È la governance a guidare il cambiamento e solo una gestione aziendale sostenibile del business permetterà di raggiungere gli obiettivi di transizione economica e vincere la sfida climatica. Chi si occupa di investimenti non può ignorarlo ed è per questo che ACEPI, l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, ha dedicato il Certificate Day 2023 proprio a uno dei tre pilastri dell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance), la governance, appunto, elemento essenziale per la creazione di valore sostenibile nel tempo. L’evento, dal titolo La Governance della sostenibilità ESG e dell’AI. Opinioni ed esperienze a confronto per l’industria dei Certificate, ha visto l’intervento di numerosi esperti ed esperte sul ruolo della governance, ossia l’insieme delle regole e delle strutture aziendali che determinano come viene diretta e controllata una società, e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale per l’industria finanziaria.
Ad aprire i lavori della giornata è stata Tiziana Londero, Policy Analist della Corporate Governance Unit, OCSE, con un excursus sull’aggiornamento, dello scorso settembre, dei principi di corporate governance dell’OCSE, varati per rafforzare la fiducia degli investitori nei mercati finanziari grazie a una maggiore trasparenza e regole chiare.
“La compliance ai principi dell’OCSE facilita l’accesso delle aziende ai mercati finanziari e favorisce una maggiore resilienza e sostenibilità delle imprese e quindi del sistema economico” ha poi ricordato, durante il suo intervento a seguire, Alessandra Frangi, Founder e CEO di ESGnews, la quale ha messo in evidenza come lo spirito dei principi dell’organizzazione internazionale fornisca un’ indicazione a quella che potrebbe essere la prima domanda che i professionisti del settore dei certificati possono chiedersi affrontando il tema, ossia perché dovrebbero essere interessati alla governance delle aziende emittenti. La risposta per Frangi è chiara: “Una buona governance permette di controllare i rischi e ha una diretta influenza sul valore dei titoli”, ha affermato la fondatrice di ESGnews, “sono nella memoria di tutti le numerose vicende per le quali la mancanza di regole di governance, o del loro rispetto, ha portato a disastrose conseguenze in borsa”. Inoltre, la qualità del sistema di corporate governance è uno degli elementi maggiormente considerati da investitori e analisti quando decidono se acquistare un titolo.
La governance è dunque un fattore essenziale per il perseguimento di politiche aziendali efficaci e sostenibili sia da un punto di vista finanziario che ESG. In Italia, un passaggio fondamentale per il rafforzamento della governance delle aziende è stata l’approvazione, nel 2020, del nuovo Codice di Corporate Governance per le società quotate. Il codice, varato dal Comitato di corporate governance nato su iniziativa di Borsa Italiana alla fine degli anni 90 e a cui partecipano ABI, ANIA, Assonime, Confindustria e Assogestioni, è stato adottato dal 95% delle società quotate su Euronext che rappresentano il 99% della capitalizzazione.
Nonostante il successo dei numeri che raccontano, per esempio, che l’88% delle società quotate aderenti al Codice dichiara di perseguire il successo sostenibile (tra le principali novità del codice), ancora parecchia strada c’è da fare. Ed è importante avere a mente che la governance è il punto di partenza per arrivare a centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di transizione energetica e climatica che gli Stati internazionali si sono dati. È infatti il fulcro per una gestione orientata a una visione di business nuova, ossia non focalizzata solo e unicamente sul profitto a discapito del capitale naturale e degli interessi dei diversi stakeholder.
Una consapevolezza che non può mancare oggi a chi si occupa di prodotti di investimento, come i certificati, e che, quindi, ha il potere di indirizzare i capitali. Soprattutto in un contesto in cui, secondo quanto mostrato a metà mattinata da Giovanna Zanotti, Direttore Scientifico ACEPI, il valore di tali strumenti sta aumentando con 23,7 miliardi collocati (in forte aumento rispetto ai 16,2 miliardi del 2022).