Roberto Grossi Etica Sfide globali | ESG News

Intervista a Roberto Grossi, Vice Direttore Generale di Etica Sgr.

Sfide globali: la risposta della finanza etica

Risparmiatori consapevoli delle conseguenze che l’uso del proprio denaro può comportare e importanza dei valori e dell’etica nella gestione del denaro sono capisaldi del manifesto politico-strategico di Banca Etica, capogruppo di Etica sgr, società nata nel 2000 con la convinzione che l’analisi degli emittenti, pubblici e privati, anche in ambito ESG (ambientale, sociale e di governance) offra potenzialmente valore aggiunto sul piano dei rendimenti. È attualmente l’unica Sgr italiana che istituisce e gestisce esclusivamente fondi comuni d’investimento sostenibili con l’obiettivo di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari. I suoi fondi sono distribuiti in Italia tramite accordi commerciali con un network di circa 200 collocatori tra banche, reti di consulenti finanziari e collocatori online e conta oltre 460mila clienti.

Roberto Grossi, Vice Direttore Generale di Etica Sgr descrive a ESG News l’azionariato attivo di cui la Sgr è pioniera in Italia con l’esercizio dei diritti di voto nelle assemblee delle società in cui si è investito, per sollecitare le società ad una condotta più responsabile e accompagnarle nel percorso di avvicinamento a questo obiettivo. Per la qualità di questo risultato è centrale l’articolato e costante dialogo con il management delle società oggetto di investimento che deve fare i conti con normative in continua evoluzione e un quadro politico, economico e finanziario non semplice. E, infine, perché la sostenibilità non può essere solo una moda passeggera ma una necessità oltre che un’opportunità.

Nel 2023 gli investimenti sostenibili hanno dovuto affrontare numerose sfide, che hanno fatto vacillare i meno motivati. Qual è la sua percezione e come vede le prospettive?

Nel contesto attuale gli investimenti sostenibili si sono trovati ad affrontare una serie di sfide significative. Prima tra tutte, una normativa in continua evoluzione: l’esigenza della Commissione Europea, sfidante tanto quanto necessaria, di rafforzare la trasparenza nella disclosure di sostenibilità ha dovuto fare i conti con diverse complessità legate, ad esempio, all’interpretazione di norme abbastanza stringenti in un quadro regolamentare per molti versi ancora in divenire. Auspichiamo, però, che il percorso normativo intrapreso verso la sostenibilità e la trasparenza possa continuare, magari con norme di più semplice interpretazione, per fornire ai risparmiatori chiarezza e coerenza sul tema al fine di promuovere scelte sempre più consapevoli. Questo anche per evitare i cosiddetti fenomeni di greenwashing o socialwashing, che hanno leso la fiducia nel sistema.

Non ha certo poi giovato il quadro economico e finanziario più difficile: tra le altre implicazioni, gli alti tassi di interesse hanno portato gli investitori a privilegiare asset class differenti e il contesto geopolitico ha premiato settori controversi. Tuttavia, riteniamo che l’orizzonte temporale di riferimento debba essere sempre il medio-lungo periodo per un’analisi di crescita economica: le aziende responsabili sono più resilienti alle crisi, in considerazione della loro attenzione agli interessi di tutti gli stakeholder, non soltanto degli azionisti. Vantano, inoltre, strategie più robuste per affrontare le sfide dell’attualità e più bassi livelli di controversie.

La mia percezione è che, nonostante le avversità, la finanza etica e responsabile continuerà a dimostrare la sua fondamentale importanza per la costruzione di un futuro resiliente e sostenibile.

Vede uno scollamento di direzione tra Stati Uniti, dove l’ESG è sotto attacco, ed Europa?

L’Europa è pioniera degli investimenti sostenibili e i dati lo confermano. A livello globale rappresenta la parte prevalente del panorama dei fondi sostenibili con l’84% degli asset globali e si conferma anche di gran lunga il mercato ESG più sviluppato e diversificato.

L’Europa si distingue per aver incoraggiato e regolamentato gli investimenti sostenibili, oltre che per l’ormai consolidato interesse degli investitori nei confronti della sostenibilità, che spingono le aziende a essere più proattive creando un circolo virtuoso.

Non si può dire lo stesso degli Stati Uniti, che soffrono di un ritardo da questo punto di vista, soprattutto sul fronte reporting ESG. Con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali, è prevedibile che il dibattito sulla sostenibilità e sugli investimenti ESG si intensifichi ulteriormente.

Tuttavia riteniamo che la sostenibilità non sia una questione né politica né ideologica: il tema, ad esempio, della lotta ai cambiamenti climatici non è di destra o di sinistra.

In questo contesto la direzione da prendere per noi è chiara e auspichiamo che le prospettive per gli investimenti sostenibili tornino ad essere robuste anche Oltreoceano.

Da parte dei risparmiatori qual è il livello di interesse per le tematiche ESG che percepisce?

L’interesse verso gli investimenti ESG ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni e oggi resta alto: la sostenibilità non è una moda passeggera, è una necessità oltre che un’opportunità. E lo confermano anche molti studi pubblicati negli anni e focalizzati sui rischi di non considerare i cambiamenti climatici o le migrazioni di masse e i conflitti bellici in atto.

Il cambio generazionale dai baby boomer ai millennials potrebbe essere, inoltre, un importante ulteriore catalizzatore per una maggiore attenzione alla sostenibilità anche negli investimenti.

Quali sono i vostri criteri per valutare gli investimenti sostenibili?

Per Etica Sgr la sostenibilità è la sua ragione d’essere: da sempre proponiamo una gamma di fondi comuni di investimento esclusivamente etici e responsabili, con l’obiettivo di ottenere una potenziale crescita del valore del capitale nel tempo, e focalizzati su tematiche ambientali, sociali e di buona governance (ESG). Questi sono, infatti, i tre pilastri della metodologia di selezione dei titoli che entrano a far parte dei portafogli dei fondi di Etica. Il nostro processo di analisi si basa su due fasi chiave. Iniziamo escludendo tutti gli emittenti coinvolti in attività controverse o che hanno violato norme e convenzioni internazionali. Proseguendo, nella seconda fase, la selezione applica i criteri positivi di valutazione, che permettono di analizzare imprese e Stati in modo dettagliato, valutandoli sulla base di parametri ESG. Si tratta di un processo di screening robusto, accurato e trasparente, che si è evoluto nel tempo anche per riflettere i cambiamenti del mercato e le nuove sfide della sostenibilità.

Qualche dettaglio in più sulle metriche di rischio a cui fate riferimento?

La nostra analisi incorpora altresì specifiche metriche di rischio legate ai fattori ESG, tiene conto degli input ricevuti dal Comitato Etico ed è corroborata anche da un costante monitoraggio degli emittenti. Per questo ci affidiamo a varie banche dati, notizie di stampa, ma anche a fonti meno convenzionali come le relazioni elaborate da ONG e ovviamente anche ad attività di dialogo diretto e di engagement con gli emittenti. Un ruolo importante nel nostro processo di selezione è, inoltre, giocato dalla nostra metrica proprietaria di Rischio ESG. Questa metrica viene utilizzata al fine di scartare tutti gli emittenti che contribuiscono maggiormente al rischio di portafoglio e mantenere stabile il rischio di sostenibilità nel tempo.

In un mondo in costante cambiamento, dove la sostenibilità è un pilastro dell’agenda globale, crediamo fermamente che un’analisi ESG debba essere solida e robusta per perseguire uno sviluppo sostenibile duraturo.

Quanto è importante l’engagement?

Da sempre, l’engagement rappresenta una parte fondamentale della strategia di investimento sostenibile di Etica Sgr, perché abbiamo sempre pensato che sia uno strumento determinante in mano ad un investitore responsabile e attivo per incidere concretamente sul comportamento delle società oggetto di investimento. Basti pensare al potere dell’esercizio attivo dei diritti di voto, in grado di spostare il business di una società nella giusta direzione, o del dialogo condotto con le società sui temi ESG. Si tratta di un confronto che avviene in modo propositivo e attivo, nel lungo periodo e con il fine di accompagnare progressivamente le società verso il raggiungimento di un obiettivo comune. L’attività di dialogo viene svolta anche in collaborazione con diversi network nazionali e internazionali di cui facciamo parte.

Avete supportato diverse battaglie come quella sull’estrazione mineraria in acque profonde, ancora molto attuale visti i programmi di Cina e Russia, sulle armi e sul nucleare. Quali sono i risultati e quali le campagne su cui vi concentrerete per il 2024?

Etica Sgr ha sottoscritto diverse campagne internazionali in collaborazione con le reti di investitori responsabili di cui fa parte, in riferimento ad ambiti di lungo periodo, caratterizzanti e strategici per la società. Nel 2023 abbiamo supportato, insieme ad altre 35 istituzioni finanziarie, il Global Financial Institutions Statement to Governments on Deep Seabed Mining: una dichiarazione rivolta all’Autorità Internazionale dei Fondali Marini (ISA) con cui si esortano i governi a proteggere gli oceani e a interrompere l’attività estrattiva in acque profonde fino a quando non saranno stati valutati esattamente i rischi ambientali, sociali ed economici e non saranno esaustivamente esplorate alternative. Limitare l’estrazione mineraria dai fondali marini è per noi di Etica Sgr una forma di protezione e di rispetto della biodiversità, in quanto significa tutelare delicati e sensibili ecosistemi oceanici. 

Accanto a questo, un’attività centrale nel 2023 è stata la promozione di una nuova Dichiarazione agli investitori per fermare il finanziamento alle armi nucleari, presentata presso la sede delle Nazioni Unite a New York in occasione della seconda Conferenza degli Stati Parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons – TPNW), che oggi rappresenta il primo e unico accordo internazionale che prevede di mettere al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari. Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati raggiunti: la Dichiarazione, redatta da Etica insieme ad ICAN, Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (Premio Nobel per la Pace nel 2017), è stata firmata da oltre 110 istituzioni finanziarie internazionali che rappresentano oltre mille miliardi di dollari di masse in gestione, ammontare sottratto, quindi, al finanziamento delle armi nucleari.

Nel 2024 svilupperemo le campagne su biodiversità e trasparenza fiscale, mantenendo un saldo presidio su cambiamento climatico e rispetto dei diritti umani.

Inoltre, esploreremo il tema dell’intelligenza artificiale, approfondendo la nostra conoscenza di best practice grazie alla collaborazione con i nostri network e alla partecipazione a iniziative di dialogo internazionali.