Mundys indebitamento | ESG News

L'opinione di Pierre Sáenz Lafourcade e Carlos Ruiz de Gauna di Arcano Partners

Infrastrutture per proteggersi dall’incertezza, ecco dove investire

L’attuale fase di incertezza, in cui sembra più che probabile un periodo di stagflazione con prezzi potenzialmente al di sopra dell’obiettivo del 2% delle banche centrali per un periodo prolungato, invita gli investitori a cercare validi asset difensivi. Con il settore bancario che sembra destinato a nuove crisi e il rischio di un crollo dei consumi, le infrastrutture possono rappresentare un vero e proprio porto sicuro grazie a rendimenti corretti per il rischio e alla bassa correlazione con la maggior parte delle asset class quotate e no. Si tratta infatti di asset reali e necessari per offrire servizi fondamentali con flussi di cassa prevedibili a lungo termine, che presentano caratteristiche difensive come bassa volatilità, elevata decorrelazione, parziale protezione dall’inflazione. Questi asset, inoltre, beneficeranno dei miliardi di incentivi pubblici destinati alla transizione energetica e digitale su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Ma dove si trovano oggi le migliori opportunità? A nostro avviso, le infrastrutture su cui puntare sono quelle appartenenti a quattro macro-tendenze: la transizione energetica, le infrastrutture digitali, i trasporti sostenibili e la gestione dei rifiuti e delle acque.

Rinnovabili care, opportunità in battery storage, teleriscaldamento e generazione distribuita

Nel contesto delle infrastrutture destinate alla transizione energetica, ci sembra che le rinnovabili siano attualmente piuttosto care, rendendo più difficile il raggiungimento degli obiettivi di performance. Vediamo viceversa come molto interessanti investimenti nei sistemi di accumulo a batterie nel Regno Unito e in California; ci piace inoltre molto il potenziale delle iniziative nel teleriscaldamento negli Stati Uniti. Vediamo infine valore nella generazione distribuita di energia solare, ovvero l’idea di mettere pannelli solari su magazzini e stabilimenti di produzione – un tipo di installazioni che sono molto interessanti in termini di rendimenti quando si ottiene la giusta dimensione. La capacità installata di sistemi di accumulo di energia elettrica (MWh) negli Stati Uniti ci si aspetta che cresca di 6 volte entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020.

Trattamento dell’acqua e gestione dei rifiuti: opportunità dal divario USA-Europa

La Bipartisan Infrastructure Law (BIL), approvata dall’amministrazione Biden nell’agosto 2022, facilita il finanziamento di grandi opere nella gestione dei rifiuti e nel trattamento delle acque, un settore in cui gli Stati Uniti sono molto indietro rispetto all’Europa. Basti pensare che in uno Stato come il Texas, l’acqua che raffredda gli impianti di produzione viene versata direttamente nei fiumi senza essere trattata. Consideriamo anche il trasporto sostenibile come una valida opportunità di investimento perché meno dipendente dal ciclo economico. 

Nelle infrastrutture digitali puntare sui data center 2.0

Si stima che la forte domanda di connettività, unita all’inarrestabile penetrazione della tecnologia 5G e al boom dei dati, richiederà investimenti per circa 1.000 miliardi di dollari in infrastrutture digitali entro il 2030. Vediamo un grande potenziale nell’intera catena del valore delle infrastrutture digitali perché ci piace la loro decorrelazione con la crescita economica: dai data center alle torri di telecomunicazione e alla fibra nelle sue varie gamme di applicazione. Ci sono aree del Nord America che hanno avuto problemi di connettività durante la pandemia di Covid-19 ma, anche in Europa, Paesi come la Germania hanno ancora una penetrazione della fibra molto bassa, intorno al 25%. Si attesta su questi livelli anche la penetrazione della fibra in Italia. C’è molto da fare. Soprattutto se si considera che, in Spagna, la penetrazione della fibra si attestava all’83% a dicembre 2022. Sia nell’UE sia negli USA, come abbiamo visto, sono state inoltre stanziate risorse pubbliche per colmare il digital divide.

Sul fronte dei data center, la nostra attenzione si sta spostando da quelli tipicamente situati fuori città, che offrono servizi di back-up a diversi clienti, verso i cosiddetti Connectivity Centric Data Center. I primi, infatti, assomigliano sempre più a un’attività immobiliare, con rendimenti fino al 7-8% e sono quindi meno interessanti. Quelli di nuova generazione, invece, crescono del 10-15% all’anno grazie alla propria value proposition e alla crescente domanda di interconnessione da parte dei clienti. Questi data center si concentrano sulla connessione dei fornitori di cloud e fibra con un insieme eterogeneo di aziende attraverso la creazione di un ecosistema tra i diversi attori. I ricavi derivanti da questa offerta, inoltre, sono più elevati.