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Certificazione

Raiffeisen Capital Management: sale a 18 il numero di fondi con certificazione Nummus Ethics

Nel 2024 18 fondi di Raiffeisen Capital Management hanno ottenuto da Nummus.Info, società di consulenza partecipata da alcuni enti religiosi, la certificazione Nummus Ethics, che ne certifica la coerenza con le Linee Guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

I primi due prodotti di Raiffeisen Capital Management a ottenere nel 2019 una certificazione Nummus.Info sono stati i due fondi della gamma Raiffeisen PAXetBONUM. Da allora la gamma dei fondi Raiffeisen ad aver ottenuto la certificazione Nummus Ethics è in crescita costante.

Le attività principali della società di consulenza consistono nell’analisi di portafoglio sia dal punto di vista finanziario (rischio-rendimento), sia dal punto di vista etico-sostenibile.

Prima di concedere la certificazione Nummus-Ethics, Nummus.Info ha condotto un’analisi in tre fasi. In primo luogo ha controllato che il processo di investimento, le restrizioni, le esclusioni, la promozione di fattori ambientali, sociali e di buon Governo (ESG), gli impatti Sostenibili del portafoglio oggetto dell’analisi, fossero coerenti con le Linee Guida della Chiesa Cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance, pubblicate dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e trascodificate da Nummus.Info in linguaggio finanziario. Le Linee Guida della CEI, transcodificate in linguaggio finanziario, sono poi state implementate in un Filtro Etico CEI il quale è stato inserito all’interno del Database di ricerca ESG utilizzato dalla stessa Nummus.Info per le proprie analisi. E infine tutti gli emittenti dei titoli singoli presenti nei portafogli oggetto di analisi (siano essi azioni, obbligazioni, titoli governativi, sovranazionali o altri titoli) sono stati analizzati prima attraverso il filtro ESG presente nel database di ricerca ESG e successivamente analizzati attraverso il Filtro Etico CEI di Nummus.Info.

    Nel portafoglio di ognuno dei fondi analizzati è attualmente in vigore una tolleranza pari al 5% degli Asset under Management (AuM) in titoli che per vari motivi non sono completamente coerenti con le linee guida CEI.