Edison chiude i primi 9 mesi del 2023 con una solida performance operativa di tutti i business. Il margine operativo lordo (EBITDA) è cresciuto a 1.267 milioni di euro (+35%) da 938 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. Al risultato hanno contribuito la produzione rinnovabile, complice la ripresa dell’idroelettrico, e l’apporto particolarmente positivo delle attività Gas&Power di Edison Energia, dopo un 2022 in forte sofferenza, e dei servizi energetici e ambientali di Edison Next. In forte crescita anche l’utile netto si è attestato a 486 milioni di euro da 265 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022, su cui incideva un impatto negativo dei decreti “extra-profitti”.
I risultati ESG di Edison
In un contesto nazionale in cui la domanda di gas ed energia elettrica è scesa, la disponibilità di gas e i prezzi sono aumentati e allo stesso tempo la produzione rinnovabile è cresciuta, Edison ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi di vendita a 14.103 milioni di euro rispetto a 22.842 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022. Tale riduzione è riconducibile in particolare alla Filiera Attività Gas che ha registrato ricavi per 9.435 milioni di euro (-47,4% rispetto ai primi nove mesi 2022) a seguito della contrazione dei prezzi e dei volumi del gas naturale. In flessione anche i ricavi della Filiera Energia Elettrica (-14,4% a 6.264 milioni di euro), per effetto soprattutto della contrazione della produzione termoelettrica, in parte compensata dall’incremento di quella rinnovabile (+21,4%) che ha beneficiato della ripresa dell’idroelettrico (+42,8%) e dell’aumento della generazione eolica, anche a seguito della variazione di perimetro avvenuta a luglio 2022.
Tra i principali risultati in ambito ESG raggiunti da Edison fino a settembre 2023, vi sono a luglio l’accordo con Iris Ceramica per lo sviluppo di H2 Factory™, il nuovo stabilimento produttivo di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia) che utilizzerà idrogeno verde, nonché l’avvio delle prime tre comunità energetiche condominiali a Bergamo, San Lazzaro di Savena (BO) e Dalmine (BG) insieme a Gabetti Lab. Di luglio anche l’iniviativa avviata con Haupt Pharma Latina, società del gruppo Aenova, per progredire nella strada della decarbonizzazione del sito produttivo di Borgo San Michele a Latina.
Ad agosto, invece, Edison ha sottoscritto un’intesa con Eni che sancisce la collaborazione tra le due aziende per la gestione dei progetti di risanamento ambientale in tutti i siti industriali a suo tempo (1989) conferiti da Montedison a Enichem.
A settembre, invece, Edison Next e Polytec, azienda italiana leader nell’automazione industriale, nell’intelligenza artificiale e nella costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, hanno annunciato la costituzione di una partnership strategica che vede l’ingresso di Edison Next nella società Nyox Srl. La joint venture, partecipata da Polytec al 51% e da Edison Next al 49%, si focalizza sulla realizzazione chiavi in mano (engineering procurement and construction) di impianti fotovoltaici. La missione della nuova società è di mettere a disposizione di Edison Next nuova capacità fotovoltaica, consentendo a quest’ultima di offrire ai propri clienti industriali soluzioni competitive per decarbonizzare i processi produttivi e ridurre i costi energetici.
Anche a ottobre Edison ha già annunciato importanti iniziative e progetti nell’ambito del suo impegno per la transizione energetica. Nel 140° anniversario dall’avvio delle attività, l’azienda ha presentato la strategia di sviluppo al 2030 e le ambizioni al 2040. Il piano prevede investimenti per 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, di cui l’85% in linea con i Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Edison ha anche reso noto, insieme al gestore tedesco del fondo per le energie rinnovabili KGAL, di aver firmato un Power Purchase Agreement (PPA) per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 150 MW nel Lazio.
