Fili d'erba

Strumenti ESG

PwC Lux lancia strumento interattivo per guidare gli asset manager europei nel boom ESG

PwC Luxembourg ha annunciato il lancio di un nuovo dashboard interattivo dedicato a supportare gli asset manager europei nella loro operatività sul fronte ESG e nell’acquisizione di una visione accurata della domanda degli investitori e degli sviluppi del mercato.

Una volta acquistato l’accesso al dashboard, gli utenti possono accedere ai dati, consultare il pdf interattivo del report “The ESG Opportunity in Europe”, accedere ai file di dati grezzi, ricevere aggiornamenti gratuiti semestrali sui dati chiave del settore e richiedere il parere di analisti ed economisti del team di PwC. Il fine ultimo del dashboard è quello di fornire alle società di gestione una visione completa e granulare del panorama degli investimenti ESG e del sentiment degli investitori istituzionali europei (suddivisi in Fondi pensione, Assicurazioni, Finanziamenti e Fondazioni e Family Office), degli investitori individuali (suddivisi in Retail, Mass Affluent e Ultra-High Net Worth Individual) e dei distributori.

Il pannello si basa su dati proprietari raccolti da un totale di 3.354 intervistati in otto Paesi europei: Regno Unito, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Germania, Paesi Nordici, Spagna e Italia. Con oltre 1.000 pagine e documenti, si tratta di uno degli studi più ampi e completi sul panorama ESG europeo in rapida crescita. Gli intervistati sono ripartiti tra 720 investitori istituzionali europei, 320 distributori, 1.994 investitori individuali e 320 gestori patrimoniali.

Il report interattivo collegato al pannello consente agli utenti di identificare le tendenze e gli sviluppi specifici per Paese e per investitore, e permette a gestori patrimoniali, proprietari e distributori di confrontarsi con i rispettivi colleghi del settore.

PwC Report: risultati, tendenze e temi principali

Secondo quanto emerge dallo studio di PwC Luxembourg, gli asset ESG domiciliati in Europa sono destinati a raggiungere un valore compreso tra 7,4 e 9 miliardi di euro entro il 2025, quando rappresenteranno tra il 46% e il 56% degli asset totali dei fondi comuni europei, rispetto al 37% di fine 2021. Gli asset degli ETF ESG domiciliati in Europa sono destinati a crescere a un tasso CAGR compreso tra il 33,3% e il 43,0%, per raggiungere un valore compreso tra 684 e 906 miliardi di euro entro il 2025. In particolare, gli ETF azionari ESG sono destinati a sostenere in modo significativo questa crescita in entrambi gli scenari di previsione, con un CAGR del patrimonio totale di questo segmento compreso tra il 33,6% e il 43,2%.

Fonte: PwC Global AWM Research Centre su dati di Refinitiv Lipper.
Investitori istituzionali

Gli investitori istituzionali europei (Fondi pensione, Assicurazioni, Fondazioni e Family Office) si dimostrano sempre più disposti e pronti ad assorbire commissioni più elevate per sbloccare il potenziale di mitigazione del rischio e di creazione di valore dell’ESG, con il 71,9% degli intervistati di PwC che è disposto a pagare un premio per i prodotti ESG. Gli investitori istituzionali europei sono destinati a rafforzare in modo significativo la loro esposizione ai prodotti ex art. 8 SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation). Mentre il 42% degli investitori destina attualmente oltre il 30% dei propri AuM europei ai fondi ex articolo 8, questa cifra è destinata a salire al 68% nei prossimi 12-24 mesi.

Distributori

Secondo lo studio, quasi il 70% dei distributori europei (Banche private, Banche retail e Independent Financial Advisor) prevede un aumento della domanda di fondi azionari ex articolo 8 da parte delle imprese nei prossimi 12-24 mesi.
Inoltre, ben il 68% sta considerando di interrompere del tutto la distribuzione di prodotti non ESG, e oltre la metà di essi sta pensando di farlo entro i prossimi due anni.

Investitori individuali

Il 67% degli investitori individuali europei (Retail, Mass Affluent e Ultra-High Net Worth Individuals) è disposto a pagare un premio ESG. Inoltre, il 50,2% sta considerando di interrompere i propri investimenti in fondi non ESG.

Fonte: PwC Global AWM Research Centre su dati di Refinitiv Lipper.
Gestori patrimoniali

Quasi il 72% degli asset manager europei intervistati sta considerando di interrompere completamente il lancio di prodotti non ESG, e oltre il 60% intende farlo entro la fine del 2024. Il 76% prevede di detenere oltre il 30% dei propri AuM europei in Fondi ex articolo 8 entro i prossimi due anni, con un notevole balzo in avanti rispetto all’attuale 42%.

“Poiché le autorità di regolamentazione e la società sollecitano sempre più gli investitori a incorporare considerazioni di sostenibilità nelle loro politiche e operazioni di investimento, nei prossimi anni i gestori assisteranno a un continuo aumento della domanda di prodotti ESG. I gestori che vogliono cogliere l’opportunità dell’ESG dovrebbero sforzarsi di incorporare l’ESG in modo olistico e coerente, considerando le loro intere operazioni attraverso una lente ESG e adottando un approccio onnicomprensivo all’ESG, che vada dall’implementazione della sostenibilità nella loro offerta di prodotti, fino alla valutazione delle metriche di sostenibilità dell’intera struttura aziendale”, ha commentato Dariush Yazdani, Global Asset and Wealth Management Research Centre Leader, PwC Luxembourg.

“Questo rapporto evidenzia uno storico cambiamento di asset e di sentiment all’interno degli investitori europei, che ha visto l’evoluzione dell’ESG da ‘nice to have’ per gli investitori più attenti alla sostenibilità a un cambiamento di paradigma onnicomprensivo nel panorama degli investimenti tradizionali in Europa. Gli sviluppi normativi sono uno dei principali fattori alla base di questa crescita e hanno portato gli standard ESG a diventare sempre più extraterritoriali. Stiamo già assistendo a una probabile regolamentazione internazionale che segue l’esempio dell’UE in questo senso, in particolare alla luce dei crescenti impegni politici globali per affrontare le questioni ESG e di sostenibilità. Man mano che le normative regionali diventano sempre più stringenti e che si intensificano gli sforzi per lo sviluppo di standard ESG globali, i gestori – soprattutto quelli che vogliono competere a livello globale – saranno spinti ad allineare in modo onnicomprensivo i loro prodotti e le loro operazioni con l’ESG”, ha aggiunto Olivier Carré, Financial Services Market Leader, PwC Luxembourg.