La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato la maxi multa di 2,4 miliardi di euro inflitta a Google dalla Commissione europea per abuso di posizione dominante. La sanzione, tra le più elevate nella storia dell’antitrust UE, è legata al favoreggiamento del servizio di comparazione prezzi Google Shopping, che ha penalizzato i concorrenti rendendoli invisibili ai consumatori. Google si era opposta alla decisione, ma il ricorso è stato respinto. L’azienda ha dichiarato di aver apportato modifiche già dal 2017 per conformarsi alle richieste dell’UE.
Il caso si inserisce in una serie di procedimenti contro Google per violazioni della concorrenza, con sanzioni complessive che superano gli 8 miliardi di euro. La Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha sottolineato che ci sono quattro procedimenti aperti contro il colosso tech. Negli Stati Uniti, Google è sotto accusa in un secondo grande processo, iniziato in Virginia, dove il governo americano e 17 stati sostengono che l’azienda soffochi la concorrenza nel mercato della pubblicità online. L’accusa afferma che Google abbia acquisito un potere eccessivo, danneggiando editori e clienti attraverso pratiche anti-competitive.
Secondo le stime dei procuratori, Google genera oltre 150.000 vendite pubblicitarie al secondo, incassando fino a 36 centesimi per dollaro di transazione. Questo processo potrebbe portare a scorpori di alcune attività della società e ha implicazioni anche per altre aziende tecnologiche, come Apple e Nvidia, anch’esse nel mirino delle autorità statunitensi.