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Indici di sostenibilità

Tesla fuori dall’indice S&P 500 ESG, Musk inveisce su Twitter

“L’ESG è una truffa oltraggiosa”. È questo il contenuto di un tweet pubblicato da Elon Musk, in risposta all’esclusione di Tesla da uno dei più importanti indici azionari che tengono conto dei principi ambientali, sociali e di governance, S&P 500 ESG, per ragioni legate al calo dei punteggi su alcune voci di sostenibilità. Il CEO di Tesla ha lamentato anche il fatto che Exxon Mobil, una delle principali compagnie petrolifere statunitensi, sia rimasta nell’indice. 

Nel suo ribilanciamento annuale, S&P Dow Jones Indices ha rimosso Tesla e altre società (Berkshire Hathaway, Meta e Johnson & Johnson) dal suo indice ESG, come viene riportato nella guida al rimpasto della classifica di S&P 500 ESG di Margaret Dorn, responsabile dei rating ESG del Nord America di S&P.

“Tra i 308 titoli selezionati per l’inclusione nell’indice S&P 500 ESG, nomi come Apple, Microsoft, Amazon e Alphabet hanno ancora una volta fatto centro”, scrive la Dorn.

Fonte: S&P Dow Jones Indices LLC, aprile 2022. 

“Tuttavia, un nome familiare potrebbe essere assente dall’elenco: Tesla”, prosegue la responsabile dei rating ESG. 

La rimozione di Tesla è legata al calo dei suoi punteggi a livello di criteri relativi alla mancanza di strategie a basse emissioni di carbonio e ai codici di condotta aziendale.

Inoltre, sottolinea la Dorn, un’analisi dei media e degli stakeholder, ovvero un processo che cerca di identificare l’esposizione attuale e potenziale futura di un’azienda ai rischi derivanti dal suo coinvolgimento in un incidente controverso, ha identificato due eventi distinti: le denunce di discriminazione razziale e le cattive condizioni di lavoro presso la fabbrica di Tesla a Fremont, nonché la gestione dell’indagine dell’NHTSA dopo che diversi morti e feriti sono stati collegati ai suoi veicoli con pilota automatico. “Questi eventi – spiega Margaret Dorn – hanno avuto un impatto negativo sul punteggio S&P DJI ESG dell’azienda a livello di criteri e, di conseguenza, sul suo punteggio complessivo”.

Sebbene Tesla stia contribuendo in modo decisivo all’eliminazione delle auto a combustibile, è rimasta indietro rispetto ai suoi competitor se esaminata attraverso una lente ESG più ampia. E l’indice in questione cerca di imitare il benchmark di riferimento in termini di settori, pesi e performance, premiando quelli che sono conformi al Global Industry Classification Standard (GICS) in tutti i settori. Per questo, alcune aziende potrebbero ottenere un buon punteggio, ad esempio, sulle questioni ambientali, ma uno pessimo su Social e Governance.

L’esclusione di Tesla dall’indice ESG non toglie il fatto che il colosso è ancora presente nell’indice S&P generico e, pertanto, non ha alcun effetto sulle azioni dell’azienda. Inoltre, come sottolinea la Dorn in conclusione alle sue dichiarazioni, “anche se Tesla e altri non sono stati inclusi nell’indice quest’anno, il bello del ribilanciamento annuale è che avranno di nuovo l’opportunità di essere esaminati per l’inclusione negli anni a venire”. Basteranno queste parole incoraggianti a placare l’ira di Musk?