Mediobanca neutralizza CO2 alberi | ESG News

Risultati ESG 1S23

Mediobanca: risultati in crescita nel trimestre, criteri ESG nella remunerazione del management

Mediobanca ha archiviato il primo semestre 2023 con ricavi per 3,3 miliardi, in crescita del 16% rispetto all’anno precedente e di 0,3 miliardi oltre il target prefissato. Il risultato operativo è stato di 1,62 miliardi, in aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e anche l’utile ha registrato una crescita, pari al 13%, superando il miliardo di euro. Conseguito il piano strategico 2019-2023, il gruppo è impegnato nell’esecuzione del nuovo piano 2023-2026 One Brand One Culture, che include nuovi target ESG inseriti nelle politiche di remunerazione del top management.

I risultati ESG di Mediobanca nel primo semestre 2023

La nuova politica ESG di gruppo introduce ulteriori limitazioni all’operatività con soggetti che impattano negativamente sull’ambiente e formalizza l’engagement attivo nei confronti della clientela al fine di favorire la transizione climatica. Tale impostazione, volta a includere in modo progressivo e costante le tematiche di sostenibilità in tutti gli ambiti di attività, è stata riconosciuta dalle principali società di rating ESG, tra cui MSCI che ha alzato il rating da “A” ad “AA” e Morningstar che ha incluso Mediobanca nella classifica annuale delle migliori società del Sustainalytics ESG Risk Ratings distintesi nello sviluppo e attuazione di strategie d’investimento responsabile.

La banca ha inserito nuovi target ESG qualitativi e quantitativi nelle linee di sviluppo del piano strategico 2023-2026 e nelle politiche di valutazione e remunerazione di tutta la popolazione del gruppo, in particolare del top management. Gli obiettivi saranno perseguiti mediante una serie di azioni trasversali a tutte le divisioni per contribuire a un futuro più sostenibile in termini di riduzione degli impatti ambientali, attenzione all’inclusione e alla diversità e supporto alla comunità

In particolare, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità dell’impronta di carbonio entro il 2050, sono stati individuati due target intermedi di riduzione dell’intensità carbonica delle emissioni finanziate: -18% al 2026 e – 35% al 2030 ed entro il 2030 è prevista anche la totale uscita dal carbone. Inoltre, il gruppo intende proseguire nel percorso di riduzione del suo impatto diretto, confermando l’utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e mantenendo la neutralità carbonica sulle emissioni proprie. A queste azioni si aggiunge la crescente integrazione dei fattori climatici e ambientali nei processi di gestione dei rischi, dei crediti e delle politiche di investimento.

L’offerta di prodotti e servizi che rispettano i criteri ESG a fine semestre comprendeva l’attività creditizia per circa 4,1 miliardi di stock ESG, il collocamento sul mercato istituzionale del secondo green bond (500 milioni di sustainable senior preferred bond) e la quota dei fondi ESG (ossia i fondi qualificati ex SFDR Articles 8 e 9) nel portafoglio della clientela premier salita a circa il 70%.