Il Berlaymont, sede principale della Commissione europea

Obbligazioni verdi

NextGenerationEU, Commissione emette bond per ulteriori 10 miliardi

La Commissione Europea ha stanziato un’ulteriore somma di 10 miliardi di euro di fondi NextGenerationEU attraverso la seconda bond syndication del 2022. Il bond decennale, con scadenza al 6 luglio 2032, porta le risorse totali realizzate nell”ambito del programma a 91 miliardi. Questo collocamento, spiega la Commissione in una nota, “continuerà a sostenere la ripresa economica europea attraverso la Recovery and Resilience Facility e gli altri programmi UE finanziati attraverso NextGenerationEU.

La Commissione ha integrato questa emissione con un ulteriore bond a 15 anni da 2,17 miliardi, finalizzato a finanziare i prestiti legati al programma SURE per sostenere l’impiego. I fondi verranno utilizzati per programmi di breve termine di sostegno all’impiego in Polonia, Portogallo e Ungheria.

“Nonostante le condizioni di mercato sempre più difficili, abbiamo eseguito questa operazione a condizioni favorevoli”, ha commentato il Commissario per il Bilancio e l’amministrazione, Johannes Hahn. “Ciò riflette la continua forza dell’UE sul mercato ed è un’ulteriore testimonianza del ruolo crescente dell’UE come strumento di riferimento per il mercato dell’euro. L’operazione consente inoltre alla Commissione di continuare a sostenere i nostri Stati membri nel loro cammino verso la ripresa dalla pandemia di Covid-19 e di aumentare la loro resilienza a circostanze impreviste”.

Utilizzando i fondi già raccolti nell’ambito di NextGenerationEU, la Commissione ha finanziato circa 74 miliardi di euro in pagamenti della Recovery and Resilience Facility a diversi Stati membri. Alla fine di dicembre 2021, oltre 7 miliardi di euro sono stati ulteriormente stanziati a sostegno di altri programmi dell’UE fondamentali per la transizione digitale e verde e per il rafforzamento della resilienza dell’Europa. L’emissione in esame rappresenta la settima operazione sindacata che la Commissione ha eseguito nell’ambito di NextGenerationEU e la seconda nel 2022. Dei 91 miliardi di euro di obbligazioni UE a lungo termine raccolte nell’ambito del programma finora, da gennaio 2022 sono stati emessi 20 miliardi di euro. Una cifra che rappresenta il 40% dell’obiettivo di finanziamento NextGenerationEU per la prima metà del 2022, pari a 50 miliardi di euro.

Da calendario, la Commissione ha in programma altre tre emissioni sindacate entro giugno 2022, che saranno integrate da altre aste di bond UE. Il funding a breve termine continuerà anche attraverso due aste al mese, che offriranno alla Commissione ulteriore flessibilità per le proprie esigenze di finanziamento.

NextGenerationEU è uno strumento temporaneo di finanziamento che punta a mettere a disposizione oltre 800 miliardi di euro realizzati in maniera diversificata, per sostenere la ripresa dell’Europa dalla pandemia di coronavirus e spingere per la costruzione di un’economia più verde, digitale e resiliente. Per finanziare il programma, la Commissione si finanzia sul mercato attraverso l’emissione di obbligazioni e altri strumenti di debito. Degli 800 miliardi previsti, 723,8 andranno a finanziare la Recovery and Resilience Facility, gli altri 83,1 serviranno per altri programmi di sostegno.

L’attuale quadro per le obbligazioni verdi NextGenerationEU, spiega la Commissione, è stato elaborato in linea con i principi delle obbligazioni verdi dell’International Capital Market Association (ICMA), uno standard di mercato per questo tipo di obbligazioni. In linea con la prassi abituale, è stato sottoposto alla revisione dell’agenzia di rating ESG Vigeo Eiris, società di Moody’s ESG Solutions, che ritiene il quadro conforme ai principi delle obbligazioni verdi dell’ICMA, coerente con la più ampia strategia ESG (ambientale, sociale e di governance) dell’UE e un valido contributo alla sostenibilità.

Il quadro è stato allineato, per quanto possibile, alla norma UE per le obbligazioni verdi. La proposta relativa a tale norma è stata presentata dalla Commissione nel luglio 2021, con un successivo processo di codecisione al Parlamento europeo e al Consiglio cui seguirà un periodo di attuazione prima dell’entrata in vigore. L’allineamento alla norma si coglie ad esempio dal fatto che una parte degli investimenti ammissibili nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il principale strumento per guidare la ripresa in Europa, ha incorporato i criteri di vaglio tecnico della tassonomia dell’UE.