Un riconoscimento del percorso svolto finora. È così che illimity, la banca ad alto tasso tecnologico fondata e guidata da Corrado Passera, commenta i miglioramenti dei Rating di sostenibilità registrati dall’istituto negli ultimi mesi, in linea con uno degli obiettivi che il Gruppo si era prefissato nel Piano 2021-25.
Tra tutti i miglioramenti ottenuti nell’ultimo anno, i più recenti sono stati gli upgrade da parte di MSCI e Standard Ethics.
Nel dettaglio, illimity ha appena ottenuto il giudizio “A” da parte di MSCI che rappresenta un miglioramento di ben tre posizioni rispetto al precedente livello B, che rifletteva gli albori del percorso ESG della neocostituita banca. L’agenzia americana è una tra i principali provider di rating ESG a tra le più seguite dagli investitori istituzionali. MSCI valuta la performance delle società di fronte ai rischi ambientali, sociali e di governance nel lungo periodo, assegnando un punteggio su una scala da “CCC” (laggard) ad “AAA” (leader). Sul fronte della governance aziendale, l’agenzia ha precisato di considerare illimity una società leader rispetto alla maggior parte dei suoi peer globali, mentre in merito alle politiche di remunerazione ha dimostrato di avere pratiche retributive solide.
Un altro importante upgrade ottenuto nel mese di luglio è stato l’innalzamento del Corporate Rating ESG di illimity di Standard Ethics a “EE-” dal precedente “E+”, con outlook “Positivo”. L’agenzia, che assegna un punteggio su una scala da “F” a “EEE”, ha sottolineato che il giudizio riflette il progressivo allineamento di illimity alle indicazioni e agli obiettivi dell’ONU, dell’OCSE e dell’Unione Europea, dimostrando elasticità e capacità di generare e assorbire le nuove policy ESG in tempi molto rapidi. Standard Ethics ha infine evidenziato che illimity rendiconta i temi extra-finanziari in linea con le migliori pratiche del settore ed è dotata di un modello di gestione della sostenibilità trasversale e integrato con le principali funzioni.
Sin dall’avvio della sua attività nel 2019, illimity ha infatti posto particolare attenzione a queste tematiche e ha intrapreso, in modo nativo, un percorso al fine di inserirle nelle strategie di business, nei processi, nelle policy e nella governance del Gruppo. A testimonianza del proprio impegno, la banca ad oggi ha già redatto la sua seconda Dichiarazione Consolidata di carattere non Finanziario (DNF) che rendiconta le performance ESG di tutto il Gruppo.
“Il significativo miglioramento dei nostri rating riflette il percorso avviato fin dal lancio della banca tre anni fa e i progressivi risultati conseguiti in ambito ESG. illimity – spiega Silvia Benzi, Head of Strategy, Sustainability & IR di illimity – ha saputo rapidamente conseguire valutazioni in linea con i migliori player del mercato grazie all’impegno costante di tutta l’organizzazione che ha sempre considerato prioritario integrare i principi ESG nei processi, nella governance e nel modello di business di una banca in costante sviluppo. Consapevole della grande importanza di queste tematiche, illimity proseguirà in questa direzione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi ESG che abbiamo voluto integrare anche nel Piano Strategico 2021-25”.
Per capire i prossimi obiettivi e quali sono i principali interessi degli investitori nei confronti delle tematiche di sostenibilità, ESGnews ha intervistato Silvia Benzi.
Quali sono le domande che ricevete con più frequenza da parte degli investitori sui temi di sostenibilità?
Normalmente gli investitori si concentrano su tre temi. Uno è sicuramente la politica di remunerazione in tutte le sue sfaccettature: negli scambi frequenti che abbiamo con i nostri investitori istituzionali tutti apprezzano che illimity abbia integrato obiettivi ESG nei piani di incentivazione di breve e lungo termine per il Management e i dipendenti.
Altro tema caro agli investitori riguarda le tematiche di diversity, equity & inclusion e le iniziative adottate dal Gruppo in questo campo. L’integrazione della sostenibilità nel business è forse il tema più ricorrente e tocca molti aspetti dell’operatività, a partire dalla governance, dalla misurazione e mitigazione dei rischi, dalla capital allocation, fino ad arrivare allo sviluppo di strategie e prodotti di finanza sostenibile.
C’è ancora qualche gestore che non fa domande ESG?
Il mondo dei grandi fondi istituzionali è molto strutturato e ha integrato completamente l’ESG nelle decisioni di investimento. Dall’altra parte, c’è il mondo degli Hedge fund, che in linea di massima non sono ancora molto sensibili, così come non lo sono i loro allocatori.
Tuttavia, il mercato è in evoluzione, è solo questione di tempo: a breve anche gli Hedge fund di media dimensione per raccogliere capitale dovranno integrare regole ESG e a quel punto saranno costretti a calarle nei mandati dei loro fondi.
Per finanziare la trasformazione dell’economia verso un modello più sostenibile occorrono ingenti investimenti. Qual è il giusto equilibrio tra una regolamentazione rigorosa e il rischio di un eccesso di burocrazia?
Tipicamente durante questi cambiamenti epocali prima si va in overshooting di regolamentazione, per poi fare un passo indietro. La sensazione è che questa fase di overshooting continui ancora per un po’, per poi ridursi.
Come si è evoluta l’attenzione ai rating ESG da parte degli investitori?
Gli investitori istituzionali si avvalgono di provider ESG esterni e di piattaforme proprietarie per prendere decisioni di investimento responsabile. Rispetto al passato, utilizzano anche i dati grezzi alla base dello score e non solamente il rating ESG finale.
illimity, in qualità di emittente quotato, è costantemente osservato da queste agenzie di rating ESG e dagli investitori stessi. Questo aspetto è talmente impattante sulla percezione esterna di una società quotata che la Banca si è strutturata accrescendo lo staff con competenze tecniche dedicate alla relazione con agenzie di rating e investitori ESG.
Possiamo vedere qualche esempio più nel dettaglio di questi obiettivi e se avete visto dei frutti finora?
Abbiamo definito diversi obiettivi sfidanti che spaziano dalle tematiche ambientali a quelle sociali e di governance. Ad esempio il mantenimento della Carbon Neutrality sulle emissioni di Scope 1 e Scope 2, la misurazione delle emissioni finanziate di Scope 3, sulle quali siamo molto impegnati proprio in questo momento. Vi sono poi obiettivi come l’incremento del numero di donne nei ruoli manageriali e il mantenimento del gender pay gap sotto al 5% che in illimity è già sostanzialmente neutralizzato.
Per quanto riguarda i rating ESG ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere uno score di investment grade su Standard Ethics, molto concentrato sui temi della governance, e CDP (ex Carbon Disclosure Project), attiva sul fronte ambientale e del climate change. Al fine di raggiungere questi importanti risultati, abbiamo sviluppato un lavoro di gap analysis per individuare le aree di miglioramento sulle quali è necessario intervenire con maggior intensità e urgenza. Ciò ha permesso di creare un ambiente virtuoso con tanti tavoli di lavoro e un clima di collaborazione dove tutti sanno che possono fare la loro parte al fine di raggiungere obiettivi comuni.
Tra le varia iniziative ESG avete aderito al UN Global Compact. Qual è il valore aggiunto in termini ESG e di impatto?
Il tema che accomuna tutti questi commitment sono valori comuni e un codice di condotta che bisogna adottare e rendicontare. Quindi, il vero meccanismo che impegna le aziende aderenti è dar seguito delle proprie azioni, rendicontandole per dimostrare che i principi condivisi vengano rispettati.
L’adesione, nel 2021, al UN Global Compact rappresenta per illimity un importante tassello del proprio percorso di sviluppo sostenibile e un impegno a contribuire e promuovere valori coerenti con quelli del Gruppo attraverso la cooperazione e partnership multi-stakeholder.
Inoltre, l’altro grande vantaggio è la visibilità che garantiscono, perché permettono un confronto virtuoso tra società che si sono distinte per il percorso di sostenibilità.