Edison ha archiviato il primo trimestre 2024 con un Ebitda in crescita del 12% a 595 milioni di euro. Il risultato è dovuto in particolare all’incremento della produzione rinnovabile (+58% in volume), spinta dalla ripresa del comparto idroelettrico dopo un 2023 che ha registrato, specie nella prima parte dell’anno, precipitazioni inferiori alle medie storiche, e alla crescita delle vendite di Edison Energia che ha registrato un aumento del 13% del numero dei contratti commodity e dei servizi a valore aggiunto. La società ha inoltre registrato un utile netto in crescita a 322 milioni di euro rispetto ai 288 milioni di euro del primo trimestre 2023. L’indebitamento finanziario al 31 marzo 2024 registra un saldo a credito di 571 milioni di euro, rispetto al saldo a credito di 160 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Posizione questa che offre al gruppo le migliori condizioni per il suo rafforzamento nei business della transizione energetica, si legge in una nota.
Il consiglio di amministrazione della società ha confermato i lineamenti strategici al 2030 già annunciati a inizio ottobre 2023, in occasione delle celebrazioni per i 140 anni dall’avvio delle attività del gruppo. In particolare, il CdA ha confermato l’impegno nel consolidare il percorso dell’azienda verso la transizione ecologica a supporto di clienti, territori e pubblica amministrazione e l’impegno nel garantire la sicurezza e l’autonomia del sistema energetico nazionale.
Il gruppo intende raddoppiare l’Ebitda in una forchetta tra 2 e 2,2 miliardi di euro al 2030 rispetto a 1,1 miliardi di euro nel 2022, grazie a un piano di investimenti da circa 10 miliardi di euro nel periodo. L’obiettivo sarà raggiunto attraverso un significativo cambiamento del portafoglio industriale, che porterà le attività a emissioni dirette nulle o quasi nulle a rappresentare il 70% dell’Ebitda rispetto alla media dell’ultimo triennio pari al 35%. Con questi target Edison punta ad abbattere il proprio fattore di emissione di CO2 da 293 grammi per chilowattora al 2022 a 190 grammi per chilowattora al 2030, riducendo in parallelo le emissioni assolute. Tale evoluzione sarà finanziata tramite flussi di cassa operativi e un livello di debito in linea con rating investment grade.