Ernst & Young (EY) dovrà pagare alla SEC (Securities and Exchange Commission) una multa di 100 milioni di dollari. L’autorità statunitense ha infatti scoperto che per diversi anni alcuni dei revisori contabili della rinomata società di consulenza hanno imbrogliato per superare gli esami per ottenere o rinnovare la licenza CPA (Certified Public Accountant), in particolare sulla parte riguardante l’etica, e che EY era a conoscenza di questa condotta scorretta. Pare infatti che Ernst & Young abbia nascosto le prove alla Divisione Enforcement della SEC durante l’indagine di quest’ultima sulla questione e abbia ora, messa sotto accusa, ammesso i fatti e accettato di pagare la sanzione oltre che di intraprendere ampie misure correttive per risolvere i problemi etici dell’azienda.
“È semplicemente scandaloso che proprio i professionisti incaricati di individuare le frodi dei clienti abbiano imbrogliato in esami di etica”, ha dichiarato Gurbir S. Grewal, direttore della Divisione Enforcement della SEC, in una nota dell’autorità, “Ed è altrettanto scioccante che Ernst & Young abbia ostacolato le nostre indagini su questa cattiva condotta. Questa azione dovrebbe servire come chiaro messaggio che la SEC non tollererà mancanze di integrità da parte di revisori indipendenti”.
EY ha ammesso che, nel corso di molti anni, un numero significativo di professionisti della revisione contabile ha imbrogliato sulla componente etica degli esami CPA e su vari corsi di formazione professionale continua richiesti per mantenere le licenze, compresi quelli progettati per garantire che i contabili possano valutare correttamente se i bilanci dei clienti sono conformi ai Generally Accepted Accounting Principles.
La società di consulenza ha inoltre ammesso che, durante l’indagine della Enforcement Division su potenziali imbrogli presso l’azienda, ha sostenuto di non avere problemi quando, in realtà, era già stata informata della potenziale cattiva condotta dei suoi dipendenti durante un esame di etica CPA. Sebbene i sospetti fossero stati poi confermati da un’indagine interna e gli avvocati senior avessero discusso la questione con i membri del senior management dell’azienda, EY ha continuato a far finta di nulla senza comunicarlo all’autorità di vigilanza statunitense, ne collaborando con la stessa.
Oltre al pagamento della sanzione di 100 milioni di dollari, l’ordinanza impone a EY di assumere due diversi consulenti indipendenti per contribuire a porre rimedio alle sue carenze. Uno esaminerà le politiche e le procedure dell’azienda in materia di etica e integrità, mentre l’altro la condotta di EY in merito alle sue carenze di divulgazione.