliardi (il mese precedente era di 944,4 milioni), a causa di disinvestimenti degli investitori istituzionali. Riscatti anche per Gruppo Generali (-994,1 milioni), BNP Paribas (-277,1 milioni) e Schroders (-231,6 milioni).