Webuild ha archiviato l’esercizio 2021 con risultati record in crescita e un portafoglio ordini che, al 31 dicembre, si attesta su un livello, anch’esso record, di 45,4 miliardi di euro, per il 92% relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Nel 2021 i ricavi sono aumentati del 40%, attestandosi a 6,7 miliardi di euro, di cui il 99% risulta ammissibile alla Tassonomia verde dell’UE, il sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale introdotto dall’Unione Europea.
L‘EBITDA cresce del 95% e si attesta a 451 milioni di euro, superando le performance pre-pandemia. A livello finanziario, l’esercizio registra il miglior risultato dal 2014, evidenziando una posizione finanziaria positiva di 467 milioni e un debito lordo in calo, pari a 2,65 miliardi di euro. Sulla base di questo andamento positivo, il CdA ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti, convocata per il 28 aprile 2022, la distribuzione di un dividendo pari a 0,055 euro per azione ordinaria e di risparmio.
Dichiarazione non finanziaria 2021
Il CdA ha approvato inoltre la Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario con specifico riferimento a temi ambientali, sociali e di governance.
I progetti in corso di realizzazione genereranno benefici per 89 milioni di persone nel mondo, in termini di migliore accesso a infrastrutture idriche, energetiche, di mobilità e di pubblica utilità, con una riduzione annua delle emissioni di gas serra pari a circa 24 milioni di tonnellate di CO2 (tre milioni di tonnellate in più rispetto ai 21 milioni nel 2020).
La transizione climatica rappresenta uno degli elementi cardine della strategia del gruppo, grazie a una sempre maggiore focalizzazione su nuovi processi e “cantieri verdi”. Oltre alla sottomissione formale a Science-Based Target Initiative (SBTi) di nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030, il gruppo ha continuato a ridurre le proprie emissioni complessive, che nel 2021 hanno registrato una diminuzione del 7% rispetto al 2020.
All’interno dei cantieri dove Webuild realizza le grandi opere, il 98% dei materiali di scavo è stato riutilizzato e il 51% dei rifiuti prodotti è stato inviato a recupero, mentre il 35% dell’elettricità utilizzata è stata generata mediante fonti rinnovabili. Il 71% dei materiali è stato acquistato a una distanza massima di 160 km dal cantiere, in linea con i criteri delle certificazioni LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) ed è stato impiegato il 68% di acciai low carbon, ossia con almeno il 90% di contenuto riciclato.
Il valore economico generato dal gruppo, ossia la ricchezza complessiva creata per gli stakeholder e per i territori, si è attestato a 6,4 miliardi di euro nel 2021 di cui il 99% distribuito a fornitori, personale, investitori e finanziatori, pubblica amministrazione e comunità locali. Considerando anche gli effetti indiretti e indotti nei principali mercati del gruppo, Webuild ha contribuito alla creazione di 7 posti di lavoro totali per ciascun occupato diretto e ad un moltiplicatore del PIL pari a 3,6 (ossia 3,6 euro di PIL per ogni euro di valore aggiunto generato dal gruppo). L’84% del personale è assunto localmente, e il 91% degli acquisti viene effettuato su base locale.
Nel 2021 il gruppo è entrato a far parte del MIB ESG Index di Borsa Italiana ed è stato confermato tra i top player di settore nelle valutazioni dei rating ESG emessi da MSCI, che ha attribuito un punteggio pari ad A, da CDP Climate Change, che ha dato punteggio pari a B, da EcoVadis, che ha inserito Wuibuild tra le società di livello Gold, da ISS-ESG, con un C+ livello Prime, e da VigeoEiris, che l’ha valutata di livello Advanced.
Target ESG
Nell’ultimo anno Webuild ha continuato a focalizzare i propri sforzi per il raggiungimento di tutti i target previsti dal Piano ESG. In merito, per quanto riguarda il tasso di intensità delle emissioni, ha raggiunto una riduzione pari al 50% rispetto alla baseline del 2017.
In ambito social, invece, ha ridotto del 31% il tasso di infortuni con perdita di giornate lavorative (LTIFR) rispetto alla baseline del 2017 ; il target prevede il raggiungimento del meno 40% al 2022. La quota di donne incluse nel succession planning delle posizioni chiave si è attestata al 20% raggiungendo con anticipo il target previsto, che è stato innalzato al 25% entro il 2023.
Gli investimenti aggiuntivi in progetti innovativi sono stati pari a circa 8 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere i 30 milioni al 2023 e raggiungendo la quota record di oltre 111 milioni di euro investimenti negli ultimi 5 anni.
Nel corso del 2021 è stato infine lanciato Webuild Next-Gen, il piano di inclusione dei giovani nelle attività del gruppo, con le campagne di comunicazione ed informazione per il primo Hackathon di Uniwelab, insieme alla Università di Genova, quella per il Premio Alberto Giovannini, quella per la Scuola di Mestieri e per il Premio Ingenio al femminile.