Italtel ha ottenuto la certificazione della parità di genere, in conformità alla UNI/PdR 125:2022, riconoscimento che testimonia la validità del percorso intrapreso in questi anni per la creazione di un contesto lavorativo più equo, inclusivo e sostenibile.
La certificazione, rilasciata da RINA, società internazionale che offre servizi di business assurance con riferimento a standard normativi di sistemi di gestione in ambito ICT & cyber security, salute e sicurezza, diversity & inclusion, agroalimentare, trasporti e bioedilizia, attesta l’efficacia delle politiche aziendali in 6 ambiti chiave: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
“Questa certificazione è per noi doppiamente significativa: da un lato, riconosce il nostro impegno nella promozione della parità di genere e dell’inclusione, valori che sono da sempre parte della nostra cultura aziendale; dall’altro, rappresenta la chiusura di un ciclo rispetto al modello di azioni positive introdotto da Marisa Bellisario quando guidava Italtel” ha affermato Michele Saracino, Chief Human Resources & Organization Officer di Italtel. “Da due anni abbiamo intrapreso un importante percorso di change management e rinnovamento della governance, impegnandoci a recuperare alcuni valori, da sempre propri di Italtel, che consideriamo coerenti e fondamentali per la nostra strategia di crescita, lo sviluppo organizzativo e la nostra brand identity”.
“In linea con la sua strategia di sostenibilità, Italtel ha adottato politiche concrete a favore della parità di genere, impegnandosi a rendere il proprio ambiente di lavoro più equo e inclusivo. La società promuove anche un attento equilibrio tra vita professionale e privata, offrendo orari flessibili e la possibilità di lavorare in smart working per almeno la metà del tempo mensile” si legge in una nota dell’azienda
Tra le iniziative, Italtel si è dotata di una Politica sulla Parità di Genere del gruppo Italtel, che esprime l’impegno nel respingere e abbattere differenze che possano impedire un’equilibrata inclusione lavorativa attuando azioni per incentivare un ambiente di lavoro collaborativo, che tuteli ed integri la diversità e la parità di genere. È stata definita, inoltre, una Politica di Speak up che stabilisce le modalità e i canali di segnalazione di comportamenti in contrasto con i principi del proprio Codice Etico e, in particolare, con i principi che si iscrivono nel solco di una cultura inclusiva.
L’azienda ha anche sviluppato un piano per la prevenzione ed il trattamento delle molestie sul lavoro in cui, tra le varie misure, si impegna ad istituire programmi di prevenzione della violenza e delle molestie sul lavoro e a promuovere una cultura basata sul rispetto. È stato attuato un percorso formativo sul tema della parità e dell’inclusione che ha coinvolto l’intera popolazione aziendale, a partire dal top management, e un’indagine interna in forma anonima su episodi di violenza e molestie sul luogo di lavoro.
Per quanto riguarda la sostenibilità sociale verso le proprie persone, Italtel ha promosso una campagna informativa attraverso webinar realizzati in collaborazione con LILT per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione oncologica femminile e maschile, condotta durante i mesi di ottobre e novembre 2024.
“L’azienda dà voce alle sue persone anche attraverso la realizzazione di iniziative quali articoli e interviste dedicate al racconto del loro percorso professionale, ponendo attenzione agli aspetti di inclusività e empowerment femminile, in particolare per le figure con profili STEM” evidenzia una nota.
La partecipazione di Italtel a iniziative sulla parità di genere e sociali è estesa a tutti i territori e Paesi dove è presente con proprie sedi, in Italia e all’Estero: recentemente l’azienda è stata coinvolta nel progetto Claudia! 2.0, finanziato da Città Metropolitana di Milano, per promuovere l’occupabilità femminile e la parità di genere nel lavoro fornendo best practices che possano orientare le politiche formative e migliorare l’accesso delle donne a ruoli di leadership e responsabilità.