Jean Pierre Mustier lascerà il vertice di UniCredit. L’amministratore delegato dell’istituto di piazza Gae Aulenti ha annunciato che non si ricandiderà per il proprio ruolo di ceo alla scadenza del mandato il prossimo mese di aprile e che è disposto a lasciare anticipatamente l’incarico per garantire una successione ordinata, in caso venga individuato il successore.
Lo scontro sulle strategie future dell’istituto, che si era consumato negli ultimi giorni all’interno del consiglio di amministrazione, ha portato all’uscita del manager che ha guidato l’istituto negli ultimi quattro anni. Un arco di tempo nel corso del quale il manager ha individuato una strategia ben definita della banca, più snella, senza un carico eccessivo di Npl, con uno sguardo internazionale e con una crescita su base stand alone. Appena arrivato, Mustier ha infatti lanciato il progetto Fino che ha permesso all’istituto di liberarsi di 17,7 miliardi di crediti deteriorati e nel corso del suo mandato a realizzato una serie di cessioni quali la quota in Fineco, Banca Pekao, Yapi, la quota in Mediobanca.
“All’attuazione del piano strategico Transform 2019, entro la fine del mandato il Sig. Mustier avrà completato il rinnovamento del Gruppo, che risulta notevolmente rafforzato sia finanziariamente che operativamente, permettendo di affrontare in tutta sicurezza le conseguenze economiche della crisi senza precedenti legata al COVID-19. Con l’avvenuta scelta del Prof. Padoan a Presidente designato, è ora possibile avviare i lavori sulla futura composizione del Consiglio di Amministrazione”, si legge in una nota del gruppo.
Ora il processo di ricerca del successore sarà guidato dal presidente in pectore Pier Carlo Padoan, ex ministro dell’economia ai tempi del salvataggio di MPS. E proprio alla possibile trattativa per una aggregazione dei due gruppo viene fatta risalire una delle ragioni della frattura.
Per la successione circolano alcune indiscrezioni su possibili candidati tra cui proprio l’ex amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, che ha gestito la trattativa con Padoan, l’ex amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah, a meno che non abbia vincoli che lo limitano dopo l’uscita dall’istituto passato sotto le insegne di Intesa Sanpaolo, tra gli interni viene indicato il nome di Carlo Vivaldi, mentre sul fronte internazionale potrebbero spuntare le candidature di Sergio Ermotti, per anni numero uno di Ubs oppure di Andrea Orcel, dopo che non ha ricevuto l’incarico da Santander per uno scontro sui compensi. Si è invece chiamato fuori dalla lizza il numero uno delle Poste Italiane Matteo Del Fante.
“Innanzitutto desidero ringraziare tutti i colleghi del Gruppo per il loro straordinario impegno negli ultimi anni. Insieme abbiamo realizzato con successo il piano Transform 2019 e, di conseguenza, siamo in una posizione forte per continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutti i nostri Paesi restando un vero Gruppo pan-Europeo vincente. Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del Consiglio di Amministrazione. Di conseguenza” sono le parole di commiato di Mustier, CEO uscente di UniCredit, “ho preso la decisione di lasciare il Gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al Consiglio di definire la strategia futura. In ogni caso ho sempre sostenuto che cinque anni sono il periodo di tempo ideale per svolgere il ruolo di CEO in una azienda e i miei cinque anni in UniCredit sono stati, per non dire altro, un’esperienza straordinaria. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto e di quanto realizzato in così poco tempo”.