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Rating ESG

Moody’s amplia la copertura delle valutazioni ESG

Moody’s espande la copertura dei rating ESG su un numero sempre maggiore di emittenti. L’agenzia di rating statunitense ha annunciato infatti di aver integrato il profilo ESG e l’impatto di quest’ultimo sul rating del credito per nuove industrie e settori.

Al fine di incorporare tutte le considerazioni materiali rilevanti nei rating di credito, Moody’s ha integrato le considerazioni ESG all’interno delle analisi sul credito di istituzioni e aziende appartenenti, tra gli altri, al settore manifatturiero, finanziario, dei trasporti, aerospaziale e della difesa, e all’edilizia del settore pubblico europeo.

L’analisi di Moody’s includerà due tipologie di valutazione, l’IPS (Issuer Profile Scores) e il CIS (Credit Impact Scores). I punteggi IPS misurano l’esposizione dell’emittente a considerazioni ESG che potrebbero essere rilevanti per il rischio di credito, mentre quelli CIS misurano l’impatto che tali considerazioni ESG hanno sul rating di credito dell’emittente.

Come riportato dalla stampa, la decisione di Moody’s di ampliare a più settori le considerazioni ESG e di includere quindi quest’ultime nelle valutazioni di credito delle emittenti è un buon segnale, anche alla luce del fatto che riflessioni in merito erano in cantiere anche prima che la SEC (Securities and Exchange Commission, la “Consob” statunitense) pubblicasse le nuove regole sull’informativa non finanziaria.

L’agenzia di rating, infatti, a inizio marzo aveva anche pubblicato delle proposte di variazioni e miglioramenti nella metodologia dell’analisi ESG. Nella sua proposta, Moody’s ESG Solutions intendeva introdurre nuove sottocategorie di analisi nel quadro della valutazione ESG, come i rischi fisici, i rischi informatici e tecnologici e la fiscalità responsabile, adeguando la portata di altre sottocategorie per ridurre al minimo le sovrapposizioni e incrementare l’esaustività delle informazioni; perfezionare l’approccio di doppia materialità per bilanciare gli interessi degli azionisti e degli stakeholder e riflettere la crescente integrazione dei fattori ESG nell’analisi finanziaria; aumentare i framework di settore da 40 a 51, per garantire che i fattori ESG siano adeguatamente ponderati per un’analisi più precisa delle singole entità; migliorare la struttura dei dati a supporto della valutazione ESG per offrire maggiore trasparenza nella metodologia di assegnazione dei punteggi con metriche ESG comparabili e fonti di informazione associate; aggiungere una valutazione ESG complessiva che permetta agli utenti di comprendere rapidamente la performance di un’entità rispetto all’intero universo delle entità valutate.

“Gli operatori mercato si stanno concentrando sempre più sulle questioni ESG e sul loro potenziale di influenzare il rischio di credito e le decisioni di investimento. I nostri ESG Issuer Profile Scores e Credit Impact Scores forniscono una valutazione trasparente, coerente e quantificata di come l’ESG influenzi la nostra analisi del credito”. ha infine dichiarato Brian Cahill, direttore generale ESG presso Moody’s Investors Service secondo quanto riportato da EsgToday.