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Risultati ESG

Eni, ebit adjusted +300%, prosegue lo sviluppo delle rinnovabili

Eni chiude i conti del primo trimestre con un ebit adjusted consolidato pari a 5,19 miliardi di euro, in crescita del 300% rispetto al primo trimestre 2021. La multinazionale del petrolio sottolinea che tale performance è stata trainata dai risultati della Exploration & Production (E&P) con un ebit adjusted di 4,38 miliardi, un incremento di 3 miliardi rispetto allo stesso periodo l’anno scorso.

Balza anche l’utile netto adjusted del primo trimestre 2022 che si attesta a 3,27 miliardi di euro, registrando anch’esso una crescita di 3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021, sostenuto dai maggiori risultati delle partecipazioni valutate all’equity e dalla riduzione del tax rate.

Durante questi primi tre mesi del nuovo anno, Eni prosegue nello sviluppo del business di Plenitude e delle energie rinnovabili, con iniziative in ambito decarbonizzazione e sostenibilità.

Plenitude e Power

Nei primi due mesi dell’anno è stata acquisita la società greca Solar Konzept Greece “SKGR”, proprietaria di un portafoglio di impianti fotovoltaici in Grecia con una pipeline di progetti di circa 800 MW e acquisito un portafoglio di capacità rinnovabile in Texas (USA) da BayWa r.e. con una capacità installata di circa 266 MW e un progetto di stoccaggio in fase di sviluppo avanzato di circa 200 MW/400 MWh.

A marzo, invece, è stato inaugurato il parco eolico Badamsha 2 situato nella regione di Aktobe, in Kazakhstan, il secondo impianto eolico nella regione che consente di raddoppiare la capacità installata del progetto Badamsha 1 (48 MW, per un totale complessivo di 96 MW installati nel Paese). È stato firmato, inoltre, un accordo preliminare per la cessione di una quota di minoranza del 49% del capitale Outlook 2022 sociale di EniPower a Sixth Street, una delle principali società di investimento. Eni manterrà il controllo di EniPower in termini di operatività e di consolidamento finanziario della società.

GreenIT

GreenIT, la joint venture tra Plenitude e l’italiana CDP Equity, impegnata nello sviluppo della capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha firmato ad aprile un accordo con il fondo Copenhagen Infrastructure Partners (CIP) per la costruzione e la gestione di due parchi eolici offshore galleggianti in Sicilia e Sardegna, con una capacità totale prevista di circa 750 MW. A marzo, inoltre, GreenIT ha siglato un accordo per l’acquisizione dell’intero portafoglio del gruppo Fortore Energia, costituito da quattro parchi eolici onshore operanti in Italia con una capacità complessiva di 110 MW.

Decarbonizzazione e sostenibilità

A febbraio è stato siglato un accordo con Edison e Ansaldo Energia per valutare la fattibilità economica della produzione di idrogeno verde derivato dall’elettrolisi dell’acqua, ovvero idrogeno blu con l’utilizzo di gas naturale e di un sistema associato per la cattura e lo stoccaggio della CO2 emessa nel processo, con l’obiettivo di sostituire una porzione di gas naturale come combustibile nel nuovo impianto Edison di Porto Marghera.

A marzo, poi, è stata avviata la collaborazione con Air Liquide per valutare la migliore implementazione di soluzioni di cattura e sequestro del carbonio (CCS) per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali difficili da abbattere nella regione mediterranea dell’Europa. Nello stesso mese, è stata poi completata con successo l’IPO di New Energy One Acquisition (NEOA) sul mercato principale della Borsa di Londra, raccogliendo 175 milioni di sterline di fondi azionari, a cui Eni contribuirà con 17,5 milioni di sterline. NEOA è stata costituita con lo scopo di creare una business combination con l’obiettivo di partecipare o beneficiare della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Infine, è stata assegnata la commessa relativa a undici progetti idrici integrati a energia solare negli Stati di Borno e Yobe nel nord-est della Nigeria, che forniranno acqua dolce per il consumo domestico e la microirrigazione. Questi progetti sono stati realizzati nell’ambito dell’iniziativa Access to Water sviluppata dalla FAO e da Eni, in collaborazione con la Nigerian National Petroleum Corporation.