Banco Bpm definisce i nuovi criteri ESG per la determinazione dei bonus dei manager previsti nel piano di incentivi che l’Assemblea degli azionisti sarà chiamata ad approvare il prossimo 15 aprile.
La novità è contenuta nei nuovi piani di compensi basati su azioni approvati dal consiglio di amministrazione dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna e che rientrano nell’ambito della politica in materia di remunerazione che il gruppo adotterà per il 2021, per allineare gli interessi tra management e azionisti, remunerando le risorse strategiche in funzione della creazione di valore nel medio-lungo termine.
Una sensibilità da parte dei vertici della banca verso gli interessi di tutti gli stakeholder, sottolineata anche dalla rinuncia di una quota dei propri compensi effettuata nel 2020 da parte del top management, del board e del collegio sindacale in relazione agli effetti della pandemia.
Nel 2020 Banco Bpm ha fatto diversi passi avanti nell’ambito ESG. Ha creato un Comitato manageriale ESG presieduto dall’AD, ha stabilito una struttura della sostenibilità e attribuito la supervisione dell’attività ESG al Comitato Controllo interno e rischi. Inoltre la Banca si è impegnata a utilizzare al 100% energie rinnovabili, e ad implementare le attività necessarie all’ottenimento delle certificazioni ambientali, salute e sicurezza. Durante il 2020, Banco Bpm ha lanciato il superbonus 110% e un plafond da 5 miliardi dedicati alle imprese per gli investimenti sostenibili. L’asset management della banca ha aumentato in modo consistente le masse di risparmio gestito che integrano processi di investimento ESG.
Ora, tramite la definizione di criteri ESG anche nella remunerazione l’istituto cerca di aumentare il coinvolgimento del management nel raggiungere tali obiettivi.
I Piani consentono la valorizzazione di una quota della componente variabile della remunerazione sul piano short term incentive (STI) 2021 e sul piano long term incentive (LTI) 2021-2023. I potenziali destinatari del Piano STI sono circa 160 persone e del Piano LTI circa 60 persone. L’attuazione dei Piani è subordinata al raggiungimento di target legati alla redditività, alla stabilità patrimoniale e alla liquidità del gruppo. Inoltre, i piani sono subordinati al raggiungimento di specifici obiettivi finanziari e non finanziari, tra cui assume rilevanza l’ambito ESG.
Per il Piano STI, che si concluderà nel 2028, almeno il 50% dell’incentivo riconosciuto è corrisposto tramite assegnazione di azioni ed il fabbisogno massimo è stimato in 5 milioni di euro. Per il Piano LTI, che si concluderà nel 2030, l’incentivo è integralmente riconosciuto in azioni ed il fabbisogno massimo teorico è stimato in circa 16 milioni di euro.
Il peso della componente ESG sul calcolo dell’obiettivo di performance è del 15%. Gli obiettivi che sono stati presi in considerazione sono il Rating di Standard Ethics con un giudizio di almeno EE (strong), in miglioramento rispetto all’attuale giudizio della banca pari a EE- . Il secondo obiettivo indicato è l‘incremento del personale femminile con ruoli manageriali per il quale è previsto un minimo del 15% a fine 2023. Poi vi è la riduzione delle emissioni di CO2 rispetto al 2019 che dovrà essere come minimo pari al 50%. E infine almeno 6.000 ore tra il 2021 e il 2023 dedicate a iniziative sociali quali lo sviluppo della consapevolezza finanziaria dei clienti con particolare attenzione al mondo femminile e incontri con clienti imprese volti a creare una cultura di finanza sostenibile (e al volontariato d’impresa a supporto di associazioni no profit).
I parametri ESG sono tenuti in considerazione anche per la remunerazione dell’amministratore delegato Castagna, L’incidenza dei parametri ESG sul totali dei incentivi è pari a circa il 10% del totale.