Prato con fiori

Analisi di MainStreet Partners

Bond GSS, il settore immobiliare sarà trainante nelle emissioni per finanziare gli edifici green

I green bond si stanno rivelando un valido strumento per supportare la transizione economica. Nel settore immobiliare, per esempio, che ne sta facendo ampio utilizzo per finanziare l’adeguamento del settore ai nuovi standard, i progetti progetti finanziati tramite GSS Bond dal settore immobiliare abbiano già contribuito a rinnovare o costruire l’equivalente superficie di circa 3.200 campi da calcio in edifici “green”, nonché a risparmiare un ammontare di energia sufficiente ad alimentare circa 700.000 famiglie per un anno.

Inoltre, il 28% dei Green e Sustainability Bond attualmente in circolazione sarebbe idoneo a ottenere l’ambita classificazione European Green Bond Standard (EU GBS). Sono questi alcuni dei risultati principali emersi dal report GSS Bonds Market Trend, Summer 2023 di MainStreet Partners, società londinese specializzata in ESG e Portfolio Analytics, che, oltre ad esaminare lo standard europeo sui Green Bond, si concentra anche sull’allineamento alla Tassonomia e sul settore immobiliare.

Secondo i dati sui ricavi e sulle spese in conto capitale riportati dalle aziende in merito all’allineamento alla Tassonomia, i fornitori di servizi pubblici stanno investendo di più nella transizione, mentre il settore immobiliare è uno dei settori con il potenziale allineamento (ammissibilità) tassonomico più alto.

Il settore immobiliare, inoltre, ha rappresentato il 12% delle emissioni di obbligazioni GSS nel 2022. I rischi fisici, regolamentari e di transizione sono tra i principali incentivi che spingeranno ad investire sempre più in Green Buildings, uno degli usi dei proventi più diffusi nei GSS Bond. Il settore immobiliare è infatti responsabile per oltre il 30% delle emissioni totali di gas serra a livello globale per questo i GSS Bond dedicati all’edilizia sostenibile sono in forte aumento e presentano un impatto ambientale significativo. Nonostante questi dati se il settore immobiliare vuole perseguire veramente la svolta per raggiungere gli obiettivi europei in termini di emissioni deve accelerare notevolmente il passo.

La società londinese esplora il rapporto tra la Tassonomia Europea e l’European Green Bond Standard e il mercato dei GSS Bonds e il loro ruolo nel promuovere investimenti sostenibili per affrontare le sfide del cambiamento climatico.

“Sia in veste di regolatore che di emittente, l’Unione Europea ha mostrato di essere fortemente interessata al mercato dei Green Bond, proponendo da un lato un sistema di classificazione, dall’altro iniziando il più grande programma di emissioni Green Bond al mondo. Un attento monitoraggio delle credenziali dei Green Bond e del loro impatto ambientale resterà fondamentale per fare in modo che la transizione avvenga in modo agevole. Ciò è particolarmente vero per il settore del settore immobiliare, dove sia i rischi che le opportunità sono sostanziali e crediamo sosterranno una forte crescita nelle emissioni di GSS Bond”, ha dichiarato Jaime Diaz-Rio Varez, Research Associate di MainStreet Partners commentando i risultati dell’analisi.

La Tassonomia UE e il mercato dei GSS Bond

I grandi emittenti europei hanno ora l’obbligo di riferire in che modo le loro attività (fatturato, capex e opex) sono ammissibili e allineate al regolamento delle attività sostenibili (la Tassonomia). Da un’approfondita analisi dei bilanci annuali pubblicati da oltre 1.000 emittenti emerge che il settore delle utilities ha riportato l’allineamento più elevato. In effetti, l’allineamento del capex svela chiaramente che il settore sta investendo fortemente verso attività più sostenibili. Alle utilities, sottolinea MainStreet, seguono gli emittenti del settore immobiliare e e dei trasporti.

Eligibilità e allineamento alla Tassonomia

Fonte: MainStreet Partners, maggio 2023.

European Green Bond Standard: entra in vigore uno standard “gold”

Quando il Parlamento europeo ha annunciato nel febbraio 2023 che era stato raggiunto un accordo politico sul regolamento sui Green Bond dell’UE, è stato accolto con una diffusa eccitazione. Lo standard fa parte della più ampia agenda della Commissione europea sulla finanza sostenibile e pone le basi per un quadro comune per le obbligazioni che perseguono obiettivi ambientalmente sostenibili secondo la tassonomia europea (ovvero, progetti allineati alla tassonomia). Il regolamento è visto da molti come un “gold standard” per l’emissione di Green Bond, evidenzia MainStreet.

Se è vero che lo standard sarà volontario, agli emittenti sono però richiesti alcuni requisiti, tra cui rivelare come verranno utilizzati i proventi e come alimenteranno i piani di transizione degli emittenti. Viene data anche una certa rilevanza alla rendicontazione dell’allocazione post-emissione. Tuttavia, la segnalazione dell’impatto sarà richiesta solo una volta che i proventi saranno stati interamente assegnati e solo una volta durante la durata dell’obbligazione.

EU Green Bond Standard: cronologia di una transazione

Fonte: MainStreet Partners, maggio 2023.

Green Bond: quanti sono allineati allo standard?

Nonostante l’introduzione prevista dello standard sia intorno al 2024-25, come sottolinea MainStreet, è passato più di un anno da quando gli emittenti hanno iniziato ad aggiornare la documentazione pre-emissione per includere informazioni relative alla tassonomia. A seguito di un esame di oltre 2.700 Bond GSS nel database dei partner di MainStreet, il 28% delle obbligazioni GSS potrebbe vantare l’etichetta EU Green Bond Standard. Tra questi, sembra esserci una naturale inclinazione verso le imprese, con solo una piccola quota di entità sovranazionali e governative che sono potenzialmente idonee.

Obbligazioni GSS con allineamento alla tassonomia >85%

Fonte: MainStreet Partners. Dati mostrati per 2.715 obbligazioni basate sul modello di tassonomia UE di MainStreet Partners. I legami sociali sono stati esclusi dall’analisi. Le obbligazioni considerate soddisfano la soglia di allineamento >85%.
inclusi nell’ultimo accordo provvisorio (escluse le disposizioni DNSH/MSS).

Immobiliare: un settore fondamentale per un portafoglio sostenibile

Il settore immobiliare riveste un’importanza notevole per la transizione globale verso un’economia net-zero, dato che il settore stesso è responsabile di circa il 30% delle emissioni GHG annuali, secondo il Programma Ambientale delle Nazioni Unite. Quindi, evidenzia MainStreet, i Green Bond possono giocare un ruolo decisamente rilevante nell’aiutare gli emittenti di questo settore a realizzare i loro obiettivi ambientali. Per questo i Bond GSS sono già ampiamente diffusi nel settore. Mentre il 2022 è stato un anno impegnativo per il mercato più ampio del reddito fisso, il settore immobiliare rappresentava il 12% di tutte le emissioni GSS, seppure in calo rispetto al 16% dell’anno precedente.

Bond GSS emessi dal settore immobiliare

Fonte: MainStreet Partners, maggio 2023.

Complessivamente, il settore immobiliare è il terzo più grande emittente di debito sostenibile, dopo essere stato
superato dal settore manifatturiero nel 2021, con 104 miliardi di dollari emessi a fine 2022.

Bond GSS cumulativi emessi dal settore dell’emittente

Fonte: MainStreet Partners, maggio 2023.

Nel report MainStreet sottolinea che il settore immobiliare ha trainato in particolare la crescita dei volumi di emissione dei “Green Buildings“, degli edifici verdi, pari a circa il 70% in media del finanziamento totale per questo utilizzo dei proventi a partire dal 2013.

Proventi immobiliari destinati ai Green Buildings

L’impatto dei Bond GSS all’interno del settore immobiliare

Un’analisi dell’impatto dei Bond GSS sul settore immobiliare condotta da MainStreet ha rivelato che sono sempre più evidenti gli effetti positivi in termini di efficienza energetica. L’energia aggregata del settore risparmiata, calcolata sommando l’impatto cumulativo annuo di energia risparmiata metrica di un’obbligazione specifica (e attribuendo
questo impatto sull’anno dell’emissione), sta già mostrando significativi risultati di crescita, avendo superato il
settore manifatturiero, tradizionalmente ad uso intensivo di energia, dopo il 2021. Ciò è particolarmente rilevante per il settore immobiliare, che è responsabile per il 40% del consumo globale di energia.

Prendendo i valori a fine 2022, MainStreet rivela che il settore immobiliare da solo ha risparmiato abbastanza energia
da poter alimentare circa 700.000 famiglie statunitensi per un anno
. Tuttavia, nonostante i progressi significativi in fase di realizzazione, avverte MainStreet, occorre fare di più per garantire che gli obiettivi di decarbonizzazione globale siano rispettati. In effetti, l’attuale tasso di ristrutturazione è decisamente insufficiente, con il tasso annuale di rinnovamento energetico europeo stagnante all’1%. Con questo ritmo, evidenzia MainStreet, “ci vorranno secoli per
ricostruire e aggiornare l’attuale patrimonio edilizio europeo”.

Risultati dell’impatto dei Bond GSS: energia risparmiata

Fattori principali che stimoleranno la futura emissione di Bond GSS immobiliari

Secondo MainStreet, ci sono due fattori che potrebbero spingere ulteriormente i volumi di emissione di Bond GSS immobiliari:

  • Un quadro normativo inasprito. Il primo fattore riguarda l’evoluzione del panorama normativo e, in particolare, i requisiti di efficienza energetica per gli edifici. I governi stanno adottando una varietà di pacchetti legislativi in questo settore e hanno previsto di aumentare il rigore di questi pacchetti. Un esempio a questo proposito è la Energy Performance of Buildings DirectiveEPBD, la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, cui è stata fatta una recente modifica che introduce importanti cambiamenti alla preesistente legislazione, volta a garantire che l’UE soddisfi i suoi obiettivi climatici. La modifica, in particolare, implica che circa il 75% del patrimonio edilizio esistente sia rinnovato nei prossimi 25 anni.
  • L’impatto del cambiamento climatico sui portafogli immobiliari. Il secondo fattore che probabilmente guiderà la crescita dei Bond GSS nel settore immobiliare è legata all’impatto del cambiamento climatico sui portafogli del settore, già evidente oggi. Secondo un sondaggio di Evora Global, società attiva nel settore immobiliare sostenibile, il 46% degli investitori immobiliari ha riportato impatti legati al clima all’interno delle proprie partecipazioni. Tra gli impatti più frequenti vi è l’aumento dei costi assicurativi e il calo del reddito e dei tassi di occupazione.